La viticoltura in Azerbaigian

La viticoltura in Azerbaigian

Degustando
di Luca Castelletti
04 ottobre 2012

L’Azerbaigian è una delle terre dove la vinificazione esiste dai tempi più remoti, come dimostrano i ritrovamenti di recipienti d’argilla per conservare il vino. Alla scoperta di uno dei protagonisti della viticotura del Caucaso

AzerbaigianNelle necropoli di Leylatepe e Saritepe gli archeologi hanno scoperto recipienti d’argilla per conservare il vino; ciò dimostrazione di come la vinificazione fosse conosciuta qui già nella tarda età del bronzo. L’industria vitivinicola risale alla metà del XIX secolo. Nel 1815, su ordine dell’imperatore Alessandro I, i tedeschi di Wurttenberg fondarono una colonia nel Caucaso dove si trasferirono circa 500 famiglie. I primi coloni arrivarono in Azerbaigian nel dicembre del 1818 e si stabilirono alla periferia di Ganja, dove furono bene accolti dagli azerbaigiani. La città di Elenendorf (oggi Goygol) diventa la prima colonia tedesca nella regione; durante il XIX secolo vengono fondati altri villaggi, quali Annenfeld, Georgfeld, Alekseevka, Grunfeld, Eygenfeld e Traubenfeld.

I coloni erano viticoltori e vinificatori e una volta giunti in Azerbaigian continuarono a occuparsi della loro attività tradizionale. Nella vita economica di Elenendorf, i vigneti hanno fin da subito svolto un ruolo importante. I coloni piantarono varietà locali di viti lungo i pendii della profonda gola del fiume Ganja e sulle colline vicine. Il terreno fertile e un’abbondante irrigazione permisero di anno in anno di aumentare i vigneti che divennero un’importante fonte di reddito per la colonia. Prima dell’arrivo dei coloni tedeschi la viticoltura come settore agricolo non aveva grosso peso nella vita economica della regione. La popolazione musulmana coltivava varietà di uve da tavola e uva passa. L’uva veniva consumata come frutta fresca o per preparare la melassa bekmez. Le varietà locali di vite sono il risultato di una selezione nazionale.

I coloni tedeschi iniziarono a coltivare la vite unicamente per produrre vino, che veniva poi venduto in grosse quantità. Viticoltura e vinificazione erano alla base del benessere dei coloni tedeschi in Azerbaigian, e divennero un settore dell’agricoltura particolarmente redditizio, la principale fonte di prosperità economica. Alcuni coloni tedeschi di Elenendorf diventarono importanti imprenditori, fondatori di grosse società per azioni produttrici di vini (Christopher Froer e Christian Gummel). I fratelli Froer aprirono una fabbrica per la produzione di cognac a Elenendorf, e in seguito ad Annenfeld; più tardi i fratelli Gummel inaugurarono una fabbrica per la produzione di vini a Ganja. Le imprese “Fratelli Gummel” e “Fratelli Froer” aprirono una rete di negozi in città europee e in tutta la Russia, da San Pietroburgo a Vladivostok. I vini e i cognac dell’Azerbaigian sono stati presto riconosciuti a livello europeo, conquistando una medaglia dietro l’altra ai più prestigiosi concorsi europei: la medaglia d’oro a Parigi ed il premio dell’Accademia francese “Croce d’oro”, medaglie d’oro a Londra, Amburgo, Monaco, nuovamente Parigi, il Gran Prix di Londra, fino al 1918.

Ancora oggi i produttori di vino azerbaigiani partecipano con successo alle mostre internazionali, come testimoniato dalle numerose medaglie d’oro e d’argento ottenute per i vini Giz Galasy, Yeddi Gozal, Sharg Ulduzu, Chinar, per gli spumanti Perla dell’Azerbaigian, e per i cognac Azerbaigian, Baku, Ganja, Geygel, Shirvan.

 

Nella foto: Alishan cabernet sauvignon

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