L'Abruzzo secondo Pasetti. Dalle coste alle montagne, inseguendo la qualità

L'Abruzzo secondo Pasetti. Dalle coste alle montagne, inseguendo la qualità

Degustando
di Matteo Galiano
28 marzo 2013

Laura e Domenico Pasetti, insieme al figlio Davide, ci attendono al ristorante “Il Palio” di Magenta, dove pian piano la sala si riempie nonostante le condizioni atmosferiche siano pessime. Domenico, ottimo conoscitore del territorio abruzzese e delle sue tradizioni, ci intrattiene con i suoi aneddoti, insieme alla descrizione dei suoi vini.

 

Ais Milano - Sezione Magenta - Degustazione vini PasettiL’Abruzzo è un territorio montuoso per il 65% mentre il restante 35% è collinare; il 40% del territorio è tutelato da parchi e riserve, quindi l’allevamento della vite e l’agricoltura seguono regole ben precise. Vent’anni fa la famiglia Pasetti, già proprietaria di vigneti a Francavilla a Mare, decise di investire nella qualità e iniziò a selezionare appezzamenti di terra nell’interno; un progetto difficile e dispendioso a causa della notevole parcellizzazione delle proprietà. Oggi le proprietà Pasetti sono a Pescosansonesco, Capestrano e Ofena: territori al limite delle montagne, con una forte escursione termica, basso tasso di umidità, stress idrico, basso sviluppo di batteri; sono territori tutelati quindi con regole restrittive sull’utilizzo di prodotti antiparassitari e con il divieto di diserbanti (solo rame e zolfo), insomma luoghi eccellenti per la produzione di vino.

Pescosansonesco: 550 metri sul livello del mare, terreno calcareo, offre vini dotati di corpo. Qui i Pasetti producono il montepulciano utilizzato per il Testarossa e parte del pecorino, entrambi allevati a filare che ha sostituito la vecchia pergola abruzzese.

Capestrano: 450 metri sul livello del mare, terreno ciottoloso e sabbioso con la roccia a 70 cm di profondità; un terreno drenante che conferisce ai vini finezza e profumi. Qui vengono prodotti i vini Passerina e Cerasuolo e da quest’anno anche Montepulciano. Sotto questi terreni scorre un'acqua importante, utilizzata anche da una nota casa produttrice; per ovviare agli stress idrici viene utilizzato un sistema di irrigazione a goccia. Una curiosità storica: anni fa, nelle vicinanze della proprietà fu scoperta una necropoli nella quale venne recuperato il famoso Guerriero di Capestrano.


I vini degustati:

Passerina d’Abruzzo D.O.P. “Vigne Capestrano”

 annata 2011, 12,5% Vol. Nel bicchiere si presenta cristallino, giallo paglierino vivace e intenso che introduce ad un naso complesso ove si percepisce subito una mineralità che troveremo in tutti i vini in degustazione, seguita da frutta a polpa bianca, fiori bianchi e gialli, sentori erbacei. In bocca ritroviamo una buona morbidezza che si fonde con freschezza e sapidità. Buoni la persistenza e l’equilibrio. Un abbinamento ottimo è con antipasti o risotti di pesce, nonché pesce cucinato al forno.

Abruzzo Pecorino D.O.P.

annata 2012, 13% Vol. Nota antropologica: la maturazione coincide con il periodo della transumanza. Paglierino intenso, consistente. Al naso ritorna la mineralità seguita da sentori di pesca bianca, agrumi, frutta esotica, fiori (glicine). In bocca una buona freschezza e sapidità, contrapposte ad alcolicità e morbidezza, danno equilibrio ed armonia.

Colle Civetta Abruzzo Pecorino D.O.P.

annata 2012, 14% Vol. Una sorpresa fuori lista, si tratta di un cru che svolge parte dell’affinamento sulle proprie fecce. I sentori sono più intensi del precedente, con un agrume più maturo. In bocca sentiamo un eccellente equilibrio con un finale vanigliato, nonostante l’assenza di passaggio in legno.

Pasetti Cerasuolo D.O.P. “Vigne Capestrano”

13,5% Vol. Ottenuto dalla pigiatura delle uve Montepulciano, il Cerasuolo presenta un colore che rispecchia il suo nome. Buona la consistenza. Al naso permane la mineralità seguita da profumi di frutta rossa (fragole, ribes) e fiori (rosa). Un buon equilibrio tra le morbidezze e le durezze; buone la persistenza e l’armonia, con un finale di bocca ammandorlato.

Ais Milano - Sezione Magenta - Degustazione vini PasettiTestarossa Rosso Montepulciano D.O.C.

estratto secco 30 gr/l, 15% Vol. Prodotto nella zona di Pescosansonesco dai vigneti più vecchi, in media 40 anni. Trascorre tra i 16 e 18 mesi in botti di rovere. Rosso rubino intenso con una buona consistenza. Un naso complesso di frutta rossa (frutti di bosco, marasca, prugne), fiori rossi (viola), spezie, sentori di cuoio e balsamici, mineralità. Tannini presenti ma non eccessivi. Buon equilibrio e notevole armonia.

Harimann Montepulciano d’Abruzzo D.O.C.

15% Vol. Il nome deriva dagli arimanni, nelle popolazioni germaniche del Medio Evo uomini liberi con pieni diritti civili che si ponevano al servizio dei re o dei duchi. Degustandolo si trova corrispondenza tra il nome e la personalità: colore rosso rubino intenso, con riflessi granati; un’ottima consistenza data anche da un estratto secco di circa 34-36 gr/l, simile a quella dell’Amarone. Un vino complesso, con profumi che spaziano dalla confettura di prugne, alle ciliegie sotto spirito, mallo di noce, cipria, caramello, affumicato, spezie. In bocca conferma i sentori percepiti al naso e mostra un ottimo equilibrio, con una freschezza che lo rende longevo; una persistenza notevole e una buona finezza confermano l’armonia complessiva del prodotto.

Gesmino D.O.P. Abruzzo Passito Bianco

12,5% Vol. Un vino passito ottenuto dalle uve moscato di Castiglione, nella tenuta di Pescosansonesco, appassite prima in vigna poi in cassette. Si presenta giallo dorato/ocra, con un naso complesso di frutta disidratata (albicocca), fico, cedro candito, frutta secca, fiori gialli, miele d’acacia, nota minerale. In bocca permane il cedro candito, un buon equilibrio con una buona acidità che gli conferisce possibilità di invecchiamento.


Abbiamo inoltre degustato un olio d’oliva prodotto dall’azienda Pasetti; i frutti della terra d’Abruzzo si lasciano così apprezzare nelle loro diverse forme! Si tratta di un olio monocultivar “gentile di Chieti”. Il colore è verde intenso, naso con sentori di carciofo, come fosse appena uscito dal frantoio. In bocca denota una piccantezza e un sentore ammandorlato finale.

 

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