I bianchi di Spagna

I bianchi di Spagna

Degustando
di Gabriele Merlo
25 novembre 2014

Una Nazione emergente nel panorama dei vini bianchi europei, capace d’incuriosire ed entusiasmare con prodotti di eccellente qualità. La serata condotta da Nicola Bonera

Bottiglie Vini Bianchi Spagna

La Vuelta è la più famosa gara ciclistica della penisola Iberica, Nicola Bonera, alzandosi metaforicamente sui pedali, ci guida alla scoperta dei territori spagnoli tradizionalmente vocati alla coltivazione delle uve “in maglia bianca”. Il paese ospitante, la Spagna, è saldamente diventato la terza realtà enologica del vecchio continente, posizionato al primo posto per gli ettari coltivati a vite ed al terzo per la quantità di vino prodotta.

Se fino a qualche anno fa si puntava solo a produrre tanto, oggi è la ricerca della qualità la catena che aziona il pignone del movimento enologico spagnolo. I numeri sono questi: 69 Denominaciónes de Origen, tra cui spiccano le 2 DOCa (Calificada) della Rioja e del Priorato, 14 Vinos de Pago, denominazioni legate a cantine storiche che producono vini di qualità superiore. A queste si aggiungono 7 Vinos de Calidad e 46 Vinos de la Tierra che corrispondono alle nostre IGT. E’ la DO Cava, lo spumante metodo classico prodotto in tutto il territorio iberico, che tira la volata dei vini bianchi spagnoli, fino a qualche anno fa relegati al ruolo di puri gregari.

Ed ora lasciamo spazio ai sei vini, pronti? Tutti in sella allora!

 
I° Tappa

Getariako Txakolina DO - Txakoli Rezabal 2013

 

La vuelta inizia al nord, sulla costa dei Paesi Baschi, dove i pescatori del mar cantabrico accompagnano i loro piatti con il vino bianco locale, lo Txakoli. Prodotto con l’uva hondarrabi zuri; lo Txakoli è un vino fresco, nervoso e dotato di elevata acidità. Un vino autentico dal carattere duro e schietto, difficile da trovare al di fuori dei paesi di cultura basca. Lo Txakoli Rezabal 2013 si presenta nel calice con un colore giallo verdolino trasparente; l’olfatto regala sensazioni floreali che evolvono in agrumi ed erbe, terminando con note di mela verde e mandorla. Esplode in bocca con irruente freschezza, il corpo è leggero, la morbidezza assente. Una “giovane e fresca spremuta di limone” ideale come aperitivo e per accompagnare le acciughe del cantabrico o il bacalao a la vizcaína.

 
II° Tappa

Rías Baixas DO - Condes de Albarei Carballo Galego 2012

 

Con la seconda tappa ci spostiamo in Galizia, a Pontevedra precisamente. Le Rías Baixas, estremo lembo di terra agricola rubato alle piogge ed ai venti atlantici, è il cuore pulsante dei vini bianchi spagnoli e la culla del vitigno autoctono albariño. Quest’uva semiaromatica regala ai vini profumi freschi di pompelmo, mela e albicocca e una mineralità sempre ben marcata. Nel Carballo Galego 2012 questi sentori si fondono ad intensi profumi floreali, grassi e tostati dati dal legno dell’affinamento. Al palato predomina la morbidezza, ben bilanciata da una stuzzicante sapidità, la persistenza è decisamente lunga. Un vino che chiama il pesce, in particolare crudités di mare, carpacci e tartare.  

 
III° Tappa

Rueda DO - Tomas Postigo Verdejo F.B. (Fermentado en Barrica) 2010

 

La Castilla y León, la regione che ospita la Denominación Rueda, è nota per i suoi vini di grande qualità. Il clima continentale del centro della Spagna permette la perfetta maturazione dei vitigni verdejo, sauvignon, viura e palomino. L’uva autoctona verdejo, la più diffusa, esprime tipiche note di mela renetta e pera; i vini sono strutturati, avvolgenti ed equilibrati, ma tendono all’ossidazione. Tali caratteristiche sono presenti nel Verdejo barricato di Tomas Postigo: il colore è un bel paglierino brillante; i profumi agrumati e di frutta matura sono accompagnati da quelli mielosi, tostati e caramellati donati dal legno. Assaggiandolo si resta colpiti dalla gustosa contrapposizione tra grassezza, opulenza e ottime freschezza e acidità che rendono semplice la beva. Un vino sicuramente destinato a migliorare nel tempo.

 
IV° Tappa

Granada - Barranco Oscuro Blancas Nobles 2010

 

Finalmente arriva il "tappone" di montagna, la scalata dei 1368 metri della Sierra de la Contraviesa nell’Alpujama di Granada. A questa altitudine, la più elevata d’Europa, vengono coltivati naturalmente i vigneti di vigiriega, sauvignon, riesling e chardonnay che compongono il Blancas Nobles 2010 della bodega Barranco Oscuro. Un vino coltivato e vinificato seguendo i dettami dell’agricoltura naturale: nessun utilizzo di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi, lunghe macerazioni sulle bucce e nessun trattamento né aggiunta di anidride solforosa. Al naso è sorprendente: un caleidoscopio di sensazioni citrine, acetate, ematiche, si respirano il calvados e la buccia di uva macerata. L’assaggio è potente, balsamico, vibrante di acidità. Un eccellente interprete di questo terroir estremo.

 
V° Tappa

Bierzo DO - Soto del Vicario Go de Godello 2009

 

La DO Bierzo della provincia di León, è una delle regioni a capo del gruppo dei grandi bianchi di Spagna. Come in Rueda, anche nel Bierzo, all’ombra della Sierra de Ancares, le uve maturano con facilità. Il godello, un vitigno che esprime note salmastre, potenza e struttura, è il vanto della denominazione. Il Go de Godello della celebre bodega Soto del Vicario è prodotto con uve godello e doña blanca, da vigne di quasi ottant’anni, fermentate ed affinate in barrique nuove di rovere francese. Questa sosta nel legno dona al vino sentori da “spumante evoluto”, pane cotto al forno, pasta lievitata intrecciati a fiori gialli e frutta tropicale. In bocca esordisce con morbidezza e struttura e termina con una buona acidità.

 
VI° Tappa

Rioja DOCa - López de Heredia Viña Tondonia Gran Reserva 1991

 

La passerella finale è quella delle grandi occasioni; siamo nella Rioja, più precisamente nella Rioja Alta, sulle colline che circondano il fiume Ebro. Questo territorio vocato alla produzione di qualità non poteva che dare i natali al campione della serata, il Viña Tondonia Gran Reserva 1991. La bodega López de Heredia, fondata nel 1877, è tra i produttori storici della regione ed il Viña Tondonia è uno dei suoi gioielli. Vigne vecchie di viura (90%) e malvasia, vendemmia tardiva, affinamento di dieci anni in barrique, chiarificazione tradizionale con bianco d’uovo, rendono questo nettare qualcosa di unico. Un dolce naso suadente ti affascina con profumi di zabaione, latte e caramello, sembra una bevanda da “colazione”, poi spezie dolci in quantità. La struttura è incredibilmente leggera ma eleganza, speziatura, grazia e balsamicità fanno capolino e riempiono la bocca, la persistenza secolare. L’abbinamento col pesce è scontato, provatelo con la selvaggina da piuma.   

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori