Lugana: le cristalline suggestioni del riverbero lacustre

Lugana: le cristalline suggestioni del riverbero lacustre

Degustando
di Laura Zaninelli
28 gennaio 2016

Nicola Bonera presenta alle degustazioni del Congresso AIS 2015 il Lugana di Franco e Ambra Tiraboschi; ci lasciamo condurre da una sorprendete verticale di un vino lombardo-veneto che dai tempi di Catullo è una vera eccellenza del nostro territorio

La scelta di dedicare una degustazione verticale al lugana potrebbe sembrare ai più un po' azzardata, ma AIS Milano non lascia mai nulla al caso e, giustamente, riserva a questo vitigno la medesima dignità di quelli più blasonati. 

La competenza ed esperienza di Nicola Bonera ci fanno infatti scoprire come la storia del Lugana abbia davvero un posto di riguardo nel panorama dei vini bianchi autoctoni italiani.

Il Lugana è tra le prime DOC realizzate in Italia. 
Il territorio di coltivazione, sui bordi del basso Garda, vede coinvolti 5 comuni: quattro in provincia di Brescia e uno in provincia di Verona. Già Catullo, nel I secolo a.C., parlava dell'uva "trebulana", oggi turbiana, il vitigno di riferimento.  È un vino straordinariamente moderno; la DOC è stata creata perché il Lugana non si beveva, era il vino da dopo lavoro al bar. 

LuganaLa lungimiranza di alcuni produttori, che hanno guardato al futuro, ha però permesso che la sorte di questo vino cambiasse radicalmente; si chiese all'estero come fosse possibile fare un vino bianco di qualità: ed ecco allora i consigli dal Friuli, dalla Francia, dalla Germania. 
Si cambia quindi tutto: dalle tecniche (finalmente all'avanguardia), alla selezione dei lieviti, passando per l'uso dell'acciaio inossidabile e il controllo della fermentazione malolattica. 

Il terroir è composto da creta, argille particolari che sono difficili da gestire perché in base alla pioggia cambiano moltissimo, imponendo un lavoro molto complesso da svolgere nei vigneti. 
La parentela genetica è con il verdicchio, sono gli stessi i precursori aromatici. Il Lugana è longevo e capace di dominare gli stili di vinificazione in cui viene impiegato. 

Oggi si producono circa 10 milioni di bottiglie, l'esportazione è pari al 70%: il lugana si consuma dappertutto, sulle tavole importanti di tutto il mondo, testimonianza di una storia scritta di 2100 anni.

Ambra e Franco Tiraboschi ci vengono presentati, da Nicola Bonera, attraverso il sorriso di lei e le mani da contadino di lui; la loro azienda si trova in Località Rovizza di Sirmione, nell'entroterra, verso sud-est; la zona vede una leggera umidità in più, con maturazioni più costanti (non dimentichiamo che il lugana è un vitigno tardivo, nel 2014 le ultime uve sono state raccolte il 4 di novembre).  
Tre sono i vini base di produzione dell'azienda: Lugana base, Lugana superiore, Lugana del Lupo riserva.

I bicchieriApriamo la nostra degustazione verticale con il Lugana Ca' Lojera 2014 e la concludiamo con un Lugana del Lupo riserva del 2001
Assaggiamo, nel mezzo e tra gli altri, uno strepitoso Lugana Riserva del Lupo 2012 per il quale Nicola Bonera, in accordo coi presenti, scomoda un paragone molto pertinente con lo Chablis di Borgogna... 

Assaggiando e scoprendo poco a poco questo straordinario vitigno ci rendiamo conto che il Lugana quando è giovane mantiene fragranza e florealità, mentre quando invecchia, grazie soprattutto alla composizione argillosa del terreno in cui nasce e cresce, diventa "affumicato", minerale, sviluppa naftaleni che conferiscono queste particolari note.

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