Solaia. Degustazione d'élite

Solaia. Degustazione d'élite

Degustando
di Camilla Guiggi
23 giugno 2010

Vinitaly 2010 ha proposto “Solaia, la storia di un grande vino”, una degustazione d’élite, riservata ad un numero limitato di persone, i cui proventi saranno interamente devoluti in beneficenza alla Fondazione Italiana Leniterapia che opera nell’ambito delle cure palliative...

Tratto da L'Arcante 13

Solaia al Vinitaly 2010

La famiglia degli Antinori ha origini antiche, tanto che se ne hanno notizie già dal 1188. Inizialmente si dedicò al commercio della seta, iscrivendosi alla corporazione dell'"Arte della Seta" nel 1285. L'incontro fra la famiglia Antinori e il vino avviene nel 1385, quando Giovanni di Piero Antinori si iscrive all'"Arte dei Vinattieri". Da allora si sono succedute 26 generazioni la cui storia è legata indissolubilmente al mondo del vino, e pone l'Azienda Antinori tra le dieci imprese più antiche del mondo. Nella seconda metà del XVII, il poeta Francesco Redi nel suo "Bacco in Toscana"scriveva: "Là d'Antinoro in quei colli alteri,/Ch'han delle rose il nome,/Oh come lieto, oh come/ Dagli acini più neri/D'un Canajuol maturo/Spremo un mosto sì puro,/Che ne'vetri zampilla/Salta, spumanteggia e brilla!" Di questi versi gli Antinori vanno orgogliosi perché attestano che fin da quei tempi lontani il loro vino aveva raggiunto notevole fama.

SolaiaL'esclusiva degustazione ha visto presentate sei annate di Solaia: 1978, 1988,1994, 1997, 2004 e 2007. L'evento è stato condotto da Renzo Cotarella, agronomo e amministratore delegato dell'azienda toscana e dallo stesso Marchese, che ha raccontato delle grandi difficoltà e delle difficili scelte che ha dovuto affrontare nel corso degli anni. Fondamentale la collaborazione con Emile Peynaud, uomo di scienza e di cantina, che è stato consulente degli Antinori per molti anni; e con Robert Mondavi e Giacomo Tachis, che ha recepito i consigli "illuminati" dei due maestri. La tenuta Tignanello è situata nel cuore del Chianti, sulle colline tra Firenze e Siena. Quando nel lontano 1978 ebbe inizio la prima produzione del Solaia, le uve provenivano da un piccolo appezzamento di vigna incluso nel più grande vigneto di Tignanello. Nel 1997 il vigneto originario è stato integrato con un vigneto sottostante che ha le stesse caratteristiche peculiari di quello storico e soprattutto un'ottima esposizione (da cui deriva il nome stesso del vigneto, Solaia, utilizzato poi per il vino). Il Solaia è stato prodotto per la prima volta nel 1978, quasi per caso. In quell'anno il Cabernet destinato al Tignanello (il primo Supertuscan di Marchesi Antinori, creato alcuni anni prima, a base Sangiovese con il 20% di Cabernet) fu di qualità eccellente e leggermente superiore in quantità. Il Marchese Piero Antinori decise allora di imbottigliare in purezza la produzione in eccesso di questo vitigno, circa 3000-4000 bottiglie. Lo stesso si fece nel 1979, mentre nelle annate successive si introdusse un 20% di Sangiovese e si apportarono alcune correzioni (a seconda delle annate) al rapporto tra Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, fino ad arrivare alla composizione attuale. Il 1978 non andò subito in commercio, perché considerato un vino non del tutto convincente. Il 1979 fu la prima annata a fare la sua comparsa seguita poi dal 1982, seguita poi dal 1982. Il successivo riassaggio dell'annata del 1978 mostrò la vera stoffa del vino e di qui si decise per la sua uscita seppur tardiva.

Bottiglia SolaiaLa degustazione

Solaia 1978

80% Cabernet Sauvignon, 20% Cabernet Franc. Le uve vendemmiate in quell'anno risultarono particolarmente equilibrate, ancora con una vena leggermente acida, e hanno dato luogo a un vino più elegante che potente, in virtù di una stagione vegetativa lunga e mai condizionata da picchi di calore duraturi. Il color granato ancora vivo mostra la grande stoffa di questo vino. Profumi speziati, balsamici, con evidenti note di evoluzione. Tannini disponibili e accomodanti (così come ama definirli Renzo Cotarella). Vino che presenta ancora una bella spalla acida nonostante i suoi trentadue anni!

Solaia 1988

75% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese, 5% Cabernet Franc; rappresenta una delle prime annate in cui i Supertuscan si impongono sul mercato internazionale. Il 1988 è un vino dalla grande stoffa ed eleganza, che si presenta con un bouquet fruttato, corroborato da note di cacao e liquirizia. Unisce ad una bellissima morbidezza un spiccata intensità sia gustativa che olfattiva, con tannini ancora nervosi e un'acidità salata che rispecchia il terroir.

Solaia 1994

70% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese, 10% Cabernet Franc. La prima annata del dopo Giacomo Tachis, andato in pensione nel 1993. La proverbiale eleganza del Solaia si intarsia di note minerali, frutta a bacca rossa, note di eucalipto e di macchia mediterranea. Tannini vivi e presenti.

Solaia 1997

75% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese, 5% Cabernet Franc. La grandissima annata che, nel 2000, fu eletta da Wine Spectator «Wine of the Year», primo vino italiano ad essere scelto come migliore al mondo. Vendemmia storica, dalle caratteristiche organolettiche perfette, che rispecchia in pieno il frutto e il terroir che questo vino vuole esprimere. Molto simile nelle sue caratteristiche all'annata gloriosa del 1988.

Solaia 2004

75% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese, 5% Cabernet Franc. Con questa annata si registra un cambio di stile. I vini, ottenuti dai singoli vitigni, furono infatti messi separatamente in barriques nuove di rovere francese nelle quali ebbe luogo la fermentazione malolattica. Successivamente assemblati nelle proporzioni usuali, i vini rimasero in barriques per altri 12 mesi, travasati per ben tre volte. L'introduzione sul mercato è avvenuta dopo un ulteriore anno di affinamento in bottiglia. Il vino si presenta con un grandissimo equilibrio tra concentrazione, mineralità e profondità aromatica. I tannini presenti, ma setosi, fanno presagire una lunga evoluzione.

Solaia 2007

75% Cabernet sauvignon, 20% Sangiovese, 5% Cabernet Franc. Un millesimo ancora tutto in evoluzione, forse tra i migliori mai avuti, paragonabile al 1997, presentato in anteprima ai fortunati partecipanti della degustazione. Il vino presenta tutte le caratteristiche tipiche della gioventù, ma con una stoffa da fuori classe. Una materia colorante con note ancora rubino, sentori di frutta e macchia mediterranea che sfociano già nel balsamico. Un vino avvolgente che ci chiede solo di aspettarlo ancora per un po', per poi goderne la qualità eccelsa nel pieno della sua maturità. Un grande vino!

 

Vigneto SolaiaMa quale è la definizione di grande vino?! Secondo il Marchese Antinori un grande vino deve avere personalità, un buon potenziale di invecchiamento e deve dare, al tempo stesso, piacere edonistico e intellettuale. Tutto questo nel Solaia c'è. Concludiamo con una nota curiosa. Anche l'etichetta di questo vino ha infatti una storia particolare. Non trovando una giusta ispirazione, quasi per scherzo venne appoggiato il biglietto da visita del Marchese sulla bottiglia. La semplicità e l'originalità di questa soluzione piacque a tal punto che l'etichetta del Solaia non è mai cambiata nel corso degli anni.

Santé.

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