Toscana e dintorni. I Degustatori lombardi incontrano l'enologo Barbara Tamburini

Nell'incontro di approfondimento dello scorso 1° giugno, ultimo prima dei lavori della nuova Guida Viniplus, i Degustatori AIS Lombardia hanno avuto l'opportunità di confrontarsi con Barbara Tamburini, nota enologa consulente che, laureatasi in Viticoltura ed Enologia all’Università di Pisa, dopo aver conseguito il Diploma Universitario in Tecnologie Alimentari con Orientamento in Viticoltura ed Enologia, collabora attualmente con numerose aziende tra Toscana, Umbria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Sicilia.

Francesco Albertini

Degustatori Ais Lombardia e Barbara TamburiniBarbara Tamburini ha presentato un'assai interessante selezione di suoi vini provenienti - tranne due - da differenti territori di quella regione ed appartenenti a diverse tipologie.

Nel confortevole contesto dell'azienda Vignenote, a Timoline di Corte Franca, sono stati presentati e degustati - come di consueto, alla cieca - diciotto vini, in quattro batterie, sotto l'attenta guida di Luigi Bortolotti e la premurosa regia di Sebastiano Baldinu.

La prima batteria è stata dedicata al Vermentino, vitigno che si pone - a detta dell'enologa - in posizione intermedia fra gli aromatici e i non e che si giova di fermentazione pellicolare e controllo delle temperature nella vinificazione al fine di catturarne, appunto, le componenti aromatiche. I vini da Vermentino, a differenza di quanto comunemente si pensi, hanno anche, secondo Barbara Tamburini, un più che discreto potenziale d'invecchiamento.

I quattro campioni, tutti Vermentino in purezza dell'annata 2012, di diversi produttori, pur nelle differenze, talora spiccate, hanno fornito ai Degustatori un apprezzabile saggio della capacità del vitigno di esprimere, nella costiera toscana, vini equilibrati che coniugano solarità e freschezza.

Dei primi due campioni degustati - entrambi appartenenti alla d.o.c. Maremma Toscana Vermentino - il primo coniugava spiccate note di frutta matura (pesca, albicocca), sentori di fiori secchi (lavanda) e una lieve nota di anice; il secondo ha ottenuto i maggiori consensi della batteria grazie alla spiccata mineralità, oltre che alle piacevoli struttura e persistenza.

A seguire, un vino proveniente dall'Elba (d.o.c. Elba Vermentino) che - a parere di Barbara Tamburini - esprime il territorio, assai più del vitigno, palesando un frutto assai fresco, che va verso gli agrumi, e sentori di grafite e pietra focaia.

Degustatori Ais Lombardia e Barbara TamburiniConcludeva la prima batteria un altro Vermentino (in questo caso un i.g.t. Toscana Vermentino) da un vigneto assai particolare, piantato con cloni di origine francese, in un anfiteatro di terre bianche prospiciente il mare, con esposizione a nord; questo vino è da ricordare per le eleganti note verdi di bosso e i sentori floreali di calendola e sambuco.

La seconda batteria, eterogenea per vitigni e provenienza dei vini, è stata aperta dall'ultimo Vermentino della giornata (i.g.t. Costa Toscana Vermentino, 100% Vermentino), proveniente da vigne piantate su terreni rossi di matrice ferrosa; senz'altro l'esemplare di maggiore complessità e struttura, si è fatto apprezzare, all'olfatto, per una maggiore - rispetto ai campioni della prima batteria - evoluzione delle componenti fruttate e floreali e per le eleganti note di legni aromatici, mentre all'esame gustativo coniugava morbidezza e mineralità di pietra focaia.

A seguire due Grechetto in purezza umbri, espressione di un vitigno che - avverte l'enologa - si colloca, similmente al Vermentino, in posizione intermedia fra gli aromatici e i non aromatici.

Il primo un Grechetto 2012 della d.o.c. Colli Perugini - solo acciaio, le uve passano una notte in cella frigorifera prima della pigiatura, segue una macerazione pellicolare a freddo - si caratterizza al naso per fini sentori verdi di erbe aromatiche fresche, fiori bianchi (mughetto, caprifoglio), note di pesca bianca e in bocca per un'apprezzabile trama fresco-sapida.

Il secondo invece un i.g.t. Umbria - fermentazione ed affinamento in barriques, per metà nuove e per metà di secondo passaggio, per 8/10 mesi - esprimeva all'olfatto note di frutti autunnali (nespola europea, cotogna) anche in composta, di vaniglia e floreali di lavanda. All'esame gustativo, a una soffusa dolcezza facevano da contrappunto una lieve ruvidezza, quasi tannica, e sentori di legnetto di liquirizia e zafferano.

Degustatori Ais Lombardia e Barbara TamburiniDel tutto peculiare il rosato che concludeva la seconda batteria, tutto da uve Aleatico raccolte precocemente e vinificate in rosato (con fermentazione alcolica in inox, senza malolattica): succoso e di intrigante aromaticità.

La terza batteria è stata dedicata al Sangiovese, vitigno storico della Toscana, che tuttavia, in diverse denominazioni d'origine, è consentito assemblare con vitigni internazionali, essenzialmente di origine bordolese. In effetti, dei cinque, solo il primo vino (i.g.t. Maremma Toscana Sangiovese), proviene da uve Sangiovese in purezza (vinificate in acciaio inox, a temperatura controllata, poi il vino affina per 12 mesi in barriques, per metà nuove e per l'altra metà di secondo passaggio), come palesava, del resto, la sua elegante veste granato. Ciliegia nera, prugna essiccata della California, rosa rossa, anche appassita, sentori quasi balsamici di macchia mediterranea e note animali componevano il complesso spettro olfattivo di questo nono campione, che apriva la strada a una bocca piuttosto potente, ma equilibrata da una discreta freschezza e da un tannino a grana fine.

Il secondo campione (Carmignano Riserva d.o.c.g.,, 70% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, 10% Merlot), da uve provenienti da un vigneto di settant'anni, dapprima un po' reticente all'olfatto, esprimeva quindi note intense di piccoli frutta a bacca rossa e nera, anche in confettura, ed eleganti sfumature balsamiche e di macchia mediterranea, che trovavano pieno riscontro all'esame gustativo, dove il vino si palesava caldo, di struttura notevole, ma ingentilito da un tannino di grana assai fine.

A seguire, dapprima un Vino Nobile di Montepulciano Riserva (90% Sangiovese, 5% Cabernet Sauvignon e 5% Canaiolo), forse il migliore della batteria per equilibrio, eleganza e persistenza, caratterizzato da una notevolissima corrispondenza naso/bocca su note di ciliegia nera, rosa appassita, viola e macchia mediterranea e da un tannino setoso, e quindi un altro Carmignano d.o.c.g. (70% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon e 10% Merlot), un vino di grande impatto, ma con una componente fruttata fresca e tannino ancora in evoluzione (retaggio, probabilmente dell'annata, il 2006, più classica  della calda 2008), nel quale la componente bordolese risultava più percepibile.

La sequenza era chiusa da un elegante Chianti Rufina Riserva d.o.c.g. (90% Sangiovese, 10% Merlot, da vigne di 35/40 anni), nel quale le note fruttate intense di ciliegia e piccoli frutti rossi e neri, trovavano un efficace contrappunto nelle note speziate e in una fine balsamicità (eucalipto). Ottime la corrispondenza naso/bocca e la persistenza, dominata dalle note dolci dei frutti.

Degustatori Ais Lombardia e Barbara TamburiniQuarta ed ultima batteria: i rossi di Bolgheri e della Costa Toscana, con un intruso.

Cinque i vini, tutti della stessa annata 2008 e tutti da vitigni bordolesi in vari assortimenti, ma sorprendentemente in grado di esprimere il territorio, tanto che il campione estraneo alla zona costiera (i.g.t. Colli della Toscana Centrale, Merlot e Cabernet Sauvignon in parti uguali), risaltava con evidenza per una trama tannica di maggiore spessore e un fruttato che andava maggiormente nella direzione della confettura.

Dei restanti quatto vini, il primo (d.o.c. Bolgheri Rosso Superiore, 60% Merlot e 40% Cabernet Sauvignon, su terreni di medio impasto, con dominanza di sabbia, posti "sotto la bolgherese") esprimeva particolare eleganza su una struttura relativamente più lieve rispetto agli ultimi tre campioni (terzo, quarto e quinto vini della batteria) tutti provenienti da Suvereto (d.o.c. Val di Cornia Suvereto Merlot, 100% Merlot, d.o.c. Val di Cornia Suvereto Cabernet Sauvignon, 100% Cabernet Sauvignon e i.g.t. Toscana Rosso, da uve Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon). Tra questi ultimi, i maggiori consensi sono andati in primo luogo al terzo campione - a questo stadio, concentrata sintesi di piccoli frutti rossi e neri e mineralita' di grafite - e, quindi, al quarto campione, che coniugava evidenti note di piccoli frutti con sentori balsamici, di china e floreali di violetta.

Qualche perplessità ha sollevato tra i Degustatori l’ultimo di questi cinque, giudicato da alcun dei presenti non ancora del tutto pronto. A parere di chi scrive, tuttavia, un più prolungato affinamento in bottiglia potrebbe forse lasciar meglio esprimere un potenziale di finezza lasciato solo intravvedere da delicati sentori di fragoline di bosco, confettura di fragola e rabarbaro e foglie di menta piperita fresca.

È doveroso concludere con un ringraziamento a Barbara Tamburini, che oltre ad aver sottoposto ai Degustatori lombardi una sequenza di vini di sicuro interesse, si è rivelata essere degustatrice assai competente e disponibile ad un confronto; confronto risultato molto positivo, e dal quale sono emerse importanti assonanze tra le vedute degustative del sommelier e quelle dell’enologo. Un confronto che si è sviluppato nella dimensione di un dialogo a due voci molto interessante.

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