Friulano, malvasia istriana e ribolla gialla: approfondimento con i vini bianchi del Friuli-Venezia Giulia

Il percorso di studio dei Degustatori lombardi fa tappa da Selva Capuzza, ai piedi della Torre di San Martino della Battaglia, per una sessione di degustazione di vini bianchi del Friuli-Venezia Giulia.

Carolina Selva

Friulano, malvasia istriana e ribolla gialla (vinificata tradizionalmente e macerata sulle bucce): sono i tre protagonisti della tappa che i Degustatori lombardi hanno affrontato attraverso alcuni areali di elezione della vitivinicoltura friulana. Collio, Friuli Colli Orientali e Friuli Isonzo, zone collinari adiacenti che si snodano al confine con la Slovenia fino a Gorizia, un territorio estremamente vocato alla vitivinicoltura grazie alle sue uniche condizioni pedoclimatiche con risultati di altissima qualità.

Friulano

Abbiamo iniziato la degustazione con il friulano. In tutti i campioni degustati le caratteristiche maggiormente in evidenza sono state la spiccata mineralità e la nota di mandorla amara tipica del vitigno, intatta grazie alla vinificazione e maturazione in acciaio. Da evidenziare anche il perfetto equilibrio tra sapidità e una piacevole morbidezza. Nel primo e nel secondo campione spiccavano anche sensazioni di frutta a polpa gialla e tropicale, mentre nel terzo e nel quarto campione erano maggiormente in evidenza note di erbe aromatiche.

Malvasia istriana

La malvasia istriana è stata, invece, protagonista della seconda batteria. Tutti i campioni ci hanno offerto un quadro preciso delle caratteristiche varietali di questo vitigno con piacevoli sentori fruttati di pesca, albicocca, susina e di erbe aromatiche con sentori di salvia, maggiormente spiccate nel primo e nel terzo campione. Tutti i vini hanno mostrato una piacevole eleganza, persistenza e ottimo equilibrio tra morbidezza e sapidità. Da evidenziare le particolari note eteree ed evolute presenti nel primo e nel quarto vino. 

Infine la ribolla gialla, prima nella versione tradizionale e poi in quella ottenuta da macerazione sulle bucce.

Ribolla gialla | Vinificazione classica  

Il filo conduttore dei campioni ottenuti con vinificazione tradizionale sono state le delicate note di fiori gialli, agrumi e erbe aromatiche fresche supportate dalla sapidità che ben si equilibra con le morbidezze. Queste caratteristiche sono più marcate nel quarto campione dove è presente una maggiore articolazione delle sensazioni gusto-olfattive innestate su una trama di sottile freschezza agrumata e sapidità.

Ribolla gialla | Macerazione sulle bucce

Con la batteria di vini di ribolla gialla macerata abbiamo affrontato dei veri e propri outsider della produzione vitivinicola italiana. Non parliamo di una nuova frontiera, ma di una continuità con un passato antico e nobile diffuso nel Collio sin da XVIII secolo. Le lunghe macerazioni hanno prodotto nei campioni degustati vini dai colori dorati, ambrati o dagli spendidi bagliori aranciati con bouquet complessi ed eterei, una notevole struttura, un ottimo equilibrio tra morbidezza, freschezza e sapidità e una lunga persistenza. Il corredo olfattivo di tutti questi vini è ampio e spazia dalle note di miele, spezie e cera del primo campione alle note di miele di castagno, mela cotogna, fico secco, mandorla e noce del secondo campione che ci ha chiaramente ricordato un calvados. Abbiamo trovato note di frutta secca anche nel terzo campione che ci ha sorpreso con particolari profumi di zafferano e sfumature iodate. A chiudere la batteria e la giornata di degustazione l’eleganza e la complessità del finissimo bouquet olfattivo del quarto campione caratterizzato in particolare da  profumi di confettura di susine e note di miele alternati a note finemente eteree di lacca e richiami balsamici.

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori