Racconti di...Vini Veri 2018

Per il secondo anno di fila ritorna la collaborazione tra AIS Lombardia e il Consorzio “Vini Veri”: all’interno del padiglione fieristico di Cerea (VR), in parallelo con l’omonima fiera, i coordinatori Luigi Bortolotti e Sebastiano Baldinu hanno portato i degustatori lombardi ad assaggiare, alla presenza dei produttori, una selezione mirata di “vini secondo natura”.

Davide Gilioli

Il benvenuto viene offerto da Giampiero Bea, Presidente del Consorzio e affermato vignaiolo umbro, che ha anche avuto il compito di selezionare i vini in degustazione cercando un mix di tipologie e territori che potessero dare ampia rappresentatività all'offerta fornita dalla fiera.

Come omaggio ad AIS Lombardia, si parte proprio con uno spumante lombardo. L'azienda Il Pendio ha da tempo dichiarato la propria posizione intransigente anche nel nome del vino: Il Contestatore Pas Dosé 2013, da uve chardonnay in purezza, prodotto con una prima fermentazione spontanea e una seconda fermentazione avviata con lieviti selezionati all'interno della cantina stessa. Non subisce né filtrazioni né chiarifiche, offre un naso fragrante e un sorso ampio e appagante, nella sua equilibrata freschezza.

Degustatori Ais Lombardia - Vini Veri 2018 - Cerea

Segue quindi uno Champagne insolito: la maison Charlot Père & Fils propone la Cuvée Speciale Zero Dosage s.a., un meunier in purezza che fermenta direttamente in legno e regala note di frutta gialla matura, nocciola tostata e anice stellato, a corollario di una bocca rotonda e dal perlage avvolgente. 

Il terzo vino arriva dalla Marche ed è un blend di pecorino (50%) e trebbiano (30%) con un saldo di passerina e malvasia: Stella Flora 2013 dell'azienda Maria Pia Castelli si presenta di un dorato brillante, materico nella sua rotazione nel calice, a testimonianza degli 8 giorni di macerazione sulle bucce che gli conferiscono un'impronta olfattiva di miele e nocciole, arricchita dalla freschezza balsamica e agrumata di erbe alpine e limoncella. Note che ritroviamo anche al palato, ricco ma piacevolmente sapido.

Degustatori AiS Lombardia - Vini Veri 2018 - Cerea

Sorprendente il quarto calice, dove viene versato il Vermentino IGT Toscana 2015 "Ariento" dell'azienda maremmana Massa Vecchia, una dei soci fondatori del Consorzio: un calice aranciato, intorbidito dalla mancata filtrazione, regala un naso delicatamente agrumato, di mandarino, fiori di zagara e pesca; offre una beva piacevole e fresca, con finale lievemente amaricante di scorza d'arancia rossa.

Passiamo quindi a un Collio DOC: il Bianco della Castellada 2012, un classico della zona di Oslavia prodotto sin dal lontano 1992 dall'omonoma azienda. Composto da pinot grigio (50%), chardonnay (30%) e sauvignon blanc (20%), con queste ultime due uve sottoposte a macerazione per alcuni giorni. Il risultato è un profilo olfattivo affascinante e balsamico, punteggiato di erbe officinali e frutta secca; la bocca è potente e di grande persistenza, con una tensione fresco-sapida che sorregge a lungo la beva.

Con il sesto vino scendiamo nel palermitano: il perricone IGT Terre Siciliane Rosso "Njuro" dell'azienda Il Censo richiama il nome dialettale del vitigno ("njuro cane" ovvero "cane nero") e si destreggia tra la susina rossa matura e un pungente ventaglio di spezie, che vanno dal pepe nero alla noce moscata ai chiodo di garofano. In bocca si rivela caldo e potente, mantenendo però una freschezza vibrante che invita a un secondo sorso. 

Settimo calice con il Montefalco Sagrantino DOCG 2013 "Campo di Raìna" dell'azienda Raìna, dove l'annata calda ha in parte attutito la rustica tannicità del sagrantino e ci consegna un vino ricco ed espressivo, su toni di piccoli frutti neri in confettura ed un calore avvolgente e rassicurante.

Chiudiamo infine con il Brunello di Montalcino DOCG 2012 dell'azienda Fonterenza, dove il sangiovese si esprime, ancorché giovane, in tutta il suo mix di eleganza e potenza: la ciliegia matura, una nota sapido-ferrosa e alcuni profumi terziari di cuoio e spezie che iniziano a fare capolino.

Al termine della batteria di degustazione il profumo proveniente dal vicino ristorante comincia a risvegliare più di qualche languore fra i presenti, ma al tempo stesso accende la curiosità di arricchire l'esperienza odierna con altri assaggi all'interno della fiera e ricercare proprio la piacevolezza dell'abbinamento al cibo di questi vini così espressivi, sfaccettati ma anche estremamente versatili e gastronomici. 

E allora, col calice in mano e il sorriso sulle labbra, possiamo già dire ai produttori che ci hanno accolto così calorosamente: arrivederci al prossimo anno!

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