DOC Terre del Colleoni: il Consorzio Valcalepio si fa in due

DOC Terre del Colleoni: il Consorzio Valcalepio si fa in due

News dai Consorzi lombardi
di Paola Brambillasca
28 luglio 2011

Un nuovo presidente, giovane e molto attento alla comunicazione, e una nuova DOC che si prepara a sfidare i grandi nomi dell’enologia bresciana e bergamasca. Il Consorzio Valcalepio fa il conto alla rovescia dei giorni che lo separano dal 1° settembre, quando il Terre del Colleoni diventerà finalmente DOC.

Enrico RotaUn passo importante per il Consorzio, nato nel 1976 che a oggi rappresenta 86 soci che lavorano circa 360 ettari vitati per una produzione totale di 1.500.000 bottiglie Valcalepio DOC l’anno. Abbiamo parlato con il neo presidente Enrico Rota soffermandoci soprattutto sulla nuova DOC pronta per essere lanciata sul mercato.

Da dove nasce l’esigenza di questa nuova denominazione per il Terre del Colleoni?

L’esigenza nasce dai produttori ed è una richiesta prima di tutto commerciale. Si sentiva infatti la necessità di dare un nome, un’immagine e una denominazione ben precisa a un prodotto diverso dal Valcalepio DOC. Terre del Colleoni, oltre a comprendere il naturale impegno sul fronte della qualità, garantito da regole più chiare e restrittive, assicurerà infatti ai produttori la possibilità di raggiungere e accattivarsi una fascia più ampia di mercato e clientela. Questo essenzialmente per due ragioni. La prima è strettamente collegata con la nostra denominazione storica: abbiamo un’identificazione del Valcalepio legata ad un vino rosso abbastanza strutturato e non a spumanti, vini aromatici o altro. Ciò, sino ad oggi, ha precluso la possibilità di un’affermazione connessa a una forte identità territoriale di questi ultimi prodotti. Il secondo motivo riguarda il mercato estero. I vini venduti nel mondo che non godono di una denominazione di origine ben caratterizzata troppe volte non sono considerati a livello qualitativo e diviene così difficile sostenere la loro quotazione economica: la conseguenza è una drastica riduzione di valore. Dunque una scelta, quella di una nuova DOC, ben ponderata e motivata. Provare nuove strade, valorizzando qualità e potenziando le armi per aggredire mercati sempre più competitivi (specie in una fase di crisi mondiale come quella che stiamo attraversando) è un diritto sacrosanto dei produttori, che rischiano sulla propria pelle e con i propri soldi. Consigli e critiche sono ben accetti, s’intende, ma quando sono costruttivi, quando aiutano la bergamasca a diffondere il proprio prodotto, a rafforzare, correggere e migliorare i propri strumenti, anche di marketing. Evidenziare solo criticità senza guardare in prospettiva non serve a nessuno, serve solo a dar gloria momentanea a chi fa accademia.

Quattordici tipologie per un’unica DOC. Non sono troppe e non si corre il rischio di perdere una visione d’insieme a favore della tipologia?

Non siamo preoccupati dell’alto numero di tipologie, ma siamo ben coscienti che è indispensabile fare un lavoro preciso di comunicazione del prodotto. E’ necessario infatti far passare al consumatore l’immagine complessiva della DOC, sottolineando il concetto di territorio più che dell’etichetta e della tipologia del singolo prodotto. Se insistiamo a difendere il vitigno più che il territorio non otterremo nulla. La linea d’azione è quindi quella di puntare tutto sulla comunicazione della nostra area, delle nostre peculiarità tipiche. La diffusione delle singole tipologie della DOC sarà un’ovvia conseguenza che verrà da sé.

Per quale motivo si è scelto di non fondare un nuovo Consorzio particolare per la nuova DOC, ma si è fatto leva sul Valcalepio?

L’unione fa veramente la forza. Noi ci crediamo e abbiamo scelto di non fondare un secondo consorzio come inizialmente ipotizzato perché abbiamo davanti due prodotti complementari che, se comunicati bene, possono sostenersi a vicenda. Si tratta di due DOC molto diverse e quindi non abbiamo paura che possano farsi concorrenza.

Quante bottiglie di Colleoni DOC prevede nel prossimo futuro?

Non abbiamo alcuna certezza in questo momento, ma posso ipotizzare circa 500.000 bottiglie nel primo anno con l’obiettivo di raggiungere entro il triennio la cifra tonda: 1 milione. Puntiamo inizialmente al mercato locale della nostra zona che conta circa 1250 ristoranti e oltre 3000 bar. Nella bergamasca abbiamo un grande potenziale d’acquisto e nei prossimi anni puntiamo all’espansione su tutto il territorio nazionale e oltre. Vogliamo raggiungere con la nostra nuova DOC il mercato asiatico e nord americano, USA e Canada in particolare. Per far questo stiamo programmando incontri di formazione con gli operatori per dar loro tutte quelle competenze necessarie per guardare oltre i confini nazionali. Non abbiamo invece intenzione di investire nelle fiere che, a nostro parere, stanno diventando troppo dispersive.

La prossima manifestazione dove i vini del Consorzio Valcalepio saranno protagonisti è: Andar per Vigne (17 settembre, 15 ottobre e 20 novembre 2011).

I vini del Consorzio Valcalepio in pillole

TERRE DEL COLLEONI O COLLEONI DOC

Decreto 21/02/2011 - G.U. 08/03/2011

Tipologie

  • Chardonnay: chardonnay min. 85%
  • Incrocio Manzoni: incrocio manzoni min. 85%
  • Moscato giallo: moscato giallo min. 85%
  • Moscato giallo passito: moscato giallo min. 85%
  • Pinot bianco: pinot bianco min. 85%
  • Pinot grigio: pinot grigio min. 85%
  • Cabernet: cabernet sauvignon min. 85%
  • Franconia: franconia min. 85%
  • Incrocio Terzi: incrocio terzi min. 85%
  • Marzemino: marzemino min. 85%
  • Merlot: merlot min. 85%
  • Schiava: schiava nera min. 85%
  • Novello: schiava e/ marzemino
  • Spumante (da Extra Brut a Secco): chardonnay e/o pinot bianco e/o pinot nero e/o incrocio manzoni e/o pinot grigio

VALCALEPIO DOC

Decreto 17/04/2002 - G.U. 15/05/2002. Ha sostituito il D.M. 02/08/1993 e il D.P.R. 03/08/1976

Tipologie

  • Valcalepio Bianco: pinot bianco e chardonnay 55-80%; pinot grigio 20-45% 
  • Valcalepio Rosso: merlot 40-75%; cabernet sauvignon 25-60%. La menzione Riserva identifica vini invecchiati per oltre tre anni.
  • Valcalepio Moscato Passito: moscato di Scanzo

Consorzio Tutela Valcalepio
Via Bergamo, 10
24060 San Paolo D'Argon (BG)
tel. 035.953957
fax 035.951592
Presidente: Enrico Rota

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori