Moscato Rosa di Triacca, ovvero il Vino del Presidente, una nuova perla enologica della Valtellina

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26 ottobre 2010

Moscato Rosa di Triacca, ovvero il Vino del Presidente, una nuova perla enologica della Valtellina

Può essere definita la novità enologica dell’anno quella che oggi è stata ufficialmente presentata alla Tenuta La Gatta di Bianzone, stupenda cornice per un evento fuori dagli schemi. Si tratta del Moscato Rosa di Triacca ovvero il vino del Presidente, il nettare che impressionò favorevolmente l’allora Presidente Ciampi e signora in visita a Sondrio.

Natale Contini

Vino del Presidente - TriaccaMa eravamo, all'epoca, ancora in fase sperimentale con micro vinificazioni di poche decine di litri. Oggi questa perla della Valtellina enologica è diventata finalmente una realtà. A completare l'opera iniziata da Domenico Triacca ci ha pensato Luca Triacca, l'enologo e Giovanni Triacca Presidente della casa vinicola. Quella posta ufficialmente in commercio per la prima volta sarà l'annata 2009. Ma è bene, per la storia, fare un passo indietro per ricordare il paziente lavoro, durato una trentina d'anni, compiuto da uno sperimentatore per eccellenza, qual è Domenico Triacca  al quale la vitivinicoltura valtellinese deve molto per il coraggio delle proprie scelte innovative e, spesso, controcorrente poi rivelatesi vincenti. Il vino lo si fa in vigna è sempre stata la sua parola d'ordine. E infatti partendo dalla vigna ha prima piantato viti di sauvignon blanc e di picolit con l'obiettivo di produrre qualcosa di simile al Sauternes ossia un vino dolce passito e botritizzato (aggredito dalla muffa nobile) da utilizzare come vino da fine pasto adatto ad accompagnare formaggi erborinati ma anche da antipasto in abbinamento al foie gras. Ma la botrytis cinerea è una brutta bestia, difficile da dominare e da guidare nel suo processo di appassimento naturale dell'uva in vigna. L'esperimento non ha dato risultati sufficienti ad incoraggiare la sua prosecuzione. Personalmente ho avuto modo di degustare, mi pare nel 1996, quanto prodotto con questa tecnica e devo sinceramente dire che ha fatto bene Domenico a lasciar perdere. Ma ancora prima, negli anni 70 realizzò altre microvinificazioni utilizzando uve bianche da petit arvine, riesling, semillon, sempre con risultati poco lusinghieri.  Non per questo il tenace Domenico si è scoraggiato. Da bravo montanaro Svizzero, testardo, è andato avanti cambiando vitigno. Ed ha piantato prima un filare e poi una vigna di moscato rosa realizzando anno dopo anno ottimi progressi nelle microvinificazioni. Oggi si è così completato, grazie a Luca Triacca e alla nuova direzione aziendale,  il percorso iniziato nel 1995. Il moscato rosa è un uva aromatica tipica dell'Alto Adige, dove si producono interessanti - e in certi casi straordinari - vini da dessert frutto di tale vitigno. Da qualche anno il moscato rosa è rientrato tra i vitigni idonei alla coltivazione in Valtellina quindi  anche gli ostacoli di ordine legale sono stati superati. Ho assaggiato quanto prodotto sperimentalmente ad iniziare dalle  vendemmie 2000 - 2001 e devo esprimere un grande apprezzamento per il risultato qualitativo oggi raggiunto. Il vino è un passito strutturato e di corpo con un discreto residuo zuccherino, molto concentrato, con aromi tipicamente varietali, soprattutto, ma non solo floreali, una lunga persistenza gustolfattiva e una grande struttura supportata da una invidiabile freschezza. Sarà un ottimo e gradevole vino da dessert da abbinare alle preparazioni dolciarie in cui siano presenti frutta e  confettura, tipica la crostata ai frutti di bosco, ma anche un vino da meditazione da sorseggiare a fine pasto. Magari anche da provare sul tipico dolce valtellinese: la bisciola o il panun con fichi, noci, castagne e uvetta.  In ogni caso anche questo sarà un altro fiore all'occhiello per l'importante e blasonata casa vinicola.

Ma in Valtellina - che non è solo terra di grandi rossi da nebbiolo - già nel XVI secolo si producevano vini dolci aromatici (variamente definiti come "vino aromatico",  "vino di paglia") come testimoniato da queste interessanti citazioni che riporto per la curiosità di chi vuole approfondire l'argomento.

TriaccaInformazioni storiche sui vini aromatici di Valtellina

*F.S. Quadrio "Dissertazioni critico storiche intorno alla Rezia di qua dalle Alpi, oggi detta Valtellina" Ed. Stamperia della Società Palatina anno 1756:

"..............in Valtellina (ndr) ...hanno tra gli altri un certo vino che nominano Aromatico che è licore straordinario con un gusto d'aroma e forte come l'Acquavite"

..........Vino detto Aromatico che è vin di regalo; né già è così nominato, perché sia con aromi a quella perfezione condotto, come suppongono molti fuori del Paese. Esso è affatto naturale e sincero; ma che da scelte uve, e lasciate prima bene appassire, espresso, acquista per se medesimo. E dal dolce aere quella fraganza, e vigore, che il rende delizia de' pranzi e fin medicina de' mali"

*P.A. Lavizzari - "Storia della Valtellina" Ed. Tipografica Elvetica, anno 1838:

"............pure l'industria del vino non anche contenta sopra dei vini comuni, mise in pregio col nome di Aromatico un suo particolare,che, ridotto a perfezione vorrebbe contenderla co' vini più rinomati d'Italia. L'odore al certo non la cede a veruna fragranza degli altri, e fece credere, agli esteri, essere alterato d'aromati, di cui naturalmente porta grazia".

*G.F. Massera - "Prodromo della flora Valtellinese" - Ed. G.B. Della Cagnoletta, anno 1834: "Il vino Aromatico che è ben lontano dal contenere degli aromi come s'avvisano i forastieri, ma che è invece pur fatto con l'uva nera appassita, e spremuta sotto il torchio in principio d'inverno, il cui liquore lasciato due o tre giorni in riposo e poi riposto in piccoli recipienti nella stanza più alta della casa, acquista da sé medesimo coll'invecchiare quella grazia e quell'aroma onde in sì gran pregio è tenuto"

Estratto da una relazione sulla Valtellina redatta nel 1618 da Giovanni Guler v. Weineck, governatore grigione della Valtellina: ......."vino passito dalla maniera in cui i grappoli dopo esser colti vengono esposti sulla paglia prima di essere pigiati  Preparato con grappoli sceltissimi , ponendolo in piccole botticelle, all'aperto e alla luce, sul solaio, dove si trasforma in amabile e generosa malvasia".

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