L’AIS, in collaborazione con la Worldwide Sommelier Association, sarà ambasciatrice del vino italiano nel mondo

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31 marzo 2011

L’AIS, in collaborazione con la Worldwide Sommelier Association, sarà ambasciatrice del vino italiano nel mondo

Un programma ambizioso che pone AIS come referente qualificato per l’Expo 2015 nella promozione delle eccellenze enologiche e gastronomiche del nostro Paese.

Giordana Talamona

La presentazione dei nuovi progetti per il rilancio del vino italiano nel mondo è avvenuta a Milano, il 29 marzo scorso, nella sede municipale di Palazzo Marino alla presenza del sindaco Letizia Moratti. Il Presidente nazionale dell’AIS, Antonello Maietta, il presidente della WSA, Franco Maria Ricci, e Daniele Cernilli, coordinatore dell’Area Comunicazione dell’Associazione Italiana Sommelier Roma, coadiuvati dal giornalista Davide Paolini, hanno spiegato la necessità di fare cultura del vino per avvicinare a questo mondo, in maniera consapevole, sempre più giovani, professionisti del settore ed appassionati.

“I sommelier italiani sono oggi, e saranno sempre più in futuro, gli ambasciatori del vino di qualità e delle produzioni gastronomiche d’eccellenza” ha spiegato Antonello Maietta presidente dell’AIS. “Nella crescita dell’export del vino italiano nel mondo, un ruolo non secondario viene giocato proprio dai sommelier che, attraverso una seria e approfondita formazione, basata su una didattica di altissimo profilo, raccontano pregi e virtù dei nostri vini.” Se il consumo del vino in Italia è in drastico calo, con una diminuzione del 30% dagli anni Ottanta ad oggi, occorre necessariamente rivolgersi ai mercati esteri per dare nuova spinta al comparto vitivinicolo del nostro Paese.

La collaborazione con WSA nasce quindi dalla precisa consapevolezza che la diffusione della sommellerie nel mondo potrà fare da volano alla promozione del vino italiano all’estero. Dalla Germania al Belgio, dall’Inghilterra al Giappone, sino agli Stati Uniti, sono 20 le organizzazioni nazionali che hanno aderito a questa filosofia associativa. Il sommelier sarà dunque, sempre di più, un mediatore culturale in grado di interpretare gli abbinamenti cibo-vino anche attraverso le tradizioni gastronomiche di altri Paesi.

La parola d’ordine non potrà che essere “cultura”, anche in quegli eventi come i banchi d’assaggio dove il vino, se non è supportato adeguatamente dalla conoscenza del sommelier, rischia di passare in secondo piano. “L’Italia è il primo Paese al mondo che produce vino, ma non conosce il vino”  ha sottolineato Franco Maria Ricci, presidente della WSA e direttore di Bibenda. “Occorre che un prodotto sia spiegato al consumatore, che il momento della degustazione si trasformi in cultura del vino. Per questo dico, provocatoriamente, che il tempo dei banchi d’assaggio è finito”. Un’educazione al gusto che passa inevitabilmente anche attraverso la figura del sommelier, come portavoce accreditato della degustazione. Non più un frenetico assaggio di vino, quanto una cosciente scelta di campo, dove la conoscenza diventi consapevolezza del “bere bene”.

“L’AIS, con i suoi 35 mila iscritti, è la più grande wine community del mondo, con una didattica condivisa che ha fatto scuola anche all’estero” ha commentato Daniele Cernilli, coordinatore dell’Area Comunicazione dell’Associazione Italiana Sommelier Roma. “Questo è uno dei punti di forza di AIS che ci permette, e ci permetterà in futuro, di comunicare meglio il vino, grazie ad un linguaggio condiviso in Italia, come all’estero.”

Primo appuntamento per discutere, confrontarsi e riflettere su questi temi sarà Vinitaly 2011. L’Associazione Italiana Sommelier sarà presente in due stand: nel tradizionale padiglione 7, D10 e nella lounge area del padiglione 9, primo piano sala D.

Secondo appuntamento da non perdere di questo new deal sarà la prima “Giornata Nazionale della Cultura del Vino” che si terrà il 21 maggio prossimo.

Foto di Giorgio Melis e Alessandro Franceschini

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