Un giorno da sommelier al Vinitaly


News
15 aprile 2016

Un giorno da sommelier al Vinitaly


Anche Vinitaly, come l’AIS, ha compiuto 50 anni e quest’anno l’appuntamento non si poteva proprio mancare.

Paolo Valente

Vinitaly 2016. 50 anniRito pagano fedele a sé stesso, la grande fiera (o festa) del vino italiano ha saputo rinnovarsi senza mai abbandonare la sua identità aumentando il proprio ambito e accogliendo le nuove tendenze. Negli ultimi anni abbiamo visto, ad esempio e con piacere, una sempre maggiore apertura ai produttori biologici e biodinamici.

Sfortunatamente altre cose sono rimaste immutate negli anni come la difficoltà per arrivare al quartiere fieristico: c'è chi ha fatto tre ore di fila in macchina per raggiungere l'ambita meta. Fortunatamente il treno ci viene incontro.

Come tutte le liturgie, anche la visita annuale al Vinitaly ha i suoi riti.
Dapprima la foto (con o senza selfie) alla grande insegna: tangibile e tecnologica prova della propria presenza (io c'ero!) e poi quella strana sensazione di iniziale stato di smarrimento.

Dove vado? Quali produttori? Quali vini? Quali regioni? Quali vitigni?

Il visitatore organizzato, a conferma della propria memoria, dà una rapida occhiata al taccuino che riporta la lista delle cantine da visitare e poi via, alla ricerca di quel determinato produttore di cui aveva assaggiato un vino nel corso dell'anno, oppure di un vitigno o di una DOC difficilmente degustabile in altre circostanze, o ancora una ricognizione tra le cantine visitate di persona nel corso dell'inverno.
Al contrario, il visitatore "disimpegnato" o forse non organizzato, inizia il suo peregrinare partendo dalle zone più famose; allora eccolo aggirarsi tra gli stand della Toscana, cattedrali a due piani che celebrano alcuni tra i vini più importanti al mondo, o tra quelli altrettanto prestigiosi e imponenti delle cantine piemontesi e poi ancora, a piacere, Umbria o Marche, sì perché i marchigiani stanno crescendo molto negli ultimi anni...

Vinitaly 2016 Sommelier Ais

D'obbligo una visita allo stand dell'Associazione, dove tutto lo staff del nazionale è prodigo d'informazioni e consigli e un momento di relax nella Lounge AIS dove, accompagnati da un calice di bollicine, si possono apprezzare deliziosi stuzzichini e comode sedute.

Camminando per i padiglioni sembra un po' di essere a casa, è un brulicare di divise note: quelle di servizio, impegnate e sul far della sera stremate, quelle di rappresentanza curiose e felici. I volti sono per la maggior parte sconosciuti ma si percepisce l'appartenenza ad un sodalizio, che lega le persone molto di più della semplice vicinanza territoriale.

Vinitaly2016_PalaExpoLombardiaSalire al padiglione della Lombardia è un'altra tappa obbligata; significa respirare l'aria di casa, ritrovare in un solo momento tutte le denominazioni che abbiamo studiato durante i corsi e alle quali abbiamo riservato grande attenzione indotti dai sommelier già diplomati che ci dicevano come una domanda sulla regione, all'esame, ci sarebbe sicurante stata...

I "soliti" amati territori: la Franciacorta, sempre presa d'assalto e sorvegliata da bodyguards pronti a bloccarne l'accesso ai visitatori in caso di troppa ressa; la Valtellina, giusto all'altro capo del padiglione, con le sue vigne eroiche aggrappate alla montagna; e poi il grande Oltrepò Pavese, che da tempo ha iniziato la sua riscossa qualitativa e poi ancora tutte le altre denominazioni, senza tralasciare il tanto noto quanto piccolo Moscato di Scanzo.

Ma è qui, al padiglione della Lombardia, che con maggiore facilità incrociamo lo sguardo con persone che riconosciamo: colleghi in servizio che con sempre grande professionalità illustrano caratteristiche e peculiarità dei vini che servono, colleghi che, come te, sono sempre affascinati da quello che il mondo del vino riesce a regalarti...

Vivere Vinitaly significa anche, oltre ad assaggiare i vini, incontrare persone, passare a salutare gli amici produttori che sempre hanno una parola per presentare con orgoglio il frutto del loro lavoro confidando in una tua parola di apprezzamento. 

È al Vinitaly che si assaggiano le nuove uscite, i vini che troveremo in commercio tra qualche mese. 

E poi arriva la fine della giornata e la fine del Vinitaly. Un po' di amarezza per non aver potuto assaggiare tutto quello che il mitico taccuino riportava, un sottile orgoglio per aver scoperto novità da raccontare agli amici e davanti un anno per conoscere nuovi produttori e nuovi vini da rincontrare tra dodici mesi al prossimo Vinitaly. 

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