L’ “Etna”: equilibrio di estremi.

Le altitudini della montagna e il caldo del mare, il sole del giorno e il freddo della notte, la vita che dona il vulcano attraverso ciò che ha precedentemente distrutto. Questi estremi, perfettamente fusi tra loro, creano un raro equilibrio e l’amata vite, furbescamente, ne approfitta producendo uve dalle caratteristiche particolari come l’ambiente dal quale nascono.

Raffaella Ceruti

I vigneti si spostano fino a 600/800 Mt s.l.m e godono di sbalzi termici che, in estate, arrivano sino a 30°. Le colate laviche presenti in quantità arricchiscono il territorio di elementi minerali e, una volta polverizzate, ne migliorano la capacità drenante. Una serie lunga e intrigante di condizioni che fanno dell’ Etna un territorio unico e interessantissimo. Certo queste uve senza il valido aiuto di chi le coltiva , con coraggio e incurante del sacrificio quotidiano, non potrebbero darci prodotti splendidi come quelli in degustazione in questa serata all’AIS di Lodi. Alcune vigne hanno una pendenza anche del 50%. Nulla è facile sull’ Etna. Vini cosi speciali, rari e preziosi avevano senza dubbio bisogno di un relatore che potesse al meglio trasmettere la loro anima.

Per noi la persona giusta era PierLuigi Gorgoni. Docente all’ ALMA e collaboratore di riviste di settore come “Spirito di vino”, “Monsieur” e della “Guida Vini d’Italia” dell’Espresso. Docente di enologia e analisi sensoriale, e dei Master of food di Slow Food dal 2005. Con un curriculum così pensate serva altro? si! Serve passione vera e la carica emozionale giusta per trasmetterla, aggiunta ad un dose di simpatia che ci fa passare due ore rapiti da lui e dai vini in degustazione.

Ma vediamoli questi vini. Protagonista: il Nerello Mascalese (e il Nerello Cappuccio in minima percentuale) -

ETNA ROSSO FEUDO 2008 (Cantina Girolamo Russo ora di Giuseppe). In questo vino è netto il richiamo alla sua origine vulcanica. Sapido, con una nota ferrosa e una bella mineralità che accompagna una nota floreale, di petalo di rosa e frutto rosso. Un tannino flessuoso, elegante, nobile. Una persistenza rara a trovarsi e la freschezza tipica di un vino di montagna. Piace e conquista questo rosso siciliano. L’annata 2008 sull’ Etna è interessante in termini di freschezza. I vini sono da godere col tempo.

ETNA ROSSO OUTIS 2007 (Vini Biondi). L’unico vino in degustazione che viene prodotto con uve provenienti dal versante est dell’ Etna, ciò significa che il mare dà il suo contributo….e si sente. Cromaticamente molto bello, al naso mostra mineralità e una vena salmastra. Il frutto è selvatico e le spezie orientali e la carruba lo accompagnano. La “terricità” e il lieve tono vegetale completano un naso straordinario. Il palato è trascinante, il tannino eccellente e grande la sapidità. Non c’è altro da aggiungere: è un vino straordinario.

ETNA ROSSO “FEUDO DI MEZZO” 2007 (- Il quadro delle rose) ( Tenuta delle terre nere). Le sue vigne di 140 anni offrono un frutto meraviglioso, e il vino è fresco, croccante con note balsamiche. Torna anche in questo vino il frutto rosso, il tocco floreale della rosa e la nota balsamica. Tannini eleganti e eccellente la persistenza. Questo cru offre il meglio di sé nell’annata 2007. E’ l’annata più equilibrata. Estremamente particolare grazie ad un inverno mite. Anche qui bisogno solo assaggiarlo

ETNA ROSSO ROVITTELLO 2004 (Benanti). Sempre al versante nord, dove il Nerello acquista una “mediterraneità” complessa. La frutta è matura e accompagna erbe mediterranee e i profumi della macchia. Nobili tannini e una vitalità straordinaria. Sapido e minerale. L’annata ottima in tutta Italia porta ai vini dell’ Etna molta freschezza e tannicità. Un annata da lasciare invecchiare. Possiamo chiudere gli occhi e accompagnati da questi vini passeggiamo tra le colate di lava, passando da un vigneto ad un bosco e via giù sino al mare.

Godiamo di questi profumi, di questi sapori che hanno i sé tutto il calore di una terra straordinaria, di un’isola sull’isola: l’ Etna.

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