Tour Borgogna, Champagne, Alsazia. 8-11 Maggio 2011. Appunti di viaggio

AIS Monza e Brianza, insieme ad AIS Piacenza, ha organizzato questo viaggio con finalità didattiche, ma anche con lo spirito e la lievità di una gita scolastica. Un grazie speciale a Fabio Mondini, Sergio Bassoli (AIS Monza) e a Giovanni Derba (AIS Piacenza), organizzatori ed anima del viaggio.

Graziella Rossi

Ecco il pullman che si profila all’orizzonte del casello di Saronno, con a bordo sommelier e amici della delegazione di Piacenza. Saliamo e prendiamo posto, accolti dalla sferzante ironia di Giovanni Derba, che ci accompagnerà per tutto il Tour. A proposito, grazie Giovanni, di tutto!! 

In viaggio c’è chi dorme, chi ripassa il francese, chi prepara gli appunti per le degustazioni.

Il tour francese inzia a Savigny,  nello splendido castello di proprietà di Michel Pont, eccentrico appassionato di veicoli a motore d’epoca di ogni genere, oltre che di vini. Con una piccola passeggiata tra le vigne, la visita al museo e il pranzo, iniziamo ad entrare nello spirito della “grandeur” francese.

A sorpresa, siamo coinvolti in un raduno di auto d’epoca, che si sono date appuntamento al castello, dove troviamo anche degli esemplari di italianissime Fiat degli anni ’50-‘60.

Sotto un sole estivo entriamo poi a visitare la prima cantina a Beaune,  la Bouchard Père et Fils, dove iniziamo un interessante “viaggio” dei sensi, impiegati in una degustazione ben rappresentata e, ormai preparati, assaggiamo una serie di Pinot Noir  Premier e Grand Cru, accompagnati dalle spiegazioni del Maitre de Maison.  Per la prima cena siamo ospiti della “Maison Champi”, la più antica di Beaune. Dopo la scomparsa dell’ultimo erede di famiglia, ha intrapreso -  sotto la direzione dei nuovi proprietari Meurgey et Beuchet. - nuovi investimenti e un ampliamento della proprietà e della produzione, nel rispetto della tradizione della casa.  In un’atmosfera raccolta, che gli inglesi chiamerebbero “cosy”, ambientata nelle loro cantine, abbiamo degustato e brindato a questa prima giornata francese. Per qualcuno, dedito ai piacere delle ore piccole a Baune, c’è un fuori programma con  tanto di rientro a piedi all’albergo, con una salutare camminata nelle prime ore del mattino.

Il secondo giorno visitiamo l’Ospice de Baune. Appartenente all’omonimo Ente e costruito nel 1443 per fornire assistenza ai malati indigenti, funzionava come un vero e  proprio ospedale. L’Hotel Dieu è oggi un museo e l’ente, ancora funzionante, vende all’asta la sua produzione vitivinicola per sostenere gli ospedali esistenti. Un mondo passato in cui tutti ricevevano cure? Sì e no, tanti morivano nell’oblio delle masse; oggi – pur con tutti i problemi conosciuti - un minimo di cure è disponibile per tutti..almeno nel cosiddetto mondo civilizzato.

Si torna in cantina. Da Patriarche, al centro di Beaune come gran parte delle cantine della zona, dove entrando veniamo omaggiati con un taste-à-vin della Maison. Visita alle cantine e poi via, con una degustazione di bianchi, tra cui gli Aligoté della zona, e vari eccellenti Pinot Neri, tra cui quello dell’Ospice de Beaune. La comitiva, oramai affiatata, dopo un pic-nic familiare lungo la strada verso la Champagne, arriva a Reims nel tardo pomeriggio. Approdiamo a uno degli emblemi dello  Champagne nel mondo, Mumm, che ci fa visitare le sue cantine e ci ospita per una cena tutta a base di Champagne. In una cornice à la page, con tutti i nostri sommelier in divisa, ci abbandoniamo ai piaceri del Dio Bacco.

Siamo già al terzo giorno, con tante cose ancora da fare in programma, ma una visita alla Cattedrale di Reims non può mancare: è uno dei più bei monumenti di arte gotica di tutta l’Europa. E’ stata ricostruita nel 1200, sulle basi delle precedenti cattedrali risalenti al ‘300 D.C., a loro volta fondate su resti di terme gallo-romane.

Nel pomeriggio di martedì eccoci presso un’altra Maison che ha fatto volare la reputazione dello Champagne in tutto il mondo e portato, su tavole regali e non, ettolitri del famoso Dom Perignon. Siamo da Moet et Chandon: cantine lunghissime (28Km!) e gallerie in cui riposano bottiglie lasciate da generazioni precedenti per la gioia delle future.

Il pomeriggio ci promette e mantiene una visita d’eccezione: Bollinger! (Grazie Fabio!) Con una posizione unica dei vigenti e una prassi di lavoro rigorosa e improntata all’etica, la Maison utilizza solo il vino ottenuto con la prima spremitura. Al centro del loro assemblaggio vi è il pinot nero, proveniente soprattutto dai territori prestigiosi di Aÿ, di Bouzy e di Verzenay. I vini di riserva, altrettanto curati, vengono conservati per anni, distinti per cru, vitigno ed annata, e ne vengono preservati freschezza e carattere. La reputazione della Maison, nota per la cura “artigianale” di ogni aspetto della produzione, accompagnata da una comunicazione di marketing internazionale, viene confermata.

Serata di Gala da Mercier! La comitiva, elegante come non mai, dopo una visita in trenino alle cantine della Maison, entra in un antro dorato, per la cena di Gala. Nella sala da ricevimento, ornata da gessi, candelabri soffusi e camerieri in livrea, siamo proprio nel cuore delle cantine (a 30 metri di profondità) e, mentre noi degustiamo Champagne su tutta la cena, i lieviti lavorano per compiere il miracolo che porta al prodotto finale del metodo champenoise.

11 Maggio: inizia il viaggio di ritorno. Guidati dai nostri autisti e amici Walter e Giovanni - precisi come un orologio svizzero e sempre attenti alle esigenze di ognuno - proseguiamo attraverso distese infinite di verde, paesaggi con architetture completamente differenti, ma tutti caratterizzati da una pulizia e da una cura per il territorio che fanno piacere agli occhi.

Atterriamo in una terra di confine, l’Alsazia, nel paese di Bergheim. Una veloce visita al paese, di chiara impronta medievale, lindo e severo nella sua organizzazione, che ci vede a pranzo alla Wistub du Sommelier, Ovviamente, direte voi…

Proseguiamo verso Rorschwihr, per visitare le cantine di Rolly Gassmann. Dall’unione di due proprietà, Rolly e Gassmann, nasce una Maison che fonda la sua produzione su pratiche biologiche e  su un’attentissima pratica di vigna, curata - tra l’altro –  anche con l’utilizzo di erbe officinali. Una spiegazione in dettaglio delle pratiche di cantina, delle diverse conformazioni morfologiche del territorio,  responsabili dei sentori diversi nel vino, e poi via all’ultima degustazione in programma. Si tratta di una esperienza voluttuosa e, al tempo stesso, di una prova di resistenza. 34 vini, che spaziano dai Riesling a vari Muffati, Vendemmie tardive e Selection de grains nobles, nei quali il Gewurztraminer la fa da padrone.

Allegri, dopo aver condiviso tanti piaceri  ci avviamo al nostro pullman. Nel nostro cuore un po’ di tristezza, consapevoli che la nostra vacanza volge al fine, ma ….in viaggio si parla già dei prossimi tour, tra i quali Bordeaux 2011. Stay tuned!

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori