Alla scoperta della Falanghina con il Dott. Luigi Moio

C’era il pubblico delle grandi occasioni per l’incontro con uno dei più importanti enologi italiani al Ristorante “ La Coldana - Ristoranteinsantapace” di Lodi, e non poteva essere diversamente.

AIS Cremona-Lodi

Luigi MoioI giardini estivi del noto ristorante lodigiano sono stati l’idonea cornice per conoscere ed apprezzare il Dott. Luigi Moio, ordinario di enologia all’Università di Napoli ed appassionato produttore della “campanissina”  Falanghina. In degustazione i vini della “Cantina del Taburno”, qui rappresentata dal Direttore del Consorzio Agrario di Benevento, Dott. Nicola di Girolamo. La cantina  che per prima ha voluto promuovere la produzione di vini da Falanghina di alta qualità sta ottenendo ottimi risultati, anche grazie al lavoro costante ed appassionato del Dott. Moio.

Lo staff della “Coldana”, con la consulenza dello chef Leonardo Casale, del Ristorante “Taurasi” di Melegnano, ha proposto specialità campane, con prodotti freschissimi arrivati direttamente dai produttori campani, tra loro anche alcuni presidi slow food. I piatti proposti sono stati gli idonei accompagnatori dei vini in degustazione: tutti da Falanghina 100%. Quasi tutti ! 

Questo vitigno autoctono campano ha ancora molto da esprimere rispetto alle sue potenzialità, ma negli anni ha conosciuto fama ed apprezzamenti. Anche se ancora troppo spesso il suo nome viene associato a quello di un vino semplice, di pronta beva e con poche pretese, in realtà con le giuste tecniche di vinificazione  e con la pazienza, che è sempre l’”ingrediente” che fa la differenza, possiamo oggi degustare dei vini veramente completi e che, come vedremo, reggono abbinamenti apparentemente improbabili.

Vediamoli con ordine:

Spumante Falanghina Extra dry : ottenuto con metodo charmat di cui presenta la caratteristica freschezza. Note varietali e piacevoli sensazioni di crosta di pane. Ottimo accompagnato agli antipasti campani proposti all’aperitivo.

Taburno Falanghina classica 2010: Questo primo vino della “Cantina del Taburno” è quello che viene definito vino “base”, quello che viene prodotto con le metodologie più semplici. Ma questa base riesce comunque a comunicare le caratteristiche del vitigno. Fresca, piacevole con note fruttate ed agrumate che puliscono il palato ed invitano ad un altro assaggio.

Taburno Falanghina Cesco dell’ Eremo: Minerale e sapida, questa Falanghina 100%, e con una bella morbidezza. Le note floreali e fruttate la rendono piacevole compagna dei paccheri con pomodori S. Marzano e provolone. E’ la qualità del pomodoro che, facendo venire meno la spiccata acidità tipica dell’ortaggio, rende armonico questo abbinamento.

Luigi MoioTaburno Falanghina Folius 2007: Ecco una Falanghina di carattere che non si spaventa davanti ad un carrè di agnello, ma anzi lo accompagna con piacevolezza. Un naso elegante di banana, frutta esotica, burro e una mineralità spiccata e piena sono le sue principali caratteristiche.

Falanghina Passito Ruscolo 2004: per ultimo, ma non ultimo, questo passito fresco, per niente stucchevole che con i suoi sentori di frutta secca, dattero e le note agrumate ben si abbina ad una superba pastiera napoletana.

Che dire! Una cena ricca e raffinata. Forse manca una nota di “rosso”? Certo che no ! Il rosso c’è…e che rosso!

Graditissima sorpresa per tutti i presenti è stata la degustazione del  “Bue Apis 2007”: Aglianico in purezza. Ricco e sontuoso. Alcol elegante come anche la carica di tannini.

Profumi intensi e complessi. Troviamo la frutta, le spezie, il cacao e la frutta sotto spirito. Ci arriva una nota balsamica e in bocca è pieno ed equilibrato. Splendido figlio di quella vigna centenaria in contrada “Pantanella”.

Ringraziamo la Cantina del Taburno per questo regalo. Ringraziamo il Ristorante “La Coldana” per averci ospitato e naturalmente il Dott. Luigi Moio per i suoi interventi ed insegnamenti,.

Non ci resta che darci appuntamento al prossimo appetitoso appuntamento Giovedì 16/06 per una cena alla scoperta della Valle d’Aosta.

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