I grandi vini del Roussillon

Fare una serata sul Roussillon è una scelta audace e coraggiosa, perché questa denominazione del sud-ovest della Francia, è ancora poco conosciuta in Italia.

Giordana Talamona

I molti curiosi e appassionati che sono, dunque, accorsi a questa degustazione, promossa da Ais Monza e Brianza, hanno potuto scoprire dei vini poco diffusi nelle enoteche italiane e raramente presenti nelle degustazioni guidate. “Serate di questo tipo, sono assolutamente impedibili per dei veri appassionati!” - ha commentato il noto relatore Ais, Guido Invernizzi, ringraziando Stefano Cesana, patron del ristorante Il Chiodo di Usmate, per aver selezionato questi grandi prodotti. Per due ore il pubblico presente ha scoperto la storia, la viticoltura e i vini di questo territorio, tra il più esteso e antico di tutta la Francia.

Il Roussillon si apre ad anfiteatro verso il mare, protetto a nord dai monti di Corbières e a sud-ovest dai Pirenei. Il clima è mediterraneo, con inverni dolci ed estati calde e secche. Con la Corsica, è la regione più calda di tutta la Francia, con 2600 ore di sole all’anno, ed un clima secco accentuato dal soffiare del Mistral. Nella zona soffiano complessivamente sette venti differenti, alcuni caldi, altri freddi, che creano un ambiente molto particolare per la vite. Le piogge sono rare, concentrate prevalentemente in autunno e primavera, spesso di carattere torrenziale e dirompente.

La parte interna del Roussillon, nel Minervois e nel Limoux, è più fresca rispetto alla costa, con una buona escursione termica che permette la produzione di qualità di vini bianchi spumantizzati. E’ il caso della Blanchette de Limoux, spumante da uva Mauzac prodotto con Méthode Ancestrale. Questo metodo prevede l’imbottigliamento del vino con un certo grado zuccherino,  permettendo la presa di spuma senza l’aggiunta del liqueur de tirage, come avviene nel Método Champenois.  Un altro vino della zona interna è il Crémant de Limoux, prodotto con Mauzac, Chardonnay e Chenin Blanc.

I terreni di questa zona sono estremamente eterogenei, con una variabilità estrema anche in poche centinaia di metri, in base agli avvenimenti delle ere geologiche. In generale il terreno è calcareo, scistoso e sassoso, con grande ricchezza di ferro e minerali. La presenza, in profondità, di terreni più pesanti garantisce grande stress idrico alla vite, fondamentale requisito per fare vini di alta qualità.

L’impatto paesaggistico di questa zona, intervallata da macchia mediterranea e vigneti, deve molto ai lunghi muretti scavati nella roccia, chiamati “peos de gall”, (piedi di gallo), che si sviluppano per migliaia di chilometri. I soli muretti che contengono i vigneti del Banyuls, per esempio, si snodano per oltre 6000 chilometri, rendendo il paesaggio del Roussillon tra i più belli e suggestivi di tutta la Francia.

Gli ettari vitati di questa zona sono 298.000, producendo circa l’80% dei Vin de Pays ed un terzo di tutta la produzione di vino francese. I vitigni rossi più ricorrenti nelle Aoc sono il Carignan (il più diffuso), il Cinsault, Syrah, Mourvedre, tuttavia il più importante è senza dubbio il Grenache, con cui si produce il Banyuls. Questo vitigno è arrivato dalla Spagna col nome di Garnacia, è stato impiantato in Francia come Grenache, è arrivato in Liguria, come Granaccia, ed infine in Sardegna come Cannonau. I vitigni bianchi più ricorrenti nelle Aoc sono il Muscat, il Marsanne, il Roussanne, il Viognier, il PicPoul, la Clarette, il Mauzac, il Bourbouelec e il Macabeo.  

Questa zona è famosa nel mondo per la produzione di Vini Dolci Naturali (VDN) e di Vini di Liquore (VDL). I primi, i VDN, sono dei vini fortificati, la cui fermentazione è stata interrotta aggiungendo al mosto il 10%-15% di alcol vinicolo. Tra i vini più famosi, oltre al Maury (Grenache 100%), citiamo il Banyuls prodotto da un minimo di Grenache al 50% per la versione base, contro il 75% previsto nel caso del Grand Cru (affinato per almeno 30 mesi in botti in ambiante ossidativo). Gli altri vitigni consentiti sono il Macabeo, il Muscat e il Muscat di Frontignan. Esistono anche delle versioni di Banyuls in rosato e bianco, ma sono molto rare.  L’alternanza di temperature diverse, date dalla collocazione delle botti sotto il sole diretto, permette una rapida reazione ossidativa che conferisce al vino delle caratteristiche tipiche ed inconfondibili.

I VDL sono vini fortificati con aggiunta, al succo fresco di uva, di distillato di alcol, non superiore al 17%.

Di seguito la degustazione dei vini tenuta da Guido Invernizzi:

Vin de Pays des Côtes Catalanes – Vieilles Vignes Blanc – Domaine Gauby – 2008 (45% Sauvignon Blanc, 15% Grenache Blanc, 7% Marsanne e Roussanne, 33% altri vitigni) vino non filtrato: giallo paglierino intenso, colore molto bello e luminoso nonostante non sia stato filtrato. Al naso emerge immediatamente una nota smaltata e di idrocarburi, intervallata da profumi di frutta (albicocca), nocciola. In bocca morbido, fresco e sapido, con perfetta corrispondenza gusto-olfattiva delle sensazioni percepite al naso. Molto elegante.

Vin de Pays des Côtes Catalanes – Blanc – Le Soula – 2008 (40% Macabeo, 30% Grenache Blanc, 5% Carignan Blanc, 10% Grenache Gris, 15% Chardonnay): bel giallo dorato luminoso. Note di frutta secca, muschio, fiori gialli secchi. Soffi minerali a più riprese. In bocca è sapido con una nota amaricante in chiusura.

AOC Côtes du Roussillon Villages – Muntada – Domaine Gauby – 2008 (80% Syrah, 20% Grenache e Carignan): vino affinato in barrique di primo e secondo passaggio per 16 mesi. Rubino intenso. Complesso al naso, con bouquet in evoluzione: piccoli frutti rossi maturi, pepe bianco, tabacco, liquirizia ed un’interessante nota ferrosa. In bocca è morbido e persistenze. Fine.

AOC Côtes de Roussillon Villages – La Coumeille – Domaine des Schistes – 2008 (45% Grenache, 45% Carignan, 5& Mourvedre e Syrah): vino affinato in botte grande e barrique per 30 mesi. Rubino. La prima nota che emerge è quella animale, molto pronunciata. Poi spezie, frutta secca, fieno bagnato. Il vino continua ad evolvere minuto dopo minuto, perdendo la nota animale a favore di altri profumi maggiormente speziati. Richiami ferrosi in chiusura. In bocca sapido e fresco, abbastanza tannico e persistente. Un vino da capire.

AOC Muscat de Rivesaltes  – Domaine des Schistes – 2010 (100% Muscat): giallo dorato. Pesca e albicocca disidratate, vaniglia. Dolce, avvolgente in bocca con buona spalla acida. Elegante e persistente.

AOC Banyuls – cuvee Al Tragou – Vial Magneres – 1985: color aranciato. Un vino eccellente di grande complessità e persistenza. Al naso emergono subito delle note di frutta cotta, caramella, chiodi di garofano, miele di castagno, prugna secca, corteccia di china. In bocca è dolce, elegante con perfetta corrispondenza gusto olfattiva dei profumi percepiti al naso. Elegante e molto persistente. 

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