La Mosella. Sua maestà il Riesling Renano

Per la serata dedicata al Riesling renano non si poteva chiamare che Nicola Bonera, noto appassionato ed estimatore di questo vitigno.

Valerio Mondini

Serata Riesling Ais Lecco - Nicola BoneraDopo l’ormai classico e ricco buffet iniziale accompagnato da un freschissimo Riesling Classic 2011 Kerpen, dal forte aroma fruttato e dalla spiccata mineralità, si entra subito nel vivo della degustazione.

Nicola parte affermando che “in Italia circolano troppi Riesling non interessanti” e illustrando le caratteristiche delle ultime annate dei vini della valle del Reno e della Mosella.

Il 2011 è caratterizzato da una alta acidità (8 g/l), fruttata, “agreable”, che dà vita a vini godibilissimi, come quello degustato come aperitivo.

I vini del 2010 sono nervosi, rocciosi, mineralissimi, con acidità imbarazzanti (8,7 g/l), dal gusto troppo aggressivo che si ammorbidiranno dopo una decina di anni.

Serata Riesling Ais Lecco - Nicola BoneraPer tutti comunque la sensazione di idrocarburi si svilupperà sul lungo periodo, mentre inizialmente prevarranno i gli aromi fruttati e le note aromatiche usciranno progressivamente. Dei circa 36.000 ettari vitati al mondo, il 62% è in Germania e la maggior parte è concentrata alla confluenza dei fiumi Reno e Mosella, nella regione Mosel-Saar. Siamo in presenza di un vitigno antico, che risale all’anno 1000, ma di cui si parla già dal IV°-V° secolo, un vitigno tardivo che viene usato in maggior parte per produrre vini bianchi, ma anche per vini amabili e dolci. Il terreno è ricco di ardesia e presenta zone di ossidiana e ferro e concorre a dare una forte personalità e mineralità a tutti i vini della zona.

Tutti i dati statistici sulle produzioni degli ultimi anni e sulla classificazione Qualitätswein sono accompagnati da diapositive che raccontano l’ultima visita di Nicola nella regione.

Quasi la metà dei vigneti si trovano su terreni con pendenze superiori al 30% e alcune immagini risultano molto efficaci nell’illustrare la difficoltà delle lavorazioni e l’estrema fantasia e tenacia nel ricavare appezzamenti in zone improbabili e dalle pendenze proibitive.

C’è quindi modo per il relatore di prendere bonariamente in giro un paio di produttori nazionali, famosi per operare in zone della “viticoltura eroica”.

Unica nota malinconica, una diapositiva molto apprezzata da Nicola, che lo ritrae di spalle seduto su una sedia in ferro sulle rive della Mosella a meditare.

La degustazione comincia con un Riesling Wehlener Sonnenuhr Spätlese Troken Alte Reben 2010 Kerpen. Da un suolo di pietre devoniane che conferisce una grande mineralità, nasce questo Riesling di 12° dal colore carico, ma luminoso. Il naso registra immediatamente dei sentori di frutta molto dolce da maturazione, una vaga sensazione di botritizzazione, delle note evidenti di pesca e albicocca, che fanno pensare a un vino molto dolce. La complessità è buona, anche se non eccelsa. Al gusto si riconoscono dei sentori di caramello e di banana. L’alcol evidente e la grandissima morbidezza tengono a bada la freschezza, ma dopo pochi secondi l’acidità ritorna. Sembra birra fresca, esce l’acidità più verde tipica dell’annata, bellissima lunghezza. Come tutti i vini del vigneto Wehlener Sonnenuhr è piacevole già in gioventù, ma le potenzialità di invecchiamento arrivano ai decenni.

Serata Riesling Ais Lecco - Nicola BoneraSi continua quindi con un Riesling Graacher Domprobst Großes Gewächs BKS-Ring 2009 Kerpen. L’annata 2009 è più classica e ha dato vini più tradizionali nei sentori e nelle caratteristiche. Il vigneto Domprobst, posizionato tra il Wehlener Sonnenuhr e il Bernkastel Doctor, combina l’eleganza di Wehlen con la potenza di Bernkastel, dando vita a vini sempre ben strutturati che hanno bisogno di tempo per tirare fuori la loro personalità. Il colore ha delle sfumature più verdi rispetto al vino precedente. Al naso è maggiormente agrumato, con note di cedro e pompelmo, unite a note floreali. Si riconosce una piccola parte minerale di pietra focaia. In bocca è lievemente solforoso, con una acidità da limonata, ma con un alcol che si spinge ai 13°. Sapido, un po’ nervoso ma succoso, con una lunga avvolgenza. Aroma vegetale con freschezza floreale, bella ma rapida evoluzione, fruttato e floreale importante. E’ prevedibile per questa annata un invecchiamento che non vada oltre i dieci anni.

 

Si passa poi a un Riesling Auslese Neumagener Laudamusberg 1989 Erben Burgermeister Lauer. Dal colore non gli si darebbero più di cinque anni di invecchiamento e invece sono più di venti. Proviene da una vigna non particolarmente quotata ed è prodotto dall’equivalente delle cantine sociali di Treviri. Al naso arrivano subito note di idrocarburi e di cedro non troppo candito, dando l’impressione di essere un vino fragile, un po’ semplice. Dopo qualche attimo emergono delle note agrumate e delle note di canfora, erba aromatica, timo. In bocca è più complesso che al naso, con una acidità e una mineralità spiccate, ma con sentori di caramello e burro fuso alla chiusura che gli conferiscono una morbidezza rotonda e che permane abbastanza a lungo, pur conservando una buona freschezza. Malgrado i ventitre anni e sicuramente ancora in evoluzione. Vino dalla dolcezza contenuta, molto agrumato, da consumarsi a tutte le ore.

 

Si chiude infine con un Riesling Auslese Űrziger Wűrzgarten 1976 Benedict Loosen-Erben. Dall’osannato vigneto del “giardino delle delizie”, Wűrzgarten, nasce questo Riesling di una annata nota per l’influenza della botrytis dal colore appena dorato, quasi da birra rifermentata. Dall’iniziale aroma del frutto amarognolo del tiglio si percepiscono una sensazione minerale di polvere da sparo e le note di idrocarburi, ma sfumate e non classiche. In bocca la minore acidità rispetto al vino precedente fa sentire di più la componente zuccherina: è balsamico, agrumato, sciroppato, cremoso, con sentori esotici e un finale con cenni di amarognolo.

A distanza di alcuni minuti emerge tutta la complessità olfattiva con aromi di scorza di limone, aneto, timo, cerfoglio, origano.

Quasi giunto al termine della sua evoluzione deve essere consumato entro 4-5 anni.


Dopo la cena preparata dallo chef Claudio Prandi con filettino di pollo al curry con riso Pilaf, formaggi di capra freschi e erborinati stagionati, tortino tiepido con pere e salsa vaniglia, con cui giocare a provare i vari abbinamenti, la considerazione finale di Nicola: “Non è poi brutto passare le serate a parlare di quello che ti piace!”

 

 

« La felicità, come un vino pregiato, deve essere assaporata sorso a sorso »   -  

Ludwig Feuerbach

« Quando il vino entra, strane cose escono »   -

Friedrich von Schiller

   « La vita è troppo breve per bere vini mediocri »   -  

Johann Wolfgang von Goethe

 

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