Alla scoperta del Cilento con l’Azienda Verrone

Per chi non ha avuto la fortuna di visitare e apprezzare il Cilento, i suoi paesaggi, i monumenti storici di Paestum, i suoi prodotti, mozzarella di bufala e i vini, un primo incontro con queste terre lo si è avuto lo scorso anno, quando l’AIS di Lecco ha organizzato l’evento “La Campania in Brianza”. Uno dei produttori presenti all’evento con un suo banco d’assaggio è il protagonista di questa serata: l’Azienda Verrone.

Valerio Mondini

Cilento Ais Lecco VerroneLa conduzione è ancora una volta affidata al sempre magistrale Guido Invernizzi, coadiuvato per l’occasione dai fratelli Verrone, che intervengono per presentare l’azienda e i suoi prodotti.

Il clima esterno, particolarmente umido e nebbioso, non si concilia molto con l’immagine del Cilento, ma la gradevole atmosfera delle sale del ristorante One-Off e lo sfizioso buffet di apertura, accompagnato dal Rosato 2010, un aglianico in purezza, contribuiscono a riscaldare gli animi e consentono di scambiare alcune osservazioni sui vini e sulle modalità di degustazione direttamente con i produttori.

Se nel Cilento, come in tutta la Campania, i vitigni autoctoni sono largamente diffusi (cesanese, piedirosso, sciascinoso, greco, biancolella, primitivo, coda di volpe, …) fiano e aglianico rimangono i principali interpreti del territorio.

Sembra che il nome Cilento derivi da cis Alentum "al di qua dell’Alento”, il fiume che un tempo ne segnava i confini.

I bianchi di quest’area sono caratterizzati  in genere da un buon equilibrio, in cui spiccano dei sentori fruttati al naso e una considerevole nota salata, da una buona bevibilità, da una notevole freschezza e da un rilevante nerbo acido. I rossi del Cilento presentano in genere note maggiormente calde e avvolgenti, che contrassegnano in modo deciso le caratteristiche di degustazione.

L’ Azienda Verrone Viticoltori, produttrice dal 1971 e particolarmente attenta nella ricerca delle tecniche di coltivazione migliori e a basso impatto ambientale, ha i propri vigneti sulle colline che sovrastano Agropoli in località Cannetiello; dieci ettari che si sviluppano ad una altezza media di 150 metri s.l.m. ma che si spingono fino agli 800 metri s.l.m. della tenuta La Rocca, su flysch cilentano, un corpo di marne calcaree grigio scuro ricoperte da uno strato piuttosto sottile di argilla e arenaria che subiscono fortemente l’influenza del mare.

Cilento Ais Lecco VerroneIl fiano è un vitigno che produce grappoli piccoli e medi, con acini di media grandezza con una buccia coriacea e poco pruinosa, la cui maturazione avviene solitamente a inizio ottobre; resiste bene alla botrytis, ma soffre oidio e peronospora. In questo vitigno si riconoscono fino a quaranta picchi odorosi diversi, tra cui anche il composto TDN (trimetil-diidro-naftalene) con la sua nota di idrocarburi e l’aroma di cherosene.

La degustazione ha inizio con un Fiano Girapoggio 2011 (Fiano 100%). Viene ottenuto da una raccolta anticipata, metà settembre, ha una gradazione importante che arriva ai 13,5°, si affina in acciaio per quattro mesi più altri tre in bottiglia; ogni ceppo produce circa 1,3 Kg di uva e in questa annata ne sono state prodotte 3500 bottiglie. E’ un fiano più morbido e più rotondo di quello irpino. Perfettamente limpido, ha un colore paglierino scarico, quasi con note verdoline e appare consistente e strutturato. Presenta un naso elegante e fine con una nota di macchia  mediterranea e un primo avviso della sapidità che si ritroverà in bocca. All’assaggio provoca una bella salivazione, con un finale amaricante, quasi mandorlato: è la sapidità che si trasforma in mineralità. Fresco, fruttato e floreale, con una bella acidità, alcol che non stanca, anche se non è affinato in legno, e che rimane in equilibrio, bella persistenza e struttura, buona valenza varietale. Ottimo da abbinare con insalate di mare.

Si continua con un Fiano Girapoggio 2008 Riserva (Fiano 100%). Raccolto a fine settembre, proviene dalla parte alta della vigna, quella più vecchia. Anche in questo caso la gradazione è di 13,5° e l’affinamento prevede l’uso di barrique francesi di terzo passaggio più un anno in bottiglia. La produzione è stata di 600 bottiglie. Colore giallo paglierino con importanti riflessi dorati, consistente e strutturato, poliacoli evidenti, grande vino. Elegantissimo al naso, sembra quasi un vino da meditazione, da dessert. Si riconoscono note di sherry, miele, mandorla, nocciola, zucchero caramellato. E’ un vino secco che lascia la bocca asciutta. L’alcol è decisamente più evoluto che nel vino precedente e anche la nota amaricante finale è più complessa.

Prima di proseguire con la degustazione viene servito un ottimo risotto con zucca, gorgonzola e pistacchi.

Cilento Ais Lecco VerroneSi passa quindi a un Aglianico 2009 (Aglianico 100%). Affinamento in acciaio per sette mesi più un anno in bottiglia. Alla vista appare subito carico di antociani, di colore rubino “salubre”, molto strutturato e opulento. Si avverte l’influenza che il clima più caldo ha saputo dare rispetto all’Aglianico dell’Irpinia e del Taburno. Il naso è bello e varietale, frutti rossi e sottospirito, nota di speziatura, ciliegia, prugna, pepe nero e nota di tabacco. Tannino che sa di inchiostro, ma non allappante per un vino che riesce a essere a suo modo morbido. Buona corrispondenza gusto-olfattiva, ma di struttura. Alto potenziale di invecchiamento.

Si finisce con un Aglianico 2004 Riserva (Aglianico 100%) proveniente dalla vigna vecchia (quindici anni). Affinamento di due anni in barrique di secondo e terzo passaggio e a seguire tre anni in bottiglia. La vendemmia è avvenuta a fine settembre. Rispetto al precedente ha una maggiore trasparenza, si riconoscono note mattonate e aranciate. Al naso si riconoscono diversi profumi e potrebbe essere scambiato per un aglianico irpino. E’ comunque un naso elegante di frutti rossi, nota di pepe, nota balsamica mentolata, eucalipto, note di erbe officinali.

In bocca è morbido e rotondo, con una notevole profondità di gusto e una buona persistenza. Si riconoscono una nota sfumata di amaretto, di rosa rossa appassita e un tannino molto, molto delicato.

Cilento Ais Lecco VerroneAdatto a un lungo invecchiamento e da abbinare a piatti importanti e complessi.

Per meglio apprezzare i vini viene servito in abbinamento  del tenero manzo cotto a lungo con vino Aglianico dell'Azienda Verrone, accompagnato da una purea di patate e a seguire il buffet di dolci e biscotti.

 

 ….  preferisco il vino puro derivato da un unico vitigno, perché lì non ci può essere né

trucco né inganno, nessuna mescolanza o invenzione enologica: quello è.

Erri De Luca

 

O vino fa sang, a carne fa carne, a fatica fa jettà o sang!

 Detto napoletano

Altro il vino non è se non la luce del sole mescolata con l’umido della vite

Galileo Galilei

 

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