Cena con Maurizio Maggi

Racconti dalle delegazioni
04 novembre 2014

Cena con Maurizio Maggi

La rassegna "A Cena con il Sommelier" organizzata da AIS Milano inizia all'Osteria del Pomiroeu.

Anita Croci

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È un tiepido venerdì sera di inizio autunno e lasciamo volentieri la città per trasferirci in un bel ristorante nel tranquillo centro storico di Seregno, dove un eclettico sommelier ha preparato insieme allo chef un percorso del gusto apposta a noi.

Il Pomiroeu è un’istituzione in Brianza: in questa antica corte si faceva ristorazione già a metà Ottocento. Ora è Giancarlo Morelli a guidare da oltre vent'anni una cucina di consolidato successo anche ben al di fuori dei confini brianzoli, dove creatività e innovazione stupiscono il gusto su solide basi di tradizione e qualità.


Il sommelier è Maurizio Maggi. Un passato di alpinista e una carriera dirigenziale come ingegnere all'Agusta, Maurizio ha lasciato gli elicotteri quando ha sentito che quella passione per il vino, nata quasi in sordina e coronata dal diploma di sommelier nel 1993, era ormai troppo forte per restare in secondo piano. Nonsolovino, la sua enoteca con cucina, nasce ad Uboldo nel 2001, mentre la felice collaborazione con il Pomiroeu inizia nel 2006; dati da curriculum che non bastano a dire l'amore, la curiosità e il rispetto che ha -e trasmette- per il vino e per l'universo di uomini e territori che in esso si esprimono. Non sorprende la sua ammirazione per una figura speciale come quella di Mario Maffi.


La serata si snoda tra calici e piatti, tra assaggi e confronti tra i commensali. I vini vengono serviti alla cieca, perché non sia un'etichetta a condizionare il nostro pensiero ma le sensazioni restino i soli veri arbitri di questi accostamenti.r194 cantina


Una bollicina fresca e morbida con forti richiami di mela, per iniziare. Un’altra bollicina, più evoluta, dalla mineralità gessosa, su cipolla di Cévennes al sale con lombino di maialino e croccante di amaranto e liquirizia. Un bianco sapido, fine ed elegante, su tagliatelle di pasta fresca con ragout di coniglio, salsa all’aglio dolce e battuto di olive taggiasche. Un rosato di carattere a fare da liason e poi un rosso balsamico e fresco su cubo di manzo stufato al ginepro e anice stellato, sedano rapa e cannella in purea e patate al cartoccio. Infine, una potente alchimia di albicocca e miele, suadente e fresca, su tarte tatin di mele e mantecato alla crema antica.


Interroghiamo il palato, la nostra memoria ed il vicino di tavolo, cercando di richiamare ricordi che risveglino idee. Mentre valutiamo gli abbinamenti, immaginare cosa ci sia nel nostro bicchiere non è l’obiettivo di un gioco da prestigiatori, ma un esercizio di esperienza e conoscenza che ci fa attraversare la nostra breve o lunga storia di sommelier.


Intanto Maurizio degusta e racconta. Il calice nella mano è un microfono al contrario: è lui che ne amplifica la voce. Ti racconta il vino e le sue caratteristiche; e da queste la storia di una famiglia, i sogni di un uomo, le sfide di un altro. Ti accompagna tra vecchie viti e nuovi impianti, muretti a secco e impervi terrazzamenti, dolci colline e altipiani gessosi. La fatica e la bellezza della terra sono le quinte di questo viaggio che la sua esperienza e la sua sensibilità ci hanno regalato e che, svelate le etichette, non ha avuto bisogno di grandi nomi per regalare emozioni.

Vini degustati:


Profili Prosecco Brut 2013 Umberto Marchiori 
Ribolla Gialla Metodo Classico Brut 2012 Tenuta Stella 
Maremma Toscana Vermentino IGT 2013 Poderi Firenze 
Martina Vecchie Vigne Schiava Rosato 2011 Togni Rebaioli 
Rosso Pietro Barbera del Monferrato DOC 2004 Cantine Valpane 
Piasa Rischei Loazzolo passito DOC 2005 Forteto della Luja

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