Silvia Imparato e il suo Montevetrano, la leggerezza del fare

Racconti dalle delegazioni
17 dicembre 2015

Silvia Imparato e il suo Montevetrano, la leggerezza del fare

Incontriamo Silvia Imparato e il suo Montevetrano in una serata all’insegna dell’entusiasmo e della sfida, una partita doppia tra la sua storia di donna e di imprenditrice.

Sara Missaglia

Montevetrano è una tenuta nel Parco Regionale dei Colli Picentini, a pochi chilometri da Salerno, di circa 26 ettari di cui 5 a vigneto, in una posizione particolarmente favorevole affacciata sulla costiera amalfitana e protetta dal clima più freddo dagli Appennini.

 Silvia ci racconta com’è nata la sua realtà di vignaiola: siamo negli anni Ottanta, è una affermata fotografa, vive e lavora a Roma. 

Nulla a che fare con il vino, di cui tuttavia è profonda intenditrice ed estimatrice. 
Nasce in lei l’idea di “fare” qualcosa, quasi per gioco, sogna un “vino scommessa” in un momento in cui i punti di riferimento dal punto di vista enologico sono le produzioni bordolesi. 
Silvia recupera la piccola azienda agricola di proprietà dei nonni e lancia la sfida: faremo il vino migliore del mondo. E’ un po’ come dire: se non siamo gli unici, saremo i primi. 

Forse mettere a fuoco il mondo attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica le ha insegnato a guardare dentro e oltre, a trovare sempre un altro punto di vista. 
Conosce Riccardo Cotarella, e il binomio è vincente: una passione travolgente per il vino, un sano spirito competitivo con il Bordeaux che li spinge a cercare l’eccellenza. 

Nel 1985 piedirosso e uva di Troia vengono sostituiti da cabernet sauvignon, merlot e aglianico. Nel 1991Degustazione Montevetrano vengono prodotte le prime bottiglie e, nel 1993 viene messo in commercio il primo Montevetrano: cabernet sauvignon per il 60%, merlot 30% e aglianico Taurasi 10%. 
Un vino che incontra subito il favore di intenditori: Silvia invia un paio di bottiglie negli Stati Uniti a Robert Parker, un po’ per gioco e un po’ per sfida. Non lo confida a nessuno, e quando il più noto wine writer del mondo le invia un fax con elogi ed apprezzamenti, non ci crede, pensa ad uno scherzo. 
Montevetrano diventa così un piccolo capolavoro, non un “clone” bordolese omologabile a produzioni già note ma un vino che ha carattere e potenza. 

Silvia sorride, conserva la “leggerezza del fare”, che è propria di coloro che le cose le fanno bene davvero.

Alcune note tecniche: la vendemmia avviene tra la fine di settembre e la fine di ottobre; prima si procede con il merlot, poi con il cabernet ed infine con l’aglianico. Lunga macerazione sulle bucce per circa 20 giorni, con fermentazione in acciaio a 30 °C per circa 15 giorni, previo salasso del 15%. Numerose follature e fermentazione malolattica dopo circa 20 giorni. Invecchiamento in barriques nuove di rovere per 8-12 mesi, con un affinamento successivo in bottiglia di 6 mesi prima dell’immissione sul mercato. 

La degustazione è guidata da Sebastiano Baldinu.

Montevetrano 2002 IGT Colli di Salerno

È un vino nato in una stagione complessa, caratterizzata da una eccezionale piovosità. Per queste ragioni più “sfidante”: il colore è granato, note eteree e balsamiche, sentori di affumicato e di erbe aromatiche, far cui spicca l’alloro secco. Il tannino è presente, a conferma della longevità di questi vini, morbido e pieno, l’acidità è ancora significativa. Un finale lunghissimo di caffè e cioccolato, elegantissimo.

Monteventrano 2005 IGT Colli di Salerno

Il colore è espressione di una buona struttura, al naso una trama fitta di frutta rossa e nera e note di tabacco, balsamiche: l’eucalipto è presente, insieme ad una speziatura raffinata di pepe nero. Sentori di umidità, di terra, con la presenza, in bocca, di frutta e caffè, per un finale amaricante ben dosato.

 
Territorio del Montevetrano
Montevetrano 2009 IGT Colli di Salerno

Colore vivo, al naso frutta rossa sotto spirito, ciliegia e mirtillo con note speziate di pepe ben calibrate; in bocca entra più vegetale rispetto agli altri, note verdi di boscaglia, bacche di mirto, mora, ciliegia, amarene ed un finale di liquirizia e cannella con sentori di grafite e note vulcaniche: molto intrigante al naso, in una perfetta integrazione tra tannini, acidità e legno.

Montevetrano 2010 IGT Colli di Salerno

Naso elegante con sentori di rosa molto intensi, note fruttate, mirtillo e more, completate da una speziatura più dolce, cannella e pepe bianco; un finale ampio di erbe, fresco e minerale.

Montevetrano 2011 IGT Colli di Salerno

Il colore è brillante: al naso l’impatto ci riporta a piccoli frutti rossi e neri, su tutti fragola e mirtillo, abbinati ad una speziatura dolce dove cannella, chiodi di garofano, ginepro e vaniglia sono chiaramente individuabili. In retrolfattivo torna una nota di terra e di polvere. Un vino “muscoloso”, di grande esuberanza giovanile, con un finale lunghissimo molto gradevole.

Core 2012 IGT Campania

Aglianico in purezza; un vino più recente in termini di creazione e produzione, sempre frutto del connubio Silvia Imparato–Riccardo Cotarella: aromaticità intensa per effetto di una speziatura di carattere, al naso piccoli frutti rossi con sentori salmastri e iodati, si apre e libera liquerizia. In bocca ha una nota terrosa, con un tannino avvolgente e carnoso.

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