Prosegue il Seminario La Champagne e lo champagne di Samuel Cogliati

Giovedì 17 marzo si terrà il terzo incontro del seminario condotto da Samuel Cogliati "La Champagne e lo champagne". Difficile riassumere i tanti temi analizzati nei primi due incontri. Ma per chi se li fosse persi ecco una piccola sintesi.

Gianpiero Viotti

Come in un crescendo rossiniano, dopo l'ouverture della prima serata, l'appuntamento intermedio con Samuel Cogliati e con lo Champagne ha chiarito, in modo inequivocabile, che per conoscere, capire ed apprezzare fino in fondo un vino come  "Il re dei vini, il vino dei re", sia necessario porsi in un atteggiamento di umile ascolto e di profonda attenzione, con la consapevolezza di poter e dover sempre scoprire, imparare, apprezzare e provare nuove sensazioni ed emozioni.

Tentiamo sinteticamente un approccio ad un paio dei vini che sono stati posti in degustazione, cercando, anche se con enorme difficoltà, di far rivivere a chi era presente, e di far immaginare, a chi non c'era e legge, le emozioni suscitate, pur senza addentrarci nei tecnicismi particolari degli addetti ai lavori.

Samuel Cogliati - Seminario Champagne 

Una cuvée di punta, come il Brut Grand cru "Tradition" firmato Egly-Ouriet non può assolutamente lasciare indifferente nessuno, neppure...un astemio: un vino che fa parte dei più grandi champagne in circolazione. Impatto aromatico di latte, note di albicocca, di erbe e di spezie; più che apprezzabile la finezza, molto "gasato" al palato, dove si stagliano acidità, poi amaro e infine un tocco di rovere. Vino potente, fresco, lungo con evidente presenza di legno e sentore di agrumi nel finale.

E se volessimo proseguire nel nostro crescendo musicale, non possiamo non ricordarci...a naso, e a bocca, dei fattori dominanti delle migliori etichette firmate da Raymond Boulard: ogni anno un vino diverso, prodotto con uve prodotte da vigne poste nella parte più settentrionale dello Champagne, forse con accenti un po' "verdi" e che possono offrire il fianco alla percezione gustativa del legno. Si tratta di vini da attendere pazientemente, e che si dimostrano con il passare del tempo più composti ed armoniosi, e ai quali "fa bene" il contatto con l'aria, che giova all'espressione della sostanza. Vini, in alcuni casi, prodotti anche da vigne di Pinot Noir, piantate nel 1946. 

Anche se con valutazioni gustative e qualitative diverse, potremmo proseguire nella descrizione degli altri vini della serata: tutti di altissima ed particolarissima qualità.

Per dirla con il relatore, usando le sue stesse parole contenute in una precedente intervista, potremmo dire che "....se ci riferiamo (come in questo tipo di degustazioni di livello) ai vini di questi vignaioli (ma anche di qualche rara maison) "illuminati", dovremmo sinceramente affermare che hanno appunto poco in comune con i prodotti rivolti al grande pubblico. Una materia prima di ben altro livello, una vinificazione meno tecnologica. Il risultato sono champagne molto più espressivi e gustosi. Ma questo è vero per tutti i vini del mondo..."

E per chi non volesse perdersi la 3^ ed ultima serata del Seminario, programmata per giovedì 17 marzo, possono ancora aderire anche tutti coloro che non siano potuti intervenire alle precedenti serate.

Per informazioni e adesioni contattare: Attilio Marinoni, Delegato AIS Cremona - Lodi (335 7357366 | attilio.marinoni@aislombardia.it) 


 

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