Charles Heidsieck e il riscatto del tempo

Nel 1851 il giovane Charles Camille Heidsieck fondò la Maison de Champagne che ancora oggi porta il suo nome, mantenendo quello spirito di originalità e valore del tempo come unici veicoli di eccellenza.

Andrea Marino

AIS Milano e Alberto Lupetti dedicano una Masterclass agli champagne di Charles Heidsieck, offrendo una degustazione di tutte le etichette attualmente a listino.

In Charles Heidsieck è centrale la filosofia del fondatore: acquistare solo le migliori uve e concentrare i propri sforzi all’interno della cantina, negli assemblaggi e nell’affinamento. 

Quando fu fondata, infatti, furono acquisite con lungimiranza buona parte delle cave romane del II secolo d.C. scavate nel sottosuolo, le Craie, a discapito di possibili espansioni di altri vigneti. Attualmente Heidsieck è una delle cinque maison a possedere le antichissime Craie; questi luoghi sono eccellenti cantine naturali, potendo contare su temperatura stabile intorno ai 10°C, umidità costante e buio, tre grandi alleati per l’affinamento dello champagne.

La salaGià subito dopo la fondazione, il successo è strabiliante: si riescono a vendere, da fine ‘800, circa trecentomila bottiglie di champagne negli Stati Uniti. Dopo alcune crisi che hanno travolto la regione dello champagne ad inizio ‘900, poi a causa di alcune vicissitudini della proprietà, la svolta arriva da metà degli anni 70 del '900 grazie ad un nuovo chef de Cave, Daniel Thibault. Si inizia a definire la produzione dell'etichetta base come biglietto da visita della Maison, concentrandosi in cantina sulla cuvée dei vari cru e delle varie annate, grazie a complessi assemblaggi e lunghe maturazioni sui lieviti, mantenendo contemporaneamente una produzione limitata alle cinquecentomila bottiglie.

Iniziamo la degustazione con il Brut Reserve, assemblage delle tre uve in pari misura, selezionate da circa 60 cru, di cui il 40% di vini di annate dei 15 anni precedenti. La maturazione sui lieviti si protrae fino a 60 mesi per un dosaggio di circa 11g/l. Il naso offre eleganti profumi di pasticceria fresca, erbe di campo e un accenno minerale. Al palato ottima corrispondenza con il naso, alterna il frutto croccante ad una ben dosata acidità, chiudendo su un finale di frutta candita.

Il relatore e lo staffPer il Rose Reserve, le uve provengono dagli stessi cru ma i vin de reserve pesano per il 20% e sono di annate più giovani, sino a 7 anni. Il rosato deriva da un 6% di pinot noir vinificato in rosso, il tutto poi rimane sui lieviti per 36 mesi. Il colore rosa pallido schiude a profumi gourmand di fragoline di bosco, liquirizia e vaniglia. Il gusto è lineare, fresco e cremoso, con un corpo ben pareggiato da nerboruta sapidità, chiude delicato.

Il Brut Millésimé 2005 è frutto di una eccellente annata nello champagne, assemblaggio elaborato a partire da 60% di Pinot Noir, dalla Montagne de Reims, e 40 % di chardonnay della Côte des Blancs per un totale di 11 cru. Segue un affinamento in bottiglia “ sur lies ” di circa 8 anni. Il colore giallo dorato anticipa profumi di frutta matura, calore e tostature. L’equilibrio di bocca è esemplare: il vino gioca tra cremosità avvolgente, rotondità di frutta matura e freschezza lampante, inducendo ad una beva continua ed appagante.

Rosé Millésimé 2006 l’assemblaggio è costituito dalle stesse percentuali del Brut Millésimé e da una selezione più ampia su 15 cru, aggiunta pari a 8% di vino rosso, e maturazione di 7 anni sui lieviti. Un bellissimo colore corallo con riflessi ambrati si schiude in profumi eleganti di fragole, vaniglia e a seguire pouf floreali e tostati. Al palato è generoso con sentori vibranti di ribes e lamponi, un tessuto soffice tenuto saldo da una decisa acidità. Chiude armonico con un ritorno di note floreali.

I viniBlanc des Millénaires 1995, blanc de blanc formato dal 100% di chardonnay da 4 grand cru della e 1 premier cru, tutti dalla Cotes de Blancs, lasciato per circa 10 anni sui lieviti. Alla vista un colore oro brillante attenuato da leggeri riflessi verdi con un perlage finissimo e continuo. Sentori eleganti  di gelsomino e tiglio, a seguire aromi di frutta candita e torrone, il tutto avvolto da sensazioni burrose e vanigliate. L’attacco al palato è di suadente freschezza e cremosità, con note di scorza di agrumi. Finale lungo e bilanciato, di pregevole fattura.

Infine, degustiamo l’esclusivo Charlie 1985, frutto di un assemblaggio di 55% di chardonnay e 45% di pinot noir, provenienti esclusivamente da vigneti grand cru, con una maturazione sui lieviti di circa 10 anni. Nel bicchiere regala un'intensa e luminosa tonalità dorata, i profumi sono ampi e mutevoli: prima un bouquet di fiori secchi, poi aromi più intensi di frutta glassata, nocciole tostate e torrefazione. Il gusto si conferma ampio, ritornano le tostature. La texture è soffice e calda, con acidità calibrata e viva. Il finale è lunghissimo con continui richiami di note tostate e fruttate.

La serata si conclude con questo vino davvero emozionante, frutto di 31 anni di attesa. Charles Heidiseck non ha fretta nel proporre i suoi vini e questa degustazione è la dimostrazione di come il tempo sia un alleato eccezionale dello champagne, elemento imprescindibile nell’apprezzare appieno questo vino mitico.