Il diradamento dei grappoli

Racconti dalle delegazioni
15 settembre 2008

Il diradamento dei grappoli

Seconda lezione per il Corso Superiore di Vitivinicultura organizzato da Ais Milano. Questa volta, ad ospitare i corsisti, l'azienda Torrevilla di Torrazza Coste in provincia di Pavia...

Patrizia Pozzato

Ci ritroviamo nuovamente in mezzo ai vigneti per la seconda lezione del corso di viticoltura. La prima era stata circa un mese fa, ma climaticamente sembrava autunno. Oggi invece, nonostante le sconfortanti previsioni del tempo che davano pioggia su tutta la Lombardia (ieri sera a Milano c’è stata la grandinata), la giornata è gradevole e assolata, non afosa grazie a un bel venticello che ci rinfresca piacevolmente.
Ci ospita l’azienda Torrevilla di Torrazza Coste, siamo sempre in Oltrepo’ Pavese. La particolarità dell’azienda è che si tratta di una cooperativa alla quale fanno capo circa trecento viticoltori che conferiscono le uve provenienti da 650 ettari di superficie vitata, situati in vari comuni: Codevilla, Torrazza Coste, Montebello della Battaglia, Borgo Priolo, Godiasco, Mornico Losana, Retorbido, Montesegale, Rocca Susella. La maggior parte dei vigneti sono situati in media collina ma ve ne sono alcuni in alta collina dove vengono coltivati principalmente cortese e chardonnay.
Ci accoglie l’enologo dell’azienda, Gabriele Picchi, che, accompagnato dal sommelier Simone Longa, che si occupa della parte commerciale, ci invita a salire sulle macchine per cominciare la “caccia al tesoro” dei vigneti che ci appresteremo a visitare, visto che sono diversi e in zone un po’ distanti l’una dall’altra. Comincia quindi la carovana con il furgone di Torrevilla seguito da una dozzina di macchine in fila indiana…. Per lo stupore dei locali che probabilmente non vedevano tante macchine tutte insieme in quelle strette strade da qualche anno!
Arriviamo nel primo vigneto, dove l’enologo ci tiene una esauriente lezione di viticoltura, spiegandoci la differente composizione dei terreni, quelli calcarei bianchi più adatti per la coltivazione di pinot nero, riesling e cortese, e quelli rossi situati in zone più basse adatti invece per la barbera e la croatina, successivamente ci spiega quali sono le differenze delle tecniche colturali, mostrandoci il guyot e il cordone speronato, e quando utilizzarle. Dopo un grande ripasso della lezione sulla fase vegetativa della pianta ci racconta quando è necessario, e in quale momento, procedere con il diradamento dei grappoli. Questa operazione delicata deve essere effettuata non troppo presto, nella fase in cui cioè l’acino cresce grazie alla divisione cellulare, ma nemmeno troppo tardi cioè quando si verificano la maturazione e il cambiamento di colore dell’acino stesso: un diradamento troppo anticipato comporterebbe un eccessivo ingrossamento degli acini rimasti sulla pianta, mentre uno tardivo disperderebbe gli zuccheri in un numero ancora troppo alto di grappoli, quindi il momento giusto per effettuare il diradamento è durante la fase dell’invaiatura.
Al termine della nostra giornata nei vigneti veniamo come al solito colti da attacchi di fame improvvisa, quindi ci rechiamo nuovamente alla sede della cooperativa dove ci viene offerto un sontuosissimo pranzo a base di focaccia e salumi dell’Oltrepo’ (immancabile il salame di Varzi), un magnifico risotto alla vogherese, una caciotta locale servita con una mostarda di pere, e una torta..
Ma il leit-motiv della giornata sono naturalmente loro, i vini! Analisi monografica della giornata: il pinot nero vinificato in rosé.
Durante l’antipasto ci viene servito “La rosa più rosa”, pinot nero rosato vivace, fresco e molto gradevole. Abbinato al risotto invece degustiamo un pinot nero spumantizzato brut metodo classico Classese. Proseguendo con il formaggio l’abbinamento è stato con un classico pinot nero vinificato in rosso, il Pinot nero Torrevilla, per chiudere poi con un mosto d’uva parzialmente fermentato in perfetto accostamento per concordanza con il dolce.
A questo punto per i temerari che ancora resistono la giornata non è finita! Veniamo infatti invitati presso l’azienda agricola di Gabriele Picchi per una verticale di pinot neri, e nell’incantevole location, dalle cui finestre si contemplano direttamente i vigneti, degustiamo le annate 2005, 2006 e 2007. Proprio per finire, e perché ormai siamo degli esagerati, degustiamo un riesling di sua produzione.
A questo punto, dopo questa lunga cronaca di una splendida giornata a contatto con la natura e con la tradizione enogastronomica pavese, è doveroso un sentitissimo ringraziamento al Dott. Luciano Merlini, per le sue frizzanti spiegazioni dei vini durante l’ottimo pranzo, e al Direttore Gurrino Saviotti per l’ospitalità. Arrivederci alla prossima puntata in vigna il 20 settembre!

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