I grandi vini d’Italia

Il nostro delegato provinciale dott. Luigi Bortolotti, ha organizzato una serata all’insegna di grandi bianchi e rossi, all’ Edelweiss di Castel d’Ario.

Maria Grazia Grazzi

In perfetta sintonia con un menù d’eccezione, legato a ricette secondo la tradizione culinaria locale e familiare, nonché all’esperienza dello chef Matteo.
Nei nostri calici viene versato, Anselmi Capitel Foscarino, 2007, Igt 13° (Garganega 80% e trebbiano di Soave 20%); color giallo paglierino intenso che denota la maturazione delle uve, al naso si presenta elegante e la garganega qui perde le sue grevi caratteristiche per rivestirsi di finezza; è fruttato (pera, ananas bergamotto) e minerale( pietra focaia). E’ caratterizzato da grande equilibrio, bella sapidità, è secco e caldo.
Segue un bianco di sicuro fascino, Les Cretes Petite Arvine Vigne Champorette 2006, DOC, 12,5°: color giallo paglierino, luminoso con riflessi verdolini. Ha una grandissima eleganza olfattiva, con delicato sentore di agrumi, note appena selvatiche con una bellissima e bianca sapidità con ritorno di cipria, senso del legno; è morbido; al retrogusto si percepiscono la pietra focaia e note calcaree.
In crescendo degustiamo uno stupefacente Les Cretes Chardonney cuvèe bois 2006, DOC, 13,5°; è stato considerato il miglior bianco d’Italia! Color giallo paglierino; al naso appare evidente una complessità molto equilibrata e si percepiscono i fiori, in particolare l’acacia e il giglio di S.Luigi, al retrogusto la magnolia; il legno è elegante e ben integrato nell’insieme. E’ persistente; manca la mineralità che caratterizza il precedente calice, ma il legno lascia il segno e la compensa. Globalmente fine, elegante, armonico.
La prima batteria si conclude con Ferrari Maximum Rosé, Trento DOC, 12,5°, sboccatura 2008 (pinot nero 60% e chardonnay 40%). Le uve sono raccolte manualmente nella seconda metà di settembre e sono coltivate su colline nei dintorni di Trento a 300/600 mt s.l.m.; maturano almeno 36 mesi sui lieviti selezionati in proprie colture. Ha sentori di piccoli frutti di bosco, lieviti e un retrogusto appena balsamico, avvolgente. Fine ed elegante, anche al gusto non smentisce.
Ai tavoli giunge un ottimo “Risotto alla Pilota”, piatto tutto mantovano cucinato secondo la tradizione locale e preparato in modo squisito

Con immensa curiosità ci accingiamo a degustare quattro superbi rossi:
Ca' del Bosco, T.d.F., Curtefranca Rosso 2005, DOC 13° (cabernet sauvignon 25%, cabernet franc 19%, merlot 38%, nebbiolo 12%, barbera 11%). E’ stato uno dei primi vini dell’azienda e viene prodotto dal 1975. Si presenta di un bel rosso rubino; all’olfatto si colgono il frutto rosso, la carruba, la nota di cacao, il pepe, il tabacco, la corteccia; è erbaceo. Al gusto il ritorno dello speziato. Nell’insieme è fine, morbido, armonico e di grande bevibilità.
Si prosegue con Ca' del Bosco, Maurizio Zanella 1999, I.g.t., Rosso del Sabino 13,5° (cabernet sauvignon 45%, cabernet franc 30%, merlot 25%); si produce dal 1981; al visivo è rosso rubino intenso con bella vivacità cromatica; al naso ha una espressività eterea, con note di caucciù e cacao; è di grande eleganza, complessità, aristocrazia con personalità diversa dal precedente.
La degustazione prosegue con Ca' del Bosco Carmenero 1999, rosso, V.D.T. (100% carmenere), 13,5%; colore rosso rubino molto intenso; si colgono la nota silvestre inquadrata in eleganza complessiva con le sensazioni animali (cavallo) il tutto conferisce una spiccata personalità. E’ gradevolmente persistente.
Con immenso piacere ci viene servito Castello del Terriccio Lupicaia 1999; Toscana Igt (90% cabernet sauvignon e 10% merlot), 13,5°; alla vista un bel rosso rubino; all’olfatto è fruttato, speziato,minerale, si percepisce il legno, si coglie l’eleganza salmastra del mare pulito, vi sono note balsamiche, è presente un tannino dolce che ricorda il cacao. Si esprime potente, elegante, complesso, armonico,morbido al naso e al gusto: è straordinario!

Le ricette della nonna dello chef Matteo sono preziose, come l’arrosto di costine di maiale saporite al forno. Un piatto eccezionalmente prelibato e piacevolmente abbinato ai vini.

Continuiamo l’indimenticabile serata con la gustosa torta sbrisolona che è indicata con il passito “Le Cime” , az. Agr. Ricchi, DOC (50% garganega e 50% moscato giallo), 14,5°, i grappoli sono raccolti singolarmente, appassiti circa 90 giorni in fruttai, poi la vinificazione avviene in botti di rovere. Il risultato è stupefacente: color giallo dorato; sentori dolci di uva passa e fichi secchi, confettura di pesca e albicocca. Equilibrato, complesso, caldo, morbido e avvolgente.
In chiusura Les Cretes, Les Abeilles, vino da uve stramature, (muscat petit grain 100%, uva aromatica a bacca bianca), 14,5°. La vendemmia è tardiva e manuale, a più passaggi da parte della famiglia dei Charrère, a novembre. Il vino è così chiamato per la notevole dolcezza dei grappoli d’uva che costituiscono meta privilegiata per le api (in francese “abeilles”), che se ne nutrono. Si presenta di un bel colore giallo dorato. E’ complesso, al naso intenso, aromatico, speziato, floreale e fruttato (frutta secca e confettura), nota torbata come i grandi whisky, balsamico e con una mineralità intensa. Al gusto è dolce, morbido, sapido, fresco, pieno. Armonico.
Come sempre un appuntamento che non si poteva perdere per crescere ed elevarsi in enologia ed enogastronomia.

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