Nel paese delle meraviglie... Baladin

Racconti dalle delegazioni
14 dicembre 2009

Nel paese delle meraviglie... Baladin

Una piacevolissima e istruttiva serata incentrata sul mondo delle birre organizzata da Ais Milano. A guidarla Teo Musso, l’eclettico inventore della birra Baladin, una delle birre artigianali più rinomate e apprezzate in Italia e all’estero.

Ilaria Santomanco

Passeggiando per la sala, Teo Musso, dotato di un’amabile verve umoristica, racconta la sua vita avventurosa, mettendoci a parte delle sue grandi passioni, la birra, in primis, i viaggi e la musica.



Nato a Piozzo, piccolo comune in provincia di Cuneo, da una famiglia di produttori di vino in terre di Barolo, il nostro relatore ironizza bonariamente sul suo passato, sul rifiuto adolescenziale per il vino, e sull’interesse che lo ha avvicinato sin dalla fanciullezza al mondo della birra. Proprio nel suo paese, nel 1986 Teo decide di aprire un locale dedicato esclusivamente alla birra. In degustazione, ben duecento etichette italiane e straniere, accompagnate da cibi e da buona musica.

Personaggio istrionico, dai mille interessi, che lo hanno portato ad aprire locali di musica dal vivo, scuole di musica e un progetto che promuove la musicoterapia per comunità di disabili (con cui ha inciso anche due dischi), Teo Musso rievoca la sua continua ricerca di novità e di qualità. Inseguendo il suo sogno di produrre birra artigianale, incomincia a studiare seriamente la materia e la tecnologia – che ci illustra in maniera molto chiara in tutte le sue fasi –, ed effettua interessanti esperienze all’estero, collaborando con alcuni birrifici del Belgio.



Nel 1995 inizia a produrre le sue birre, all’inizio viste con qualche sospetto da un pubblico abituato alla birra industriale, appiattita nel gusto dalla pastorizzazione. Teo non si perde d’animo, crea bottiglie, etichette e inizia anche a proporre le sue birre nei ristoranti, in abbinamento ai piatti. In questo campo è un vero pioniere: quello che oggi appare normale, abituati ormai a trovare sempre più spesso articolate carte di birre nei ristoranti più prestigiosi, un tempo era una mera utopia. Ma Teo è animato dalla passione e dalla volontà, e il tempo gli ha dato ragione.



Nel suo appassionante racconto Teo Musso ci accompagna alla scoperta delle sue “creature”, tutte non pastorizzate e rifermentate in bottiglia.

- Si inizia con la birra Isaac (5%), il nome del figlio primogenito, nato nel 1997. È una Bière Blanche, ottenuta da grano delle Langhe aromatizzato con coriandolo e scorze d’arancia di Sicilia, al posto del più classico curaçao. Dal colore giallo dorato, torbida, con poca schiuma evanescente, mostra in bocca una tendenza dolce con note di miele accentuate.

- Dedicata alla madre dei suoi figli è la birra Nora (6,8%). Un omaggio alle sue origini berbere, del Sahara algerino, che si estrinseca in un richiamo ai profumi suadenti tipici di un suk arabo. Di color giallo dorato più intenso, con schiuma bianca, abbastanza aderente al calice, regala al naso sentori di cardamomo e chiodi di garofano, accompagnati da resine etiopi, zenzero e note balsamiche. In bocca la leggera dolcezza è stemperata da un sottofondo agrumato e citrino, e si chiude con un finale piacevolmente piccante. Intrigante e complessa, dedicata alla cultura egizia, è una birra fatta con il kamut, unica al mondo.



- La birra Nöel (9%), di un caldo colore ambrato scuro, regala al naso sicure sensazioni di caffè, accompagnate da sentori di frutta secca e di prugna, mentre in bocca avvolge con un aroma voluttuoso di cioccolato, dalla scia molto persistente. Lo scorso anno è stata premiata con una medaglia come “Migliore Birra del Mondo”.



- È la volta della birra Elixir (10%), rossa, dalla schiuma ambrata e abbondante. Demi-sec. Per questa birra Teo Musso ha selezionato i lieviti utilizzati per la produzione di Whisky delle Islay, che regalano particolari note speziate, ammorbidite da sentori di caramello e di frutta candita.



- La nostra esplorazione prosegue alla scoperta della birra Xyauyù (13%), un nome impronunciabile scelto dalla figlia Wayan a soli tre anni. Di aspetto cristallino brillante, rosso ambrato luminoso. 18 mesi di ossidazione donano un bouquet ricchissimo, che sprigiona sentori eterei, di frutta secca, fico secco, uva passa, note balsamiche unite a speziature dolci di cannella e chiodi di garofano, con un tocco di caramello.



- Il viaggio termina con la birra Xfumé (13%): nel nome il richiamo alla nota di fumo del tè Lapsang Souchong, tè rosso cinese prodotto sul monte Wuyi, le cui foglie vengono affumicate al fuoco di pino o di cedro. Molto persistente, da sorseggiare davanti a un camino acceso.



Ad accompagnare la degustazione delle birre, alcune delizie provenienti sempre dal magico mondo Baladin: un formaggio ottenuto aggiungendo birra nella cagliata e malto sulla crosta, due gelatine a base di birre Isaac e Superbaladin, e, per finire in bellezza, un goloso cioccolatino ripieno di birra.

Teo Musso, che ama mettersi sempre in gioco, ha già in mente le sue prossime sfide: userà barrique e tonneau di produttori di vino, accompagnandosi ad un laboratorio di ricerca, per studiare l’evoluzione della birra in contenitori di legno vecchio e nuovo.

Lo attendiamo con ansia, perché sicuramente saprà stupirci con nuove meraviglie.



Foto Teo Musso tratta da http://www.mondobirra.org

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