Michele Satta, i suoi vini, la sua terra, Castagneto Carducci

Racconti dalle delegazioni
13 febbraio 2010

Michele Satta, i suoi vini, la sua terra, Castagneto Carducci

Dopo la visita della scorsa primavera a Bolgheri la delegazione Ais Milano suggella l’amicizia con Michele Satta con una degustazione, avvenuta il 10 febbraio presso il Westin Palace.

Camilla Guiggi

Michele Satta, lombardo di origini, si trasferisce in Toscana nel lontano 1974 per realizzare un sogno.

La serata inizia con il protagonista che, evidentemente emozionato, ricorda i primi anni in Toscana, il suo primo impiego in un’azienda che produceva frutta quando il vino era considerato solo un alimento. Nel 1983 affitta una piccola vigna e la cantina e nel 1984 fonda la sua azienda, una delle prime nella zona di Bolgheri. L’azienda è situata verso Castagneto Carducci, i terreni, ricchi di minerali, sotto la zona collinare, sono baciati dal sole per molte ore della giornata. Il clima ha inverni piovosi ed estati siccitose con dei buoni sbalzi termici fra giorno e notte, la parte più delicata è raggiungere un buon equilibrio idrico.

I vitigni cui Michele Satta si sente più legato sono il Syrah, il Sangiovese e il Viognier.

Il primo vino in degustazione è il “Giovin re”100% Viognier, vino fatto degustare in anteprima a Luigi Veronelli che, trovandolo fantastico, scrisse sul Corriere della Sera elogiandolo e proponendo come nome “Re Bianco”, ma il nome non piacque a Satta esistendo già un vino chiamato “Re Nero”. Su suggerimento di un amico di Veronelli, facendo l’anagramma di Viogneir, venne scelto il nome di “Giovin Re”.



Giovin Re 2008: (Viognier 100%) si presenta cristallino, con una vena di oro antico. All’esame olfattivo si presenta abbastanza intenso, complesso con note di frutta matura, come ananas e melone, note di fiori come acacia e note di vaniglia date dal passaggio in barrique. Al gusto è avvolgente, piacevole, secco, caldo, morbido, con note di burro.



Piastraia 2006: (Cab. Sauv. 25%-Mer 25%-Sang 25%-Syrah25%) Color rubino con una vena granata. Intenso, complesso, al naso, con note di frutta rossa, ciliegia, mora, mirtillo, in secondo piano si sentono anche delicate note balsamiche. Intrigante, secco, morbido, tannini eleganti, abbastanza caldo, piacevolmente sapido con note cioccolatose.



Castagni 2005: (Cab. Sauv. 70%-Syrah 20%-Teroldego 10%) Color rubino cupo e intenso. Al naso si presenta intenso, complesso, il bouquet ci dona note di frutti rossi, mora, mirtillo, ciliegia, note balsamiche. Al gusto è secco, caldo, morbido, con un tannino più deciso rispetto al vino precedente. E’ un vino che evolve nel bicchiere risultando elegante con sentori di humus, una bella e piacevole sensazione minerale che estrae dal terreno. E’ un vino di una buona persistenza gusto-olfattiva e di grande piacevolezza.



Syrah 2005: (Syrah 100%) Rosso rubino cupo. Al primo naso è intenso, complesso con note di frutta rossa, fiori rossi e delicati sentori di cacao. All’esame gustativo si presenta, secco, caldo, morbido, piacevolmente fresco e sapido. E’ un vino di corpo, quasi masticabile. Al secondo naso si apre in note di evoluzione, di spezie come il pepe, liquirizia e vaniglia. E’ un vino poliedrico, succoso dove prevale il frutto.



Cavaliere 2004: (Sangiovese 100%) Rosso rubino, il bouquet è intenso e complesso, va da note di fiori rossi, come la viola, la mammola, alla frutta rossa matura, che con l’evoluzione potrebbe evolversi in note di confettura. In bocca si presenta elegante, sapido e di corpo. Lasciandolo aprire possiamo sentire note balsamiche e di spezie dolci. Un vino che in abbinamento ad una bistecca alla fiorentina esprime il meglio di sé.



Cavaliere 1999: (Sangiovese 100%) Rosso rubino con riflessi granati. Intenso, complesso, con note di frutta rossa, spezie dolci, come la vaniglia e la liquirizia e, sullo sfondo, un particolare sentore di chinotto. Al gusto il vino presenta una bella acidità, una bella eleganza, tannini dolci già polimerizzati, balsamico, persistente con note di humus e note ferrose tipiche del territorio.



Gli ultimi due vini rappresentano una sfida al territorio, infatti, nella zona di Bolgheri il Sangiovese è un vitigno che viene espiantato a favore dei vitigni così detti internazionali. Michele Satta è un dei pochi che in questa zona crede in questo vitigno non facile, quasi “umorale”. Il Sangiovese è un vitigno ogni anno diverso, con un grappolo serrato molto sensibile al marciume, ma quando gli si presta le dovute attenzioni si ottiene un vino di un’eleganza straordinaria.



Non ci resta che andare a trovare Michele Satta nella sua azienda a Castagneto Carducci per innamorarci anche noi di quel territorio così fantastico che ci regala vini così diversi tra di loro.

Santè

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