Alla scoperta del Riesling

Racconti dalle delegazioni
13 novembre 2008

Alla scoperta del Riesling

Un incontro dedicato alla scoperta di questo importante vitigno, in Italia ancora poco valorizzato, alla presenza del dr. Fabrizio Maria Marzi, enologo e sommelier, e di un produttore, l’azienda agricola Marchesi di Montalto...

AIS Mantova

Il dr. Marzi ci ha illustrato la VALLE DEL RIESLING: si tratta di un microterritorio situato nell’Oltrepò Pavese centrale, storicamente vocato per la coltivazione del Riesling. In questa zona 1500 ha sono impiantati a questo vitigno per una produzione di uva che si aggira attorno ai 165.000 q.li annui, ottenendo circa 100.000 hl di vino.

I comuni interessati sono 6: Casteggio, Oliva Gessi, Calvignano, Montalto Pavese, Rocca dè Giorgi, Mornico Losana.

In Italia il Riesling è stato introdotto nell’800 ed è probabilmente originario della Valle del Reno, dove è tuttora diffusamente coltivato. La presenza del nobile vitigno nella Valle italiana risale all’arrivo degli Austriaci nel Lombardo-Veneto; si accorgono che nei territori dell’Oltrepò Pavese esistono le condizioni di esposizione, territorio e clima ideali per esaltare queste uve e portare a risultati tali da scoprire per far capire una delle anime dell’Oltrepò vitivinicolo.

Così vengono immediatamente formati gli agricoltori dei luoghi per avviare la produzione del nobile vino e soddisfare i fini palati degli ufficiali austriaci.

In Germania il Riesling è solo Renano, in Italia è coltivato anche nella varietà Italico.



Apre la degustazione “Campo della Fojada”, az. Travaglino, 2007: enologo dell’azienda è il dr. Marzi .Si tratta di un superbo vino bianco ottenuto dall’omonima vigna, situata nel comune di Calvignano, composta da Riesling Renano e Italico, con proporzioni tali (70% Renano e 30% Italico), da ottenere caratteristiche organolettiche singolari e interessanti.

Il secondo vino degustato è “Rivalunga”, az. Cà del Santo, 2004: solo da Riesling Italico è piacevole, complesso, morbido e minerale.

Il terzo calice è “Roncobianco”, az. I Doria di Montalto, 2004: vi è grande mineralità. Al palato si esprime il sentore latente al naso di idrocarburi.

Il quarto vino in degustazione è “Monsaltus”, az. Marchesi di Montalto, 2002:si tratta di Riesling Italico da vendemmia tardiva e botrizzato. Questo bianco al naso si presenta suadente, intenso e piacevole.

Lo chef Matteo interpreta il suo territorio e lo integra perfettamente con i vini degustati provenienti dalla Valle del Riesling, cucinando “riso con i saltarei”.



L a degustazione prosegue con due Riesling del Piemonte:

“Herzu”, az. Germano Ettore, 2006: il vino, da Riesling renano, si presenta giovane con buona e piacevole evoluzione al naso, appena accennata.

“Langhe bianco”, az. G.D. Vajra, 2005: è 100% Riesling Renano: è meno verde del precedente, abbandona i profumi varietali e primari per indirizzarsi a quelli più evoluti e minerali tipici del vitigno; fresco e persistente.

I due Riesling Piemontesi si rispecchiano, il primo è però più giovane del secondo.





Vengono versati nei calici 2 ottimi Riesling del Friuli:

“Collio”, Cantina Villa Russiz, 2006: Le uve sono 100% Riesling Renano; sono più presenti rispetto ai precedenti Riesling la sapidità e la mineralità che danno supporto all’acidità; questa è in equilibrio con il corpo e la struttura; globalmente si presenta sottile, fine, delicato e fresco.

“Friuli Isonzo Risling Renano”, az. Vie di Romans, 2005: all’olfatto l’idrocarburo è presente ma sottile. E’ piacevole e grasso, meravigliosamente equilibrato.

Con immenso piacere gustiamo in perfetta armonia con i bianchi appena serviti, il “riso alla pilota”:

lo chef Matteo cucina e coniuga abilmente la tipica ricetta locale ai vini.



Si prosegue con il degustare 3 Riesling oltrefrontiera:

“Berencasteler (comune), Badstube (vigna), Troken (secco), 2007: è della Mosella centrale; al naso ha discreta complessità; è secco, con residuo zuccherino; ha una acidità pungente in equilibrio con la sapidità; la mineralità è complessa e nell’insieme sono da supporto alla bella struttura.

Il successivo calice è “Zirnhelt, Alsazia”, 2006: interessante alla vista; al naso è sottile e sfuggente e poco percettibili sono gli aromi varietali; al gusto è piacevole e pacioso.

Poi si degusta “Reno, Mittelrhein Spatlese”, 2003: idrocarburo pieno al naso; mineralità e sapidità accentuate, acidità meno evidente; è equilibrato, più complesso e strutturato dei precedenti; si coglie la piena maturità in cui è stata vendemmiata l’uva.

Ai tavoli sono appoggiati vassoi contenenti scaglie di Grana Padano riserva di 30 mesi, che si sposano ai calici degustati.



In chiusura Oltrepò Pavese DOC, “Pajarolo”, az. Travaglino, 1998: è una vendemmia tardiva; si tratta di Riesling Italico e Renano ;il profumo è intenso, persistente, ampio; si presenta fresco, caldo, morbido dal residuo zuccherino. Ha notevole struttura e personalità.

Immancabile il dolce, a tema e squisito:” dolce di riso” con cioccolato.



I numerosi calici degustati hanno permesso di scoprire e valutare un vitigno tanto nobile, interessante e, a torto, sotto considerato.

I Riesling d’Oltralpe fanno emergere varie e diverse personalità;

i Riesling Friulani esprimono una personalità equilibrata, basata su una espressività organolettica che si fonda sull’equilibrio esistente tra mineralità, sapidità e acidità;

i Riesling dell’Oltrepò Pavese hanno personalità sorprendenti, in quanto i profumi varietali sono supportati dalla freschezza del vino.

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