Alla scoperta del vero Moscato di Scanzo

Il Moscato di Scanzo è uno dei più importanti passiti rossi d’Italia: prodotto da un vitigno autoctono di antichissima tradizione e riconosciuto a livello europeo negli anni ’70, è stato amato e fatto conoscere in Italia da Luigi Veronelli. Il racconto della serata organizzata da Ais Mantova che lo ha visto protagonista

AIS Mantova

Moscato di Scanzo in appassimentoPer disciplinare la coltivazione del Moscato di Scanzo è consentita solo nella fascia collinare del Comune di Scanzorosciate, nella maggior parte in vigneti coltivati a pergola su cordone speronato e gouyot.

La vendemmia è tardiva (ottobre). Le uve vengono fatte appassire per un periodo che va da 20 a 50 giorni su graticci e anche in ambienti condizionati con temperatura non superiore ai 15 gradi. Dopo la torchiatura, il prodotto viene conservato in vasi vinari di acciaio e potrà essere imbottigliato per la vendita solo dopo un minimo di due anni di invecchiamento.

È un vino prettamente da meditazione, di colore rosso rubino carico, estremamente profumato, speziato, con sapori di prugna, frutti di bosco, rosa canina, marasca, salvia e con retrogusto amarognolo, classico dei moscati. 

Emanuele BiavaQuesta serata ci permette di conoscere il produttore più significativo di Scanzorosciate: Manuele Biava. Biava è un vigneron, nel senso più classico e autentico del termine, sul cucuzzolo di Scanzo, con la sua casa-cantina abbarbicata alle pendici di quel Monte Bastia, crocevia di note valli bergamasche, che possiede i terreni più impervi e al tempo stesso unici dal punto di vista geologico, che rendono i suoi piccoli appezzamenti vitati a moscato un vero e proprio cru: roccia durissima, affiorante sopra i pochi centimetri di terreno che li ricoprono, ma friabile al suo interno, consentendo così alle radici delle viti di poter penetrare e assorbire i preziosi minerali.

Passiamo quindi alla degustazione di questi ottimi vini:

Il primo vino che degustiamo è il Valcalepio riserva rosso doc dell’Azienda vitivinicola “La Tordela”. Alla degustazione si presenta di colore rosso rubino con riflessi granati, profumo intenso e fine con marcata presenza di vaniglia, liquirizia, spezie dolci, mentre sul fondo spicca la nota fruttata e caratteristica di frutta acida e confettura. Al gusto si presenta pieno, di grande struttura con marcata rotondità per la presenza di tannini dolci che rendono il vino morbido e piacevole. Il retrolfatto ci conferma la presenza di una gamma di profumi fini ed evoluti con note di vaniglia, liquirizia, spezie dolci, frutta. La sensazione finale è calda, piacevole con una persistenza decisamente molto accentuata.

Ci viene di seguito versato il secondo vino, il Ghibellino rosso dell’azienda agricola Biava. E’ un vino da tavola esuberante dal colore rosso rubino carico con riflessi violacei e vivace. Al gusto si percepiscono note fruttate fresche, un sapore pieno, con una buona persistenza.

Il terzo vino in degustazione è il Guelfo rosso dell’azienda Biava. Un vino rosso di grande struttura ottenuto dal classico uvaggio Merlot e Cabernet con affinamento in legno di 18 mesi.  All’olfatto si percepiscono immediatamente le sensazioni fruttate che si evolvono poi in sentori più complessi di note speziate. Al gusto fine ed intenso e di corpo

Il quarto vino è considerato il nuovo grande rosso della zona: il progetto Vermiglio, dell’azienda Savoldi, ottenuto da uve Moscato di Scanzo non appassite con l’aggiunta di una piccola percentuale di Cabernet. Dal colore brillante di un rosso carico con evidenti riflessi violacei, al naso complesso, fruttato, con sentori di rosa, salvia, e sensazioni speziate. Al gusto un vino pieno e affascinante e elegante.

Deliziati dal gustoso primo preparato dal buon chef Matteo, degustiamo un passito di rara eleganza ottenuto da uve moscato bianco appassite per almeno 6 mesi vinificato sulla base di tradizioni antiche e di saperi tramandati solo oralmente: il GIallo dell’Azienda Biava. Un vino dal colore giallo con riflessi ambrati, molto aromatico, complesso e persistente. Al gusto si presenta fresco e dolce con evidenti note di moscato.

Passiamo poi alla degustazione di 4 quattro Moscato di Scanzo provenienti da aziende con filosofie e terroir differenti:

  • Moscato di Scanzo - SavoldiIl Moscato di Scanzo dell’azienda Biava, un prezioso vino passito che ha saputo mantenere inalterato nel tempo la sua personalità. Presenta un colore rosso rubino brillante e carico, al naso un susseguirsi di sensazioni aromatiche quali l’incenso, la rosa appassita, la salvia sclarea, la cannella e il miele di acacia. Al gusto è un vino pieno e complesso, di corpo, garbatamente dolce, dalla lunga persistenza e armonico.
  • Il Moscato di Scanzo dell’azienda Savoldi si presenta limpido e brillante, di un rosso rubino molto carico con evidenti riflessi violacei. Al naso si percepiscono note fruttate con sentori di rosa, salvia, liquirizia, frutti di bosco e sensazioni speziate, ma anche complesso e molto aromatico. Al gusto è un vino elegante con evidenti note di freschezza e molto persistente al palato.
  • Il Moscato di Scanzo dell’azienda La Bironda è' un vino da meditazione ottenuto da una sovra-maturazione delle uve. Il colore è rubino carico con riflessi aranciati, sprigiona dei profumi intensi con un gusto vellutato, con note intense di frutti di bosco e ciliegie, rosa appassita, miele d'acacia, salvia sclarea, cannella, chiodi di garofano e liquirizia. Al sapore si percepiscono note dolci, vellutate e con una lunga persistenza aromatica.
  • Il Moscato di Scanzo dell’azienda Il Cipresso è un vino passito, rosso ed aromatico ottenuto dalla vinificazione del vitigno autoctono della terra bergamasca . Alla vista si presenta un rosso rubino carico mentre all'olfatto è' sorprendente per la gamma aromatica che spazia dalla salvia alla rosa alla confettura fino ad arrivare agli speziati più o meno evoluti. In bocca il gusto è dolce, suadente con un delicato retrogusto aromatico.

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