Fiumi di bollicine con il “best-wine maker del 2007”: Mattia Vezzola

Racconti dalle delegazioni
11 novembre 2007

Fiumi di bollicine con il “best-wine maker del 2007”: Mattia Vezzola

Mattia Vezzola, l'enologo che dal 1981 collabora con l'azienda Bellavista, quest'anno nominato il Miglior Enologo Italiano, ospite ad una serata degustazione organizzata dall'Ais di Mantova

Monica Mirandola

Un grande personaggio, che ha contribuito in modo decisivo all'evoluzione della spumantistica di Franciacorta in generale e di Bellavista in particolare e che molte maison francesi di champagne ci invidiano.

Ci parla della sua grande passione e vocazione, della Franciacorta, di Bellavista, puntualizzando come Franciacorta sia il NOME di un territorio. Sul suo significato si sono formulate varie ipotesi,anche fantasiose, ma la più accreditata sembra quella che riconosce le origini del termine nelle “francae curtes”,piccole comunità di monaci benedettini che durante il Medioevo erano esentati dalle tasse a patto che lavorassero i terreni a loro affidati). Ma con Franciacorta si indica anche un METODO DI LAVORAZIONE (metodo classico che prevede la seconda rifermentazione in bottiglia), una DOCG molto importante ( dal 1995 ), ed un VINO (i vigneti utilizzabili sono solo chardonnay, pinot nero, pinot bianco con 25 mesi di maturazione ed elaborazione dalla data della vendemmia e con almeno 18 mesi di lenta rifermentazione a contatto coi lieviti.)

Ci delinea successivamente i cardini della sua filosofia di lavoro che sono riassumibili in 3 punti precisi:
  • il lavoro mirato alla COSTANZA QUALITATIVA (attraverso ricerca, struttura,formazione);
  • il consolidamento ed il mantenimento dello stile originario e del gusto aziendale;
  • la naturalità dei processi in vigna e poi in cantina che comporta l'alta digeribilità dei prodotti finali.

    La serata di degustazione inizia con due grandi bianchi

    I. TERRE DI FRANCIACORTA BIANCO CURTEFRANCA UCCELLANDA 2005 (chardonnay 100%)
    “Uccellanda” è il nome di un territorio morenico-glaciale di proprietà dei Moretti a sud-est della Franciacorta , a 300 mt s.l.m.. La raccolta delle uve avviene solo a perfetta maturazione , secondo la filosofia storica dell'azienda. Il vino colpisce per la sua vivacità espressiva,al naso si percepiscono inizialmente note floreali e fruttate,affiorano sentori delicati di agrumi, poi profumi di nocciola e tostatura. Gusto equilibrato ed elegante,freschezza e sapidità si combinano perfettamente e prolungano la persistenza al palato.

    II.TERRE DI FRANCIACORTA BIANCO CONVENTO DELLA S.S. ANNUNCIATA 2005(chardonnay 100%)
    Uno dei migliori Bianchi d'Italia per eleganza e morbidezza. Sin dal 1400 i frati del Convento producevano vino e Bellavista e' stata scelta 30 anni fa per portare avanti la tradizione in questo speciale vigneto allocato sul Monte Orfano,col suo terreno ricco di calcare ed un microclima “mediterraneo”(3° C in meno in media all'anno rispetto al vicino lago di Garda) dal quale derivano vini con decisa freschezza, minor residuo zuccherino, adatti alla rifermentazione in bottiglia. Giallo paglierino carico,orienta l'olfatto su percezioni di fiori, erba d'alta montagna,frutta matura,leggere nuance di vaniglia. In bocca percepiamo la sua allegra freschezza ancora “giovane”, ma è sicuramente di grande eleganza, di grande equilibrio, piacevolmente sapido e con un finale molto lungo, garbato e complesso.

    III. FRANCIACORTA CUVEE BRUT (80% chardonnay , 20% pinot bianco e pinot nero)
    Il vero rappresentante dell'eccellenza del territorio di Franciacorta. Giallo dorato percorso da finissime bollicine, si apre al naso con fiori bianchi,frutti leggermente maturi, sfumature di lieviti e vaniglia. Bocca di vivace freschezza non aggressiva. Tornano note agrumate e ammandorlate nel lungo finale.

    IV. FRANCIACORTA GRAN CUVEE SATEN (chardonnay 100%)
    Il vino piu' “femminile” della gamma prodotto con la tecnologia delle piccole botti. Il perlage è finissimo e persistente, l' olfatto complesso e articolato con riconoscimenti di fiori bianchi, confettura di agrumi, vaniglia e mandorla. Al palato e' un'esplosione di morbidezza, eleganza e raffinatezza.

    V. FRANCIACIACORTA GRAN CUVEE BRUT MILLESIMATO 2003 (72 % chardonnay , 28% pinot nero)
    Oro sfavillante nel bicchiere, al naso si distinguono fresche note floreali di biancospino , di nocciola, note minerali, ma predominano quelle fruttate,peccati di gioventù, anche se il Pinot Nero dona la giusta struttura in questo vino che apprezzeremo appieno nella sua futura evoluzione.

    VI. FRANCIACORTA GRAN CUVEE PAS OPERE MILLESIMATO 2001 (65% chardonnay, 35% pinot nero)
    Il vino”maschile” dell'azienda, e' il risultato della selezione di uve dai migliori appezzamenti di proprietà che abbiano un età media superiore ai 20 anni. Giallo paglierino luminoso con spuma intensa ed esuberante,profumi avvolgenti di frutta bianca, leggera vaniglia, salvia ed erbe mediterranee. In bocca si apprezzano la sua personalità e tono deciso,tornano le note di mandorla tostata e sottobosco secco nella lunghissima persistenza.

    VII. FRANCIACIACORTA GRAN CUVEE ROSE' MILLESIMATO 2003 (55% pinot nero e 45% chardonnay)
    Rosa tenue e delicato,perlage a grana sottile e persistente,regala profumi di fragolina di bosco , prugna, percezioni minerali e di pane tostato. Carbonica ben integrata alla fresca struttura fruttata,finale lungo e gradevole di ribes nero e mandorla dolce.

    Matteo, chef del ristorante, come sempre ha azzeccato giusti abbinamenti proponendo
    FUSILLI DI PASTA FRESCA CON CONIGLIO E FINFERLI, CALAMARI RIPIENI STUFATI CON SALSA DI POMODORINO FRESCO come secondo, e poi chiusura”dolce” con uno squisito tortino di noci.

    Abbiamo parlato di terreni, vigne ,di tecniche di vinificazione, di ritorno alla tradizione nell'affinare i vini e metodi d'avanguardia, di annate memorabili, di qualità, classe,personalità dei prodotti, di colori sfavillanti e di note floreali e fruttate, di interminabili persistenze. Ma non dimentichiamo le emozioni forti che questi vini ci lasciano. La sfida di Vittorio Moretti e Mattia Vezzola di lasciare un segno in chi consuma le loro”creazioni” si è rivelata vincente.
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