I rossi del Rodano settentrionale

Racconti dalle delegazioni
22 dicembre 2011

I rossi del Rodano settentrionale

La Valle del Rodano è tra le zone più antiche per quanto attiene alla produzione vitivinicola francese. Un territorio che la delegazione di Monza e Brianza, in collaborazione col ristorante il Chiodo di Usmate, ha approfondito in un’emozionante serata di degustazione tenuta da Guido Invernizzi, uno tra i relatori Ais più noti ed apprezzati.

Giordana Talamona

Il clima del Rodano settentrionale è detto qui “lionese”, dalla vicinanza all’omonima città, con estati calde, inverni molto freddi, caratterizzati dal mistral, un vento che può prevenire alcune malattie della vite, limitando le precipitazioni, ma che può altresì favorire le gelate primaverili. Se dici “rosso del Rodano settentrionale”, pensi subito ad un vitigno, il Syrah, noto per il suo carattere forte, il colore deciso e i tipici sentori di pepe. Plinio il Vecchio scrisse del Syrah,  denominato vitis allobrogica”, nel suo Naturalis Historia, testimoniandone la lunga storia produttiva. L’origine geografica, tuttavia, è stata a lungo dibattuta. C’era chi credeva che questo vitigno provenisse dall’Iran, più precisamente da Persepoli; altri che ne rintracciavano l’origine da Siracusa, portato originariamente dai Greci. In realtà recenti studi dell’Università di Bordeaux hanno dimostrato che il Syrah è un vitigno autoctono della Valle del Rodano, nato dall’incrocio tra il Mondeuse Blanche (vitigno della Savoia) e la Dureza (vitigno estinto del Rodano, Giura e Savoia). Il Syrah ama i climi mediterranei caldi, ma temperati, soffrendo particolarmente sia il freddo, che la canicola estiva che, in sovramaturazione, provoca la caduta spontanea degli acini dalla pianta. Il moderato stress idrico, provocato dal clima del Rodano, incide sulla pianta concentrando gli zuccheri e i composti fenolici negli acini, creando vini dall’alto potenziale alcolico, colore concentrato, tannini vivi ed aromi speziati (provenienti dalla molecola rotundone).

 

Nella Côte-Rôtie, sulla riva destra del Rodano, troviamo due zone, la Côte Blonde e la Côte Brune, caratterizzate da differenti conformazioni geologiche. La prima, la Côte Blonde, ha terreni formati prevalentemente da granito, silicio e calcare, che produrranno vini dal tannino meno aggressivo, più morbidi e rotondi; la seconda, la Côte Brune, ha terreni granitici con argilla e ossido di ferro, che potenzialmente daranno vini con una marcata tannicità, più alcolici, con maggiore struttura e potenza. 

 

Saint-Joseph è la più vasta Aoc della Valle del Rodano settentrionale, con i 1220 ettari, ed una produzione che prevede sia i bianchi, da vitigni Roussanne e Masanne, che i rossi da Syrah. La particolarità di questa zona è l’assemblaggio di una piccola percentuale di vitigni bianchi (10% max), nella produzione dei vini rossi.

 

L’Hermitage, è la zona più nota del Rodano settentrionale, con 137 ettari, ben riparati dai venti del nord. Ci troviamo nella riva sinistra del Rodano, in terreni formati da una miscela di granito, calcare e “arzelle”, miche e scisti, provenienti dal raffreddamento di rocce vulcaniche, responsabili della tipica mineralità dei vini di questa zona.

 

Cornas è una piccolissima denominazione, 70 ettari appena, dove si producono solo rossi da monovitigno Syrah. Il terreno ha un ph acido, formato da mica e granito, coperti da sabbia e sassi alluvionali. Zona è soleggiata, molto calda, favorendo la prima vendemmia, in tutta la Valle, del Syrah.

 

Di seguito i vini degustati durante la serata:

Saint Joseph - Les Grisieres rouge - Domaine André Perret – 2007: colore rubino, all’unghia granato. Al naso si alzano immediate le ciliegie sotto spirito, buona eleganza olfattiva, con un accenno speziato. In bocca bassa acidità, buon corpo, morbido e abbastanza tannico.

 

Hermitage - Marc Sorrel – 2007: tendente al granato. All’esame olfattivo percepiscono, con più vigore, le spezie dolci e  il tabacco, poi un rincorrersi di sottobosco, la confettura e dei profumi minerali, tipici del terreno. In bocca sapido, perfettamente corrispondente al naso. Lunga la persistenza.

 

Côte-Rôtie - Champin le Seigneur - Jean-Michel Gérin – 2006:

rubino con nota granata, ricco di struttura. La nota animale (stalla, cuoio) emerge per prima, poi corredata dalle spezie e dalla mineralità. In bocca ritroviamo le stesse sensazioni olfattive. Sapido, morbido, lungo, molto piacevole, con tannino aggraziato.

 

Côte-Rôtie - Côte Rozier - Patrick et Christophe Bonnefond - 2005 : granato pieno, colore molto profondo. Al naso note boisée, torrefazione e spezie dolci in primis, dopo qualche minuto giungono a supporto eleganti profumi mentolati. In bocca il tannino ha una nota quasi polverosa. In questo vino, naso e bocca, suggeriscono sensazioni diverse. Grande potenzialità di invecchiamento.

 

Cornas - Auguste Clape – 2004: granato profondo. Profumi di olive, salamoia, note speziate, tabacco, cacao amaro, noce e nocciola. Un vino complesso, emozionante, elegante. Al palato è pieno, morbido, lungo. Piena corrispondenza aromatica con i profumi percepiti al naso.

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