I sommelier di Monza alla corte del re Barolo

Racconti dalle delegazioni
16 dicembre 2013

I sommelier di Monza alla corte del re Barolo

I produttori di Barolo Mauro Carosso li chiama per nome. Chiama per nome anche i loro vini e parla della Marchesa di Barolo e di Camillo Benso conte di Cavour come se fossero amici, dipingendo i loro caratteri e le loro gesta con una precisione e passione che solo un vero amante della propria terra riesce ad avere

Paola Brambillasca

Ais Monza - Barolo - Mauro CarossoA inizio dicembre il delegato AIS del Piemonte ha accompagnato 50 sommelier di Monza in una serata alla scoperta del Barolo al ristorante Capovolto di Misinto. Secondo Carosso "se una persona inizia a bere Barolo non potrà più smettere di bere Barolo. Berrà anche altro ma poi tornerà sempre a questo vino". E poco importa la distinzione tra tradizionalisti e modernisti. Ciò che conta è la passione e la dedizione totale che si impiegano nel fare bene un vino che è già grande nel dna. "L'obiettivo è salvare il Barolo. Ogni produttore cerca la sua strada per proporre una chiave di lettura del nebbiolo".

Il delegato del Piemonte ha condotto i sommelier in un'orizzontale alla cieca. Cinque vini del 2005 e uno del 2006 alla scoperta delle caratteristiche di quello che definisce "non un vino ma uno stato mentale".

Ferdinando Principiano - Boscareto 2005

Al naso sentori terziari e un lontano ricordo di mosto e di uva. Un tannino setoso conferisce eleganza a un vino dal carattere austero. E' uno dei vini in degustazione preferiti dai sommelier in sala. L'azienda ha abbracciato la filosofia biodinamica con grande convinzione prevedendo per il Boscareto, addirittura, la pigiatura con i piedi.

Azelia - San Rocco 2005

Al naso una grande eleganza con sentori di frutti rossi in confettura, in particolare ciliegia e ribes ma è in bocca che da il meglio di se scoprendo una personalità forte, austera e un potere deciso ma composto con un finale di liquirizia e un accenno di menta. L'azienda Azelia ha una piccola vigna curata con un'impostazione moderna con un rispetto assoluto del Nebbiolo e un'attenzione rigorosa all'utilizzo delle barrique.

Marchesi di Barolo 2005

Al naso manifesta ancora dei segnali di gioventù; apparentemente è il più semplice. Gusto pieno ed elegante ma  con tannino ancora un po' isolato rispetto alla persistenza. È il classico Barolo delle Cantine dei Marchesi di Barolo.

Rocche Costamagna - Rocche dell'Annunziata 2005

Al naso è dolce con sentori di viola seguiti da tabacco e cuoio. In bocca ha una perfetta corrispondenza e un lungo finale. È il Barolo tradizionale dell'azienda.

Bric Cenciurio - Costa di Rose 2006

Colore rubino e profumi di gioventù, quasi taglienti. Al naso anche un sentore di tostatura. Il tannino è fine, un po' in rilievo e isolato dal legno. I vigneti sono ubicati nel comune di Barolo al confine con Monforte d'Alba nella sottozona "Costa di Rose".

Livia Fontana - Villero 2005

È il più maturo al naso. Si sente un chiaro accento balsamico e le note fruttate sfumano dando al vino un carattere quasi dolce. L'affinamento non risulta invadente e il carattere di questo Barolo si evidenzia in modo spontaneo.

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