Il magnifico Boca. Morte e resurrezione di un grande Nebbiolo

Racconti dalle delegazioni
09 febbraio 2012

Il magnifico Boca. Morte e resurrezione di un grande Nebbiolo

Sono finalmente riprese le degustazione organizzate dall’ Associazione Italiana Sommelier di Lodi e, ad onor del vero, bisogna dire che sono cominciate veramente alla grande.

Raffaella Ceruti

Serata Ais Lodi dedicata al Boca dell'azienda Le PianeGiovedì 02/02 presso il ristorante “La Coldana” i sommelier di Lodi, accompagnati da un gruppo sempre crescente di appassionati, sono andati alla scoperta del “BOCA”. 

E’ una strana storia quella di questo vino italiano. Nasce in Piemonte, nella terra dei grandi Barolo, e come loro nasce dalle uve Nebbiolo ma, a differenza del cugino osannato dagli amanti del vino di tutto il mondo, il Boca ha rischiato di perdersi per sempre. Salvato da uno svizzero è ora l’espressione più autentica di un intero territorio.

Fino ai primi anni 50 del secolo scorso la zona di Boca, paese a nord del Piemonte, è stata un territorio ricco di vigneti, ma il richiamo della fabbrica ha spinto molti giovani ad abbandonare queste colture, ed i boschi si ripresero questi terreni di porfido, unici in Italia, portando la superficie vitata a soli 700 h.

La svolta giunse nel 1988 quando una svizzero, Christoph Kunzli, e un austriaco, Aleksander Trolf, giunsero in queste zone e conobbero Antonio Cerri, ultimo produttore di Boca che, ormai anziano e malato, faticava a mantenere i ritmi della vigna e della cantina. Convinto che il Boca sarebbe morto con lui, il vecchio Cerri decise di vendere vigneti e cantina ai due soci.

E così nasce l’azienda “Le Piane” e rinasce il “Boca”.

Rosso straordinario, elegante e potente, ha mostrato, in questa occasione, le sue ottime capacità di invecchiamento. Durante la degustazione sono state presentate sette diverse annate, partendo dal 2007 e arrivando fino al 1975, una delle creazioni del Sig. Cerri che aveva chiaramente delle eccezionali capacità come vignaiolo. Creare un vino così straordinario con i mezzi e le conoscenze a sua disposizione non era certo cosa comune.

La platea, entusiasta e curiosa, comprendeva anche i 16 corsisti che il giorno dopo hanno sostenuto, con ottimi risultati, l’esame di terzo livello. Possiamo quindi orgogliosamente congratularci con i nuovi 16 sommelier per il raggiungimento del loro obiettivo.

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