Josko Gravner. Alla ricerca della perfezione

Giovedì 31 maggio, presso il Ristorante La Coldana, si è svolta una serata storica per la Delegazione AIS di Lodi: l’incontro con Josko Gravner e i suoi straordinari vini.

Gianpiero Viotti

Gravner Ais LodiAccompagnato da Marzia Pinotti, che ha fortemente voluto questa serata, Gravner si è raccontato per quasi tre ore toccando ogni fase della lunga evoluzione della sua "filosofia", un’esperienza maturata nel corso di 44 vendemmie. Gravner non è solo uno dei più importanti viticoltori viventi, ma è soprattutto un uomo che ha fatto la storia dell’enologia attraverso una costante ricerca del vino migliore, ineccepibile tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello ecologico. Da grande innovatore, Gravner si è sempre spostato da un’esperienza a un’altra (dall’acciaio al legno piccolo, al legno grande e infine all’anfora) con l’oculatezza dello scienziato e la visionarietà del poeta e proprio per questa sua continua sperimentazione è sempre stato molto imitato (perché quando lui parla è moda) e al tempo stesso molto criticato. I suoi vini, provenienti da vigneti incontaminati situati nel cuore del Collio sloveno e custoditi per nove mesi in anfore della Georgia e per sei anni in grandi botti di legno, in qualche modo gli somigliano: visionari, moderni, essenziali e, al tempo stesso, siderali, fasci di luce provenienti da un altro tempo non umano.

Durante la serata i suoi due vini bianchi più famosi – il Breg e la Ribolla – si sono succeduti in una carrellata di cinque annate, passando da due versioni pre-anfora (Breg ’98 e Ribolla 2000) a versioni più attuali (Breg Anfora ’04, Ribolla Anfora ‘01 e ’05) in abbinamento all’eccezionale grana Lodigiano della Azienda Zucchelli: ottima simbiosi di due eccezionale prodotti. Al termine della serata vendita benefica di 18 bottiglie offerte dall’azienda Gravner, con il ricavato destinato a sostegno delle popolazioni terremotate dell’Emilia.

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