L'inverno sta arrivando: l'affascinante produzione di Ice wine

Racconti dalle delegazioni
01 settembre 2016

L'inverno sta arrivando: l'affascinante produzione di Ice wine

Il buio silenzioso delle notti, il gelo degli inverni più rigidi, la rapidità delle mani che vendemmiano in situazioni estreme: ecco le condizioni necessarie per la produzione di Ice wine, i vini del ghiaccio, conosciuti per l’incredibile concentrazione zuccherina, la complessità di aromi e profumi, e la freschezza.

Anna Basile

Difficili da produrre, complicati da trovare, dalla Germania al Canada gli Ice wine sfidano le temperature più basse per garantire un concentrato di gusto inimitabile.
“Di scontato in questi vini non c’è niente”, spiega Mariano Francesconi, presidente AIS Trentino, “dal colore ai mille profumi, dagli aromi ai sentori mutevoli.” Degustare un Ice wine è un’esperienza sublime che va oltre il gusto personale perché nel bicchiere c’è un nettare che è la sintesi complessa di molti fattori. 

Nonostante la primissima, e casuale, produzione risalga al 1749, a Würzburg, in Franconia, gli Ice wine sono vini dalla storia recente, la loro produzione costante comincia nella seconda metà del ’900. Il vitigno è uno degli elementi fondamentali (riesling, vidal, alibernet sono alcuni dei più vocati), ma per questi vini ottenuti dalla fermentazione dei grappoli congelati in pianta (si passa dai -7° ai -14°) l’andamento climatico è determinante, così come la durata dei valori sotto lo zero e gli sbalzi di temperatura. 

I caliciE la vendemmia, fatta di notte, quando le temperature sono più basse: l’obbiettivo è portare in pressa l’uva appena raccolta, ancora perfettamente congelata. La pressatura, lenta e soffice, permette ai cristalli di ghiaccio di rompere la polpa e lasciarla fuoriuscire. Il periodo della vendemmia incide molto sul carattere del vino: la raccolta fatta a novembre darà vini semplici, poco complessi; quella fatta tra febbraio e marzo, particolarmente tardiva, potrebbe danneggiare l’uva anche a causa delle piogge. 
Il periodo perfetto è tra metà dicembre e fine gennaio: l’arco di tempo ideale per avere vini ricchi, profumati e persistenti. Queste necessarie e particolarissime condizioni climatiche rendono impossibile produrre Ice wine in tutto il mondo, Germania e Canada sono i paesi più vocati ma con il vino le sorprese non mancano e questa degustazione di Ice wine ci porta dalla Slovenia all’Austria, fino ad arrivare in Slovacchia.

Si comincia con un Ice wine della Slovenia, Dveri Pax, Maribor-Radgona, Šipon Rumeni Muskat, Ledeno vino 2008.
Il colore, un giallo tenue, anticipa un vino poco complesso: al naso si riconoscono note di purea di pera, un gentile impatto tropicale misto a zafferano, fiori bianchi dolci e acacia. In bocca prevale il fiore, ma poi arriva la tostatura, un sentore di nettarina bianca e cioccolato. L’affinamento in legno rende un po’ cupo l’assaggio e, anche dopo l’ossigenazione, non ci si libera della nota fumé. 

Il secondo vino è austriaco, Alais Krecher, Grunerveltliner, Welschriesling, Sheurebe (gruner veltliner, riesling e chardonnay), 2011
Giallo luminoso, caldo, al naso affiora un tocco di pepe, seguito da radice di liquirizia e cannella. La bocca ha meno slancio e rimane incentrata su miele, camomilla, zafferano e una piacevole speziatura. Come per il primo vino, quello che affascina di un Ice wine è la densità: sembra di avere del velluto nel calice. 

I viniArriviamo in Canada, Ontario, VQA Niagara, Peninsyla, Oak Aged Vidal di Inniskillin, 2013. Personalità calda e avvolgente, vino elegantemente viscoso, al naso vince la frutta matura seguita da essenze di fiori gialli. In bocca si riconosce subito il vidal, la sua freschezza pungente, ingentilita dal legno, è inconfondibile. 

Con il quarto vino siamo in Germania, nella Rheinhessen: Weinolsheimer Kehr, Riesling 2012, Weingut Manz. Dorato intenso, sfavillante, struttura e corpo importanti, al naso dominano l’idrocarburo e la vivace asprezza della frutta che, seppur matura, conserva una energica croccantezza. Riesling in purezza per una grintosa personalità, pungenza piacevole, eleganza, persistenza, qui c’è la freschezza che ci si aspetta da un Ice wine, e un’importante nota evolutiva. 

La degustazione si conclude in Slovacchia, Ego Muller, Sturovo Region, Muzla, Alibernet, 2012. Colore magnifico, quasi rosa con venature violacee. Al naso affiorano profumi di ibisco, tè, confettura di fragole selvatiche, banana. Buona la freschezza. Al palato il vino resta ancorato su note di rosa, carcadè, gelatina di frutti di bosco. Grande equilibrio e buona acidità per un Ice wine dalla struttura semplice.

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