La Degustazione di Natale di Ais Mantova

Sabato 22 Dicembre 2012 si è svolta presso l’azienda Bertagna la degustazione di quattordici importanti vini, alcuni dei quali introvabili sul mercato. Questo è stato il graditissimo regalo di Natale che il Delegato Sommelier Luigi Bortolotti ha dedicato ai suoi ospiti.

Falci Marilena e Bonfanti Luca

La degustazione ha visto alternarsi vini di diverse tipologie, provenienti da vari territori: Trentino, Alto Adige, Lombardia, Friuli, Veneto e alcuni francesi della Borgogna e dell’Alsazia.

Faccoli Extra BrutIl primo vino che ci è stato servito è stato un Franciacorta extra brut dell’azienda Faccoli (Chardonnay 70%, Pinot Bianco 25%, Pinot Nero 5%) affinato sui lieviti per 24 mesi in acciaio. La cantina è situata a  Coccaglio nelle vicinanze del monte Orfano, rilievo collinare che come sottolinea il nome stesso sorge isolato nella Pianura Padana nel territorio dei comuni di Rovato, Coccaglio Cologne ed Erbusco.

La sua origine è molto remota e si pensa sia il più antico e interessante affioramento della pianura; studi recenti hanno anche individuato un particolare tipo di terreno che sembra esistere solo su questa collina. Sotto il monte Orfano il terreno ha caratteristiche completamente diverse, il suolo ha dei conglomerati con sedimenti anche di un metro di diametro tenuto insieme dal limo, qui il clima è meno piovoso e la maturazione dell’uva risente dell’aria che arriva dal lago. Il vino si presenta di un bel giallo paglierino, al naso spiccano note di frutti maturi e lieviti; in bocca si distinguono le note di sapidità ed eleganza unite ad una buona struttura. Vino di grande personalità.

Il secondo vino è un metodo classico trentino della Cantina Ferrari, la Riserva Lunelli del 2003 (100% Chardonnay) prodotto dai vigneti attorno a Villa Margon. Il millesimato Riserva Lunelli è elaborato dall’azienda  in grandi botti austriache ed un leggero passaggio in legno per l’affinamento del vino. Rimane sui lieviti per ben 7 anni. All’esame visivo  notiamo un giallo carico con tenui riflessi dorati, mentre al naso il bouquet è ricco, dai profumi delicati che vanno dai fiori d’arancio alla pesca bianca, complesso, fine ed elegante. Al gusto esprime un variegato arcobaleno di sensazioni che rapiscono per l’originalità gustativa multiforme ed espressiva data dalla lavorazione in legno. Troviamo un perfetto equilibrio e una lunghissima persistenza dal retrogusto ammandorlato, gessoso e  delicatamente boisèe

Champagne Olivier Pere & Fils Grande ReserveIl terzo vino è lo Champagne Olivier Père et Fils – Grande Reserve – Non Dosè, di Trelou sur Marne (40%  Pinot meunier, 40% Chardonnay, 20% Pinot noir). Questo Champagne, color oro con riflessi ramati, presenta una spuma grassa e una viva effervescenza. Le catenelle di bollicine presenti nel bicchiere sono persistenti. Al naso, inizialmente, ci rivela qualche nota floreale e qualche aroma di clementine e limoni. In seguito, una nota aromatica più matura e complessa che si sviluppa con frutti maturi e note di caramello. E’ in bocca che si rivela la piena maturità di questo Champagne, con miele di Acacia, fiori di arancio ed una freschezza tipica e decisamente accentuata.

Il quarto vino viene dall’Oltrepò Pavese: ed è il Riesling vigna Martina dell’azienda Isimbarda che vanta una storia quasi ventennale (la prima vendemmia è del 1993). E’ uno dei Riesling Renani di riferimento del territorio e nell’ultimo decennio ha dato sicuramente ottima prova di sé. La vigna Martina, esposta a sud e allevata a cordone speronato ha un' estensione di tre ettari ed è situata a circa 400 metr s.l.m. nel comune di Mornico Losana, zona le cui condizione pedoclimatiche permettono un'  eccellente espressione del vitigno. Le terre bianche e le forti escursioni termiche gli conferiscono caratteri molto personali, le uve vengono raccolte senza mai arrivare alla surmaturazione al fine di mantenere alta l’acidità del vino e donargli aromi freschi adatti per  garantirgli un maggior potenziale di invecchiamento. Il vino, di un bel colore giallo paglierino, esprime tutte le caratteristiche di un Riesling Renano giovane: frutta gialla, pesca, albicocca e gelsomino; una bella vena acida e un finale persistente. Grande piacevolezza complessiva.

Il quinto vino è il Gewurztraminer Kolbenhof Alto Adige 2004 Hofstatter (magnum): questo gewurztraminer è una selezione di una vigna della tenuta Kolbenhof di Tramin- Termeno, uno dei grandi crus del gewurztraminer altoatesino. Grazie al particolare microclima, alla posizione ideale e all’età dei vigneti trova le giuste  condizioni per esprimere al meglio le sue qualità organolettiche. La vinificazione avviene con una pressatura soffice ed il mosto lasciato alcune ore a contatto con la buccia per esaltarne le caratteristiche varietali. Dopo la fermentazione matura per otto mesi sui lieviti fini con battonnage settimanale. Nel bicchiere si presenta con un colore di un meraviglioso giallo intenso, le caratteristiche olfattive esprimono aromi complessi di pesche e albicocche che si intrecciano a profumi esotici di Lychees, Mango, Passion Fruit, Ananas con richiami di Gelsomino e Mughetto ed un finale di nocciola tostata. Al palato i suoi sapori vengono esaltati creando una grande armonia e finezza gustativa.

Amigne de VetrozIl sesto vino è l’Amigne de Vetroz – Bon Pere Germanier Balavoud Valais (1997): una vera rarità in quanto prodotto da uno dei pochi vitigni ancora a piede franco; l’Amigne è un vitigno a bacca bianca molto antico che si coltiva attualmente solo nel Canton Vallese (Svizzera). Vetroz è la piccola cittadina della Svizzera francese, sulla destra della sponda dl Reno dove il terreno è prevalentemente morenico con ciottolato d’ardesia. Il colore è giallo carico con riflessi verdolini nonostante i 14 anni di invecchiamento. Al naso emergono note fruttate di albicocca, mandarino e pietra focaia. Strutturato e caldo, con un ottimo bilanciamento tra durezze e morbidezze. Un grandissimo vino che con la maturazione di ben 14 anni ha acquisito una aristocrazia unica ed un’eleganza infinita.

Il settimo vino, l’Alsace Grand Cru Kessler Gewurztraminer Domaines Sclumberger (1994) è un vino bianco prodotto nella regione dell’Alsazia, in particolare nel dipartimento di Haut-Rhin, nella città di Guebwiller a 25 Km a Sud di Colmar. Nel bicchiere si presenta giallo dorato con una buona consistenza, al naso si evidenzia la complessità che spazia dagli aromi di frutta esotica sciroppata alle albicocche secche su uno sfondo delicatamente mielato. In bocca lo troviamo secco, vellutato, complesso ed elegante. Ottima la corrispondenza gusto olfattiva. Fresco e quasi fragrante nonostante i 18 anni di età. Piacevolissima la sapidità. Grandissimo vino con un’incredibile  persistenza gusto olfattiva. Straordinario.

Con l’ottavo vino passiamo all’assaggio dei rossi: apriamo con un Pauillac Réserve Spéciale 2003 Barons de Rothshild. Pauillac è sia un comune importante che un vino rosso della denominazione Haut-Medoc, distretto di Bordeaux  che si trova sul lato occidentale della riva della Gironda. L’ottima reputazione dei vini di Pauillac si basa non solo sulla loro qualità ma anche sul loro successo storico sui mercati internazionali. Questo vino (tipico taglio bordolese a base di Merlot, Cabernet Sauv., Cabrnet Franc e Petit Verdot) presenta un colore rosso rubino vivace ed elegante; all’olfatto si rileva intenso e complesso con un forte impatto di frutti rossi e neri, speziato di pepe nero e cacao amaro. Al gusto il tannino e la freschezza denotano una muscolatura ancora giovane e con grandi potenzialità di affinamento.

Il nono vino è il Villa Gresti di San Leonardo Igt 2003 – Tenuta San Leonardo Marchesi Guerrieri Gonzaga. Il Villa Gresti nasce da una selezione delle migliori uve Merlot della tenuta (Merlot  90%, Carmenière 10%); la raccolta delle uve viene effettuata in condizioni di perfetta maturazione, verso la fine del mese di Settembre; le viti hanno un’età media tra i dieci e vent’anni  ed oltre. Viene effettuata una cernita manuale per selezionare i grappoli migliori, quindi si procede con una diraspatura e una pigiatura soffice con basse aggiunte di anidride solforosa. La fermentazione e maturazione delle vinacce avviene per un lungo periodo con ripetute follature giornaliere; infine la sfecciatura del mosto viene effettuata a freddo per decantazione naturale. Inizia quindi l’invecchiamento in barrique nuove da 225 litri per circa 12-14 mesi. Alla vista si presenta di un rosso rubino intenso con riflessi granati, mentre al naso ha profumi ampi e avvolgenti di lunga persistenza con richiami di tabacco, suadenti note vanigliate e di cacao. Al palato rivela un perfetto equilibrio di morbidezza e freschezza con tannini vellutati e dolci di inflessibile eleganza caratteristici di questo tipo di vitigno.

San LeonardoIl decimo vino è il mitico San Leonardo 2001 sempre della Tenuta San Leonardo Marchesi Guerrieri Gonzaga. L’annata 2001 è considerata storica anche dalla stessa azienda ed  è il magico risultato di una tradizione e di esperienza tutta italiana che si ispira al “taglio bordolese” : Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot invecchiati separatamente. Prima dell’imbottigliamento viene effettuato il taglio e le esatte proporzioni vengono decise solamente dopo una severissima degustazione barrique per barrique. Le uve provengono da viti che hanno un’età tra i venti e i cinquant’anni. I primi mesi di maturazione avvengono in tini di cemento, successivamente si passa alla barrique di primo, secondo e terzo passaggio per 18-24 mesi; prima della commercializzazione c’è  l’affinamento in bottiglia per almeno un anno. Di colore rosso rubino intenso con riflessi granati. Si esprime con notevole intensità di profumi, dalle note vegetali ai piccoli frutti di bosco su fondo di vaniglia e chiodi di garofano. Troviamo tutto il sottobosco secco, il tabacco, il caca, il cuoio ed altre  mille sfumature terziarie. Il gusto è pieno, caldo, morbido, vivace, di grande personalità  e con una persistenza aromatica intensa ed estremamente lunga.

L’undicesimo vino in degustazione è lo Chateau Poujeaux Moulis en Medoc del 1996 – Jean Theil S.A. (Magnum). Un vino di grande personalità che all’assaggio, oltre  all’intrinseco piacere fornito dalle sue qualità, può diventare un punto di riferimento degustativo  per ogni appassionato e/o professionista della degustazione.  Il blend è composto da 55% Cabernet Sauvignon, 40% Merlot e 5% Petit Verdot che dopo un’attenta vinificazione fruisce di un passaggio di dodici mesi in barrique, delle quali circa il 30% ogni anno nuove.  Limpido, di colore granato con sfumature aranciate che segnano il lungo cammino. Il bouquet si mostra ricco ed elegante. In apertura il fruttato di prugna matura e ciliegia si alterna con il tabacco, il cacao e gradevolissimi ritorni balsamici e di liquerizia. In bocca è setoso, armonico,  con un tannino nobile ed aristocratico che va ad ampliare la grande struttura del vino data da una sapidità importante. Il finale di bocca è lunghissimo di caffè e cioccolato a conferma delle percezioni olfattive. Potente ed elegante. Potrebbe gareggiare con i grandi Chateau del Bordeaux, con il vantaggio del rapporto qualità/prezzo a proprio favore.

Dulcis in fundo passiamo alla degustazione dei passiti. Il dodicesimo vino è  il Vola Vola – Venezia Igt bianco 2004 – Le Vigne di Zamò (Verduzzo, Sauvignon, Picolit). Il 50% di Verduzzo ed il 50% di Sauvignon vengono vinificati in criomacerazione e fermentati a bassa temperatura. Il restante 50% del Verduzzo e del Sauvignon ed il 100% del Picolit vengono portati all’appassimento. Al momento opportuno le uve appassite, diraspate e pigiate, vanno a “governare” la parte iniziale di Verduzzo/Sauvignon. Dopo 4-5 giorni avviene la svinatura e  il Vola Vola viene posto in tonneaux da 5 Hl a completare la fermentazione. Al raggiungimento del giusto rapporto alcool/zuccheri viene travasato, filtrato e posto a maturare negli stessi tonneaux. Al calice si presenta ambrato con note aranciate. Al profumo, fiori di campo e gelsomino si sposano con note di scorza d’arancia, vaniglia e cioccolato bianco. Al palato è armonico, con sensazioni di pesca, albicocca e frutta tropicale in un complesso equilibrato e persistente dove le caratteristiche varietali dei vari vitigni si fondono in una piacevolissima sensazione finale.

La fine della degustazione è affidata a due Picolit entrambi annata 2003: il primo dell’Azienda Agricola Giampaolo Lenuzza di Prepotto  mentre il secondo è dell’Azienda Agricola Mario Arzenton di Cividale del Friuli. Il Picolit è un vino bianco, dolce e generalmente passito, ottenuto con sistemi di vinificazione semplici e tradizionali. A causa del suo tipico aborto floreale, la vite produce non più di 10 quintali per ettaro. In seguito, per produrre il passito, i grappoli sono lasciati ad essiccare in ambienti asciutti fino a Dicembre per concentrare al massimo  aromi e sostanze zuccherine.  Già durante la mescita si comprende l’importanza di questi prodotti, nobili rappresentanti dell’enologia storica friulana. La consistenza è oleosa e il colore ambrato in entrambi, al naso si aprono con una complessità ed una fragranza uniche. I ricordi sono di miele, erve aromatiche, salvia, frutta appassita, frutti esotici, sensazioni di albicocca, agrumi, tabacco, pasta di mandorle e tanto altro ancora. All’assaggio avvolgono il palato con una freschezza ed una intensità aromatica inebriante. La dolcezza è presente ma non sfacciata e stucchevole,e non intacca la grande eleganza, Vini di grande personalità che comunicano emozioni  che solo un prodotto come il Picolit può dare.

La conclusione della giornata è stata impreziosita dallo splendido pranzo preparatoci presso l’Azienda Bertagna:

·       antipasto misto della tradizione contadina di Cavriana dove sono spiccati i salumi artigianali fatti alla “moda contadina autentica”. In abbinamento un buon metodo classico della stessa Azienda Bertagna: il Montevolpe Brut,

·       a seguire consommé della tradizione con brodo di gallina e fegatini d pollo tritati in abbinamento con un altro bel vino dell’Azienda: il Montevolpe brut rosè,

·       a seguire lo spiedo di carni miste cotto sul fuoco per 8 ore accompagnato da un’ottima selezione di verdure grigliate. La tecnica di cottura usata è leggermente  diversa da quella tradizionale bresciana ed i risultati sono stati mitici. Abbinamento con l’ottimo Montevolpe rosso 2008 e 2009 sempre di Bertagna.

·       Si è concluso con i dolci della tradizione natalizia in abbinamento con il Moscato dell’Azienda.

Un sentito grazie a Luigi che ha guidato magistralmente la degustazione ed all’Azienda Bertagna per la preziosa collaborazione che ha fornito.

È stata una giornata fantastica!!

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