La Delegazione Ais Brescia si presenta

L'incontro con Giovanni Creminati. Una lunga carriera in Ais, iniziata a fine anni '70, che lo ha portato a ricoprire ruoli di responsabilità a livello regionale e nazionale. Nel 2010 il ritorno al timone della delegazione bresciana

Alessandro Franceschini

Giovanni CreminatiSe c’è un modo per ripercorrere una parte del mondo del vino, dei suoi attori principali e, quindi, della sommellerie italiana che ha accompagnato, e tuttora lo fa, una buona fetta della storia del vino italiano, è quello di incontrare dal vivo e scambiare qualche chiacchiera con chi ha attraversato molte delle fasi che hanno contraddistinto sin qui il settore enogastronomico. “Negli anni ’60 ho fatto l’avviamento commerciale e ho cominciato a fare il garzone nella bottega di famiglia, una salumeria-drogheria”. Chi ci parla è Giovanni Creminati, attuale Delegato AIS di Brescia, che siamo andati a trovare nel luogo in cui ogni giorno è protagonista, l’enoteca e gastronomia che porta il cognome di famiglia, nella zona ovest della città. Un banco ricco di formaggi e salumi – forse le sue due prime grandi passioni – e due sale dove pranzare e cenare con piatti tipici della tradizione locale, carrello dei bolliti incluso, quando la stagione lo richiede, da accompagnare con una scelta molto vasta di vini, e di distillati, altra grande specializzazione del padrone di casa. Dopo la scuola alberghiera, frequentata la sera dopo il lavoro, e una breve esperienza a Milano, la bottega di famiglia comincia a specializzarsi anche nel catering: “Non c’era nessuno a farlo a Brescia ai tempi, siamo stati dei pionieri in questo settore”. Quindi il vino, i corsi per diventare sommelier seguiti presso la Camera di Commercio locale negli anni ’70 e una chiamata improvvisa: “Gaviglio mi chiamò a Milano e cominciò anche il mio impegno all’interno dell’Associazione”. Nel 1980 diventa per la prima volta Delegato AIS della sua città, carica che mantiene per ben 19 anni. “Iniziai subito, ovviamente, ad organizzare corsi, avevo solo 10 iscritti all’associazione nella mia zona”. Primo corso con 30 iscritti, tutti operatori del settore. “Certamente la crescita di un distretto vinicolo come quello della Franciacorta ha fatto bene a tutto il nostro comparto, sia in città che in provincia”. Nel ’98 arriva anche la carica di Presidente Regionale, sino al 2001, per poi gettarsi nell’esperienza di consigliere nazionale. Oggi AIS Brescia è una realtà molto dinamica e attiva, con quasi 600 iscritti e una programmazione di eventi e corsi in continuo fermento.

Ha accettato subito di tornare a fare il Delegato a Brescia?

Quando Fiorenzo Detti mi ha proposto di svolgere nuovamente il ruolo di Delegato della mia città ho risposto subito di sì, senza pensarci troppo.

La passione, dunque, è rimasta?

Certo, anche se mi manca un po’ il pionierismo dei primi anni.

Come è cambiata, rispetto a quegli anni, la tipologia di persone che frequentano i corsi AIS?

Oggi si vedono certamente più giovani e più donne. Non c’è più solo attenzione alla conoscenza del vino per fini lavorativi, pratici diciamo, ma una tensione nei confronti di questo nettare anche e soprattutto come strumento culturale.

Meglio ora, quindi?

Sicuramente questo approccio è positivo, perché poi i sommelier che frequentano i nostri corsi sono anche consumatori appassionati, che mirano soprattutto alla qualità nei loro acquisti.

Quali obiettivi si è posto quando, nel 2010, ha ricominciato a fare il Delegato?

Prima di tutto abbiamo continuato a dare importanza al settore dei servizi, che per la nostra delegazione è fondamentale. Non solo perché siamo a due passi da molte denominazioni, ma anche perché presso la Berlucchi, sede storica dove si consegnano i diplomi a moltissimi sommelier italiani, diamo un apporto notevole. Siamo, quindi, molto attivi nell’organizzare seminari per formare al meglio i ragazzi che rappresentano poi la nostra Associazione durante i servizi esterni. Essere così vicini a un distretto vinicolo come la Franciacorta è una grande responsabilità. Certamente, ma non c’è solo la Franciacorta in provincia di Brescia. Infatti, un altro punto che mi sta a cuore in questa rinnovata avventura all’interno dell’AIS è quello di mettere la nostra Associazione a disposizione di tutte le cantine della zona, quindi di tutte le denominazioni grandi o piccole che siano.

Chi sono i suoi collaboratori?

Sono molte le persone che collaborano con me e che devo ringraziare, a partire da Nicola Bonera. È una fortuna averlo al mio fianco nella programmazione didattica, come direttore dei corsi e per qualsiasi manifestazione che organizziamo o coordiniamo grazie alla professionalità dei molti sommelier della delegazione. Oltre a Nicola, fresco vincitore, tra l’altro, dell’ennesimo titolo che va a rimpinguare il suo già ricco palmares, ossia il titolo di “Ambasciatore del Metodo Classico 2012”, il mio team è formato, tra gli altri, da Natale Pelloni, tesoriere, Giuseppe Turrina, vice Delegato, Antenore Toscani, pubbliche relazioni, Anna Vaglia, segreteria.

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I commenti dei lettori

maria grazia manenti
14 dicembre 2012 - 23 50
maria grazia manenti

calorosi auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti voi mariagrazia manenti