Ostriche e Champagne in collina

Sembrava quasi di essere su un set cinematografico da quanto è stata perfetta la regia: clima gradevole nel mezzo di un luglio piovoso, ambiente accogliente, il giardino della Cascina La Costa a Perego, con vista panoramica sulla valle del Curone e le sue vigne, un relatore esperto e intrigante come Guido Invernizzi, la piacevole musica de “Gli Imbroglioni” con il loro swing all’italiana, una degustazione con ingredienti che stuzzicano la fantasia e tanti, davvero tanti, appassionati.

Valerio Mondini

Ostriche e ChampagneMontevecchia, 16 luglio 2011

Relatore: Guido Invernizzi

Quando sono calate le tenebre ed è spuntata una splendida luna rossa a rischiarare lo scenario si è davvero raggiunta l’apoteosi.

La serata è informale e inizia in modo soft con un buffet all’aperto preparato da Claudia e dai suoi collaboratori con focacce, salame della Brianza, crostini con lardo, formaggi del territorio, terrina di uova e pomodoro, pinzimonio di verdure dell’orto.

In degustazione l’ottimo Solesta della padrona di casa (Riesling renano, Chardonnay e Incrocio Manzoni), il cui nome vuole essere un omaggio al solstizio d’estate, appena trascorso.

A seguire risotto con luganiga e risotto alle verdure.

Si entra quindi nel vivo della serata con Invernizzi, noto estimatore di champagne, che inizia a illustrare i pregi dei cibi e, soprattutto, dei vini in degustazione.

L’abbinamento ostriche e champagne, sebbene molto utilizzato in letteratura, in cinematografia e in cucina, non è sempre immediato, perché occorre contrastare in modo adeguato la naturale sapidità del cibo, ancora di più in presenza di ostriche di grande personalità come quelle in assaggio.

Ostriche e ChampagneTutte le ostriche sono di ”Les Parcs Saint Kerber" e provengono da Cancale, piccolo paese al confine tra Bretagna e Normandia con vista sul Mont-Saint-Michel, e vengono offerte al naturale su piatti di bambù, senza aggiunta di limone, sale o altre salse.

In abbinamento il vino per eccellenza, lo champagne, quello vero, della regione di Reims che, come piace ricordare a Guido, vanta terroir, histoire et passion.

Si inizia con le “Fin de Claire” grandi (100 grammi), ostriche concave cariche d’acqua, ricche di sali, proteine e molto sapide con un Blanc de Blanc 2005 - Diebolt-Vallois (www.diebolt-vallois.com), da uve chardonnay al 100%. E’ un blanc de blanc di razza, dal colore paglierino chiaro in cui spiccano le note agrumate e fruttate, ma con note minerali in grado di sostenere la sapidità dell’ostrica e dalla morbidezza impressionante.

A un secondo assaggio se ne apprezza la mineralità, la nota acidula, quasi salmastra, il sentore di pesca matura e fiori gialli.

Come intermezzo Invernizzi ricorda la leggenda della nascita della coppa di champagne, modellata sulla forma del seno di Madame de Pompadour (anche se storicamente questo bicchiere compare in Inghilterra fin dal 1600) e da quella della flûte, che il suo amante Re Luigi XV avrebbe ideato prendendo ispirazione da un altro particolare anatomico del proprio corpo.

Ostriche e ChampagneE’ la volta delle “Belon 00”, ostriche tonde e piatte, se possibile ancora più sapide delle precedenti, accompagnate da un Grand Cellier - 1er Cru Vilmart (www.champagnevilmart.com), Chardonnay al 70% e Pinot Noir al 30%. Spiccano note di nocciola e di confettura, sentori di mandarino e limone. Grande finezza al naso e complessità in bocca sono le caratteristiche principali di questo ottimo vino che, grazie forse alla struttura e all'ampiezza del Pinot Noir, riesce a reggere il confronto con la persistenza del sapore dell’ostrica sul palato.

Si conclude con delle “Tsarkaya” grandi, le ostriche degli Zar, la cui consistenza carnosa e la succulenza richiamano termini solitamente utilizzati con le più pregiate carni argentine.

In degustazione un “Terre de Vertus” Blanc de Blanc - 1er Cru Larmandier-Bernier (www.larmandier.com), altro Chardonnay in purezza. Assemblaggio di Chardonnay provenienti da Vertus, Premier Cru e dai territori Grand Cru di Cramant, Avize et Oger presenta un colore con note verdoline. Al naso note agrumate e sfumature di gesso, sentore di mandorla e vaniglia. Grandissima freschezza ed eccellente bevibilità, molta eleganza e finezza in uno champagne che sa esprimere perfettamente il suo terroir.

Ostriche e ChampagneC’è lo spazio per degustare ancora qualche sorso di champagne e dare fondo alle bottiglie rimaste e di sentire da Guido la risposta data da Madame Bollinger a chi le chiedeva quando fosse il caso di bere champagne:

“Lo bevo quando sono triste e quando sono contenta, quando sono sola e quando sono in compagnia, se non ho da fare e se ho da fare, altrimenti non lo bevo mai, tranne quando ho sete!”

Grande allegria finale con i più esuberanti che si lanciano in balli e danze, trascinati dal ritmo dell’orchestra.

E’ stata la serata dei saluti dell’AIS Lecco che dà appuntamento a tutti gli appassionati a settembre, ancora nelle vigne di Montevecchia.

Il cibo può “acquisire anima” anche tramite le buone maniere, lo stile e la ritualità. Questa è la differenza che passa tra vivere e sopravvivere, sfamarci e mangiare, raccattare l’essenziale o godere di un mondo di bellezza e socievolezza.  (Thomas Moore)

 

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