Alberto Ciapponi - Fratelli Ciapponi

Alberto Ciapponi - Fratelli Ciapponi

Sommelier al lavoro
di Giordana Talamona
20 ottobre 2016

Di padre in figlio. Quello dei Fratelli Ciapponi a Morbegno, in provincia di Sondrio, è un'istituzione, negozio storico presente dal 1883. Qui trovate un grande Bitto che stagiona nelle cantine sotterranee ed una vasta collezione di etichette accudita dal sommelier Alberto Ciapponi, terza generazione che conduce il negozio di famiglia insieme al fratello Paolo.

FratelliCiapponi_MorbegnoUn tempio del gusto passato di padre in figlio, quello dei Fratelli Ciapponi di Morbegno, in provincia di Sondrio. Un negozio storico che risale nientemeno al 1883, rilevato nel secondo dopoguerra da Paolo Ciapponi, che da garzone imberbe cresciuto in quell’emporio, decise di fare il grande salto mettendosi in proprio. È l’inizio di una storia commerciale tutta italiana, nella quale i figli di Paolo, Dario e Primo, hanno portato avanti con passione l’attività paterna, per poi passarla a loro volta ai figli Alberto e Paolo.

Oggi è questa terza generazione di Ciapponi a lavorare in quello che più di un appassionato definisce un vero e proprio tempio del gusto: 300 metri quadri di esposizione di vini, formaggi e salumi, a cui vanno aggiunte le cantine sotterranee profonde 18 metri dove si stagiona il Bitto e quelle profonde 10 metri, dove riposano le etichette più rare della vasta collezione di bottiglie selezionate negli ultimi vent’anni. Se Paolo si occupa dei formaggi, scelti freschi e poi stagionati per mesi o anni, è Alberto ad avere la responsabilità della cantina, selezionando pregiate etichette valtellinesi, italiane e straniere.

«Devo dire che dopo essermi diplomato sommelier professionista nel 2005, il mio approccio con il cliente è cambiato radicalmente – spiega Alberto Ciapponi, con un certo orgoglio –. Essere diventato sommelier mi ha permesso di acquisire una buona conoscenza sui vini italiani e stranieri, che mi consente di rispondere alle domande che sempre più frequentemente la mia clientela mi rivolge. Pare una contraddizione, ma se da un lato infatti sembra esserci ancora molta ignoranza sul mondo del vino, dall’altra le persone che se ne intendono stanno crescendo a vista d’occhio, quindi occorre essere sempre sul pezzo». Una dicotomia che Alberto Ciapponi risolve con la vocazione, è proprio il caso di dire, di divulgare la cultura del vino attraverso la sua clientela. «È tra le cose che amo di più di questo lavoro: quando dei clienti mi fanno domande su particolari zone vinicole del mondo o su determinati vini, è entusiasmante poter spiegare loro quanto so. Lo stesso dicasi quando tornano dopo aver provato un vino che ho consigliato loro, dicendomi quanto l’hanno apprezzato: non c’è soddisfazione più grande per un sommelier».

Alberto CiapponiUna consapevolezza sul ruolo del sommelier che Alberto interpreta con onestà intellettuale anche durante la vendita di un vino. «Non sono un bravo venditore, perché non riesco a consigliare vini che non apprezzo. Il cliente ha sempre ragione, questa è una regola aurea del nostro lavoro, quindi quando qualcuno desidera un vino che non amo, non posso che accontentarlo, ma non riesco a spingere un’etichetta se non sono il primo a crederci». In un mondo di venditori, dove l’etica personale è sempre più una merce di scambio, Alberto Ciapponi rimane fedele a se stesso, anche quando arriva qualche domanda spinosa a cui non sa dare seguito.

«Per fortuna capita di rado che mi colgano in fallo su qualcosa che non so, ma quando capita non fingo di sapere, sarebbe come truffare la fiducia della mia clientela. Non che la cosa non mi bruci, questo è chiaro, ma non si possono inventare sciocchezze per salvarsi la faccia, sarebbe una mancanza di rispetto per il lavoro che faccio e per chi viene nel nostro negozio. La cosa migliore che si possa fare in queste situazioni è andarsi a documentare subito. D’altra parte in questa professione nessuno può dirsi mai arrivato; una componente di questo lavoro che mi entusiasma molto proprio perché mi dà la possibilità di essere sempre aggiornato. Senza contare che occorre anche assaggiare periodicamente vini diversi, per tenersi sempre allenati sulla tecnica della degustazione. Questo è un lavoro nel quale si cresce solo se si ha la voglia studiare e degustare vini con una certa frequenza, altrimenti meglio fare altro nella vita». E di etichette su cui fare approfondimenti e studi “matti e disperatissimi” come fosse la “biblioteca di Babele” Alberto Ciapponi ne ha più di 800, con almeno 10 mila bottiglie diverse a disposizione nel periodo natalizio. Un vero tempio del gusto, dove ogni appassionato può trovare una preziosa selezione di vini valtellinesi, che costituiscono il cuore pulsante dell’enoteca dei Fratelli Ciapponi, oltre a vini di alto livello provenienti da altre regioni italiane e straniere. Senza contare che durante il periodo estivo l’enoteca ospita ogni settimana un produttore valtellinese diverso, un’opportunità imperdibile per capire meglio questo straordinario territorio da viticoltura eroica. E se volete qualcosa di diverso dal solito per una cena importante o per un pranzo conviviale in famiglia, Alberto ha sempre un colpo in canna per stupire i suoi clienti. «Un abbinamento sui generis? Presto detto: provate dei pizzoccheri valtellinesi con delle bollicine metodo classico italiane oppure del Bitto stagionato con uno Champagne, magari un R.D. di Bollinger. La vita vi sorriderà!».

Chi è

Alberto Ciapponi nasce Morbegno il 24 maggio 1966. Lavora da sempre presso il negozio di famiglia “Fratelli Ciapponi”. E’ sommelier professionista dal 2005. In questi anni ha fatto viaggi formativi e di lavoro in tutta Italia, Borgogna e Champagne, questi ultimi con l’AIS.

F.lli Ciapponi P. e D. di Ciapponi Paolo e Alberto s.n.c

Piazza 3 novembre 23 23017 Morbegno (SO) Tel. 0342 610223 | www.ciapponi.com | Orari: 8.00/12.30 15.30/19.00 | Chiusura settimanale: domenica e lunedì pomeriggio.

Specialità: negozio con 800 etichette e 8-10 mila bottiglia di vino, a seconda dei periodi. Il negozio è specializzato nel Bitto (con stagionature sino a dieci anni), nei salumi (Slinzega, Bresaole ecc.), nei dolci tipici (Bisciola, biscottini di Prosto, biscotti aromatizzati fatti in collaborazione con un pasticciere artigianale), miele, confetture, funghi e molte altre specialità valtellinesi.

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