Marcello Avigo - Berlucchi

Marcello Avigo - Berlucchi

Sommelier al lavoro
di Giordana Talamona
27 ottobre 2016

Inizia la sua storia in Berlucchi nel 1985, inizialmente come receptionist, Marcello Avigo, sommelier deputato oggi all’accoglienza dei visitatori della storica azienda franciacortina di Borgonato di Corte Franca

Marcello AvigoUn lavoro che per Marcello è diventato una profonda passione per il vino, dopo tanti anni passati ad accompagnare i visitatori in cantina e a gestire il wine shop. “Divento sommelier nel 2002, - racconta Marcello - la passione per il vino l’ho sempre avuta, ma Berlucchi mi ha permesso di coronarla e l’AIS di aumentare le mie conoscenze sul mondo del vino, delle birre, dei distillati e dei conseguenti abbinamenti”. Scopriamo tutti i segreti di un “sommelier al lavoro” presso una delle più prestigiose aziende del panorama italiano, culla del Franciancorta.

Com’è cambiato il suo lavoro in tutti questi anni passati in Berlucchi?

Negli ultimi anni c’è stata una grande crescita turistica che ha portato nelle nostre cantine circa 17.000 visitatori all’anno pari ad oltre 1500 visite organizzate. Quello che amo del mio lavoro è il rapporto col pubblico, a cui spero di trasmettere tanta passione. Dagli ospiti comunque s’impara sempre qualcosa di nuovo: esperienze personali, aneddoti e molto altro...

Cosa significa essere un sommelier di un’azienda storica come la Guido Berlucchi?

Ho desiderato fortemente questo diploma e poter svolgere il ruolo di sommelier in una cantina storica e apprezzata come Berlucchi mi onora molto. Inoltre, le origini e la storia di questa cantina mi hanno sempre appassionato così come la grande ricerca tecnologica e lo spirito collaborativo a 360 gradi.

Un ricordo indelebile in tutti questi anni di servizio?

Ero stato assunto da poco e durante una festa aziendale in cui si giocava a “bandiera”, mi sono trovato di fronte il co-fondatore e presidente Franco Ziliani. Emozione e divertimento indimenticabili.

Lei è referente, tra le altre cose, delle cene di diploma per i corsisti italiani AIS. Quali sono i compiti, i doveri ma anche i piaceri di organizzare queste serate?

Parto sempre dal presupposto che io ho vissuto il percorso AIS, per cui credo di conoscere lo stato d’animo del futuro sommelier che sa bene di affrontare una giornata importante. Tutto, quindi, deve essere organizzato perfettamente e soprattutto con tanto entusiasmo, sin da quando il futuro sommelier entra in cantina per la visita, al pranzo con il menu abbinato ai nostri Franciacorta, fino a quando sarà consacrato sommelier, ricevendo il tanto sospirato diploma dopo anni di sacrifici.

C’è una serata AIS che ricorda con particolare affetto? Una serata in particolare no perché, mi creda, ognuna è diversa e sempre emozionante.

Cerco di unire nella stessa giornata delegazioni provenienti da regioni diverse per far sì che possano avvenire degli interessanti “scambi culturali”. Alcuni anni fa, per esempio, abbiamo ricevuto assieme le città di Lecce e Torino.

Lavorare in Franciacorta per un sommelier significa...

Essere orgogliosi di operare in un territorio che ha fatto miracoli dalla sua nascita. Non dimentichiamo che negli anni ’50 e ’60 era l’area bresciana più depressa. Oggi è invece un territorio estremamente dinamico, collaborativo e sempre più rispettoso dell’ambiente, dato che oramai la svolta al biologico in vigna è quasi completata.

Quali consigli può dare a un giovane sommelier che vuole intraprendere questa carriera?

Innanzitutto l’umiltà e la passione non dovrebbero mai mancare. Durante le consegne dei diplomi i delegati non dimenticano mai di ricordare ai neo – sommelier che l’attestato è solo un punto di partenza. Ora hanno la patente e quindi solo da oggi potranno guidare, ma di strada dovranno farne ancora molta. Parole estremamente sagge.

Con la straordinaria installazione “The Floating Piers” sul lago d’Iseo dell’artista Christo sono arrivati turisti da tutto il mondo. Cosa avete organizzato per questo evento di portata internazionale?

Abbiamo ricevuto oltre 3mila visitatori nei 16 giorni di apertura di The Floating Piers, e li abbiamo accolti in cantina dalle 10 del mattino fino a mezzanotte per visite guidate e degustazioni. Poi, in occasione dell’evento, abbiamo ospitato a Palazzo Lana Berlucchi, adiacente alle cantine, Massimo Bottura, la cui Osteria Francescana è appena stata nominata migliore ristorante del mondo: una fantastica cena-evento nella quale il grande chef modenese ha abbinato i suoi piatti più importanti ai nostri Franciacorta Millesimati e Riserve.

A quali iniziative, organizzate in concertazione col Consorzio, la Guido Berlucchi ha partecipato?

Siamo stati presenti al Wine Bar Franciacorta, situato in prossimità della partenza della passerella, e abbiamo aderito al Festival Franciacorta d’Estate, durante il quale Vittorio Fusari, chef e “filosofo” della cucina del territorio, ha deliziato i visitatori con il suo “manzo all’olio rivisitato” abbinato al nostro Berlucchi ’61 Nature 2009.

In ultima battuta, quali sono le ricadute più importanti di questo eccezionale evento?

Per il territorio si è trattata di un’opportunità di visibilità senza precedenti, durante la quale Berlucchi ha potuto accogliere tanti nuovi potenziali “Franciacorta lover” che già sono diventati ambasciatori dello stile dei nostri prodotti.

Guido Berlucchi

Chi è

Marcello Avigo si diploma nel 1983 in agraria. Nel 1985 entra nella Guido Berlucchi inizialmente come receptionist. Dopo pochi anni comincia ad occuparsi del wine shop e dell’accoglienza dei visitatori alle storiche cantine. Nel 2002 entra nel mondo AIS diplomandosi sommelier professionista. È anche referente delle cene per la consegna dei diplomi ai neo sommelier AIS.

GUIDO BERLUCCHI

Piazza Duranti n. 4 – 25040 – Borgonato di Corte Franca (BS) Tel. 030 984381 | www.berlucchi.it | Email info@berlucchi.it

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