le parole del vino

le parole del vino

Bloc-notes
di Céline Dissard Laroche
08 ottobre 2015

Una serie di post pubblicati negli ultimi anni su due blog - il "Vino:" e "Il bottigliere" - selezionati e pubblicati insieme in una sorta di percorso che intende esplorare un territorio certamente spinoso, ma quanto mai necessario per chi vuole misurarsi con il racconto del vino. È l'ultimo libro di Fabio Rizzari, giornalista e co-curatore della Guida I Vini d'Italia de l'Espresso

le parole del vino - Fabio RizzariUna serie di post pubblicati negli ultimi anni su due blog - il "Vino:" e "Il bottigliere" - selezionati  e pubblicati insieme in una sorta di percorso che intende esplorare un territorio certamente spinoso, ma quanto mai necessario per chi vuole misurarsi con il racconto del vino. È l'ultimo libro di Fabio Rizzari, giornalista e co-curatore della Guida I Vini d'Italia de l'Espresso, nonché penna della rivista nazionale dell'Ais "Vitae", dal titolo "le parole del vino".

Una raccolta non semplice da "catalogare". Non è solo un manuale, anche se è prodigo di informazioni ed indicazioni. Non è solo un diario, anche se l'impronta autobiografica ed esperienziale è esplicita ed evidente. Non è una "guida" ai migliori vini, anche se Rizzari più volte ci racconta le sue degustazioni. È, anche e forse soprattutto, il tentativo di cominciare a costruire un dizionario del vino, dando un senso alle parole per ordinarle in un linguaggio che, libero dalle autoreferenzialità e dai tecnicismi, sappia spiegare il vino agli umani. Rizzari assume consapevolmente il paradossale ruolo del critico che critica la critica, spingendosi ad attivare una vera e propria demolizione dei luoghi comuni, dei miti posticci e delle icone intoccabili che compongono tanta, troppa, della narrazione del mondo del vino. In questa decostruzione, non vengono usati i toni distruttivi del sarcasmo ma bensì quelli intelligenti dell'ironia.

L'intento dell'autore non sembra quello, troppo facile, di dileggiare colleghi e professionisti, ne di demolirne il lavoro, ma piuttosto quello, più complesso, di ricostruire il senso di alcuni concetti che frequentemente usiamo come passepartout, buoni in ogni contesto ed in ogni situazione, che finiscono per nascondere un uso stereotipato. Rizzari ci offre una lettura facile ma mai scontata che per tutto il libro come per ogni singolo episodio, sembra continuamente prendere due diverse velocità: ritmo e scorrevolezza quando narra aneddoti con brevi e godibili racconti, lentezza e riflessione quando regala analisi meditate o pungenti aforismi. Analisi e aforismi utilizzati per proporre un discorso sul vino tutto legato alla sperimentazione. Perché, per concludere citando l'autore, il ritornello finale, ossessivo ma doveroso è: "queste linee guida sono disegnate a matita, leggere e facili da cancellare. Ciò che conta è sperimentare senza pregiudizi".

le parole del vino
Fabio Rizzari
Giunti Editore, febbraio 2015
127 pagine - 10 euro

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