Ritorno in Borgogna

Ritorno in Borgogna

Bloc-notes
di Céline Dissard Laroche
26 ottobre 2017

Dopo aver raccontato i contesti urbani, la Barcellona del “L’Appartamento Spagnolo” e “Rompicapo a New York”, con Ritorno in Borgogna il regista francese Cédric Klapisch si confronta con la tradizione dei territori rurali.

 RitornoInBorgognaLa storia prende le mosse da Jean che, in preda al furore giovanile lascia la famiglia e la nativa Borgogna per fare il giro del mondo. Dieci anni dopo, informato della grave malattia del padre, Jean ritrova la via di casa e reincontra la sorella Juliette e il fratello Jérémie.

Klapisch miscela sapientemente vari generi cinematografici e costruisce un film che è da una parte un preciso e completo documentario sulla cultura e sui processi di produzione del vino, punteggiato da tutte le rituali operazioni a questo correlate e dall’altra la narrazione del “romanzo di formazione” di tre fratelli.

In “Ritorno in Borgogna” il regista riesce a costruire la percezione del tempo ciclico e rituale della vinificazione. Vediamo scorrere un intero anno, un periodo in cui i tre giovani adulti recuperano la loro fratellanza, la delicata simbiosi che li lega al territorio e alla storia della loro famiglia. Scoprono che c’è un tempo per ogni cosa, ma il tempo lo dettano le stagioni che cesellano come esperti artisti il paesaggio della Borgogna; il tempo è dato dalla terra e dal suo farsi vino con il lavoro dell’uomo.  

II vino e la Borgogna non sono solo lo sfondo, la scenografia sulla quale muovere le anime inquiete dei protagonisti di una saga familiare. Sono dentro la storia, sono contesto che diventa sceneggiatura. La scelta è del resto esplicita da parte del regista, come egli stesso racconta: "Avevo voglia di realizzare un film sul vino sin dal 2010 (...). Bere vino presuppone anche la consapevolezza di sapere identificare e distinguere i sapori della terra, una consapevolezza che nel mio caso si è tramandata di padre in figlio. Ecco perché ho voluto fare un film sul vino: per parlare di famiglia, di ciò che si trasmette ai figli e di ciò che si eredita dai genitori".

Una immagine elegante ma non patinata, una narrazione coinvolgente ma sobria, una commedia drammatica ma con parti divertenti, uno sguardo internazionale ma con una spiccata attenzione al particolare, allo specifico, al territorio: Klapisch ci offre un film che ha i tempi, i profumi del vino di Borgogna. Un vino semplice, genuino e generoso.

Ritorno in Borgogna (Ce qui nous lie)

Regia: Cédric Klapisch

Con Pio Maramaï, Ana Girardot, François Civil, Jean-Marc Roulot, Maria Valverde

Produzione: Ce qui me meuts,  France 2 Cinéma,  Studio Canal

Francia, 2017

Distribuito in Italia da Officine Ubu

Genere: Commedia, commedia dramatically

Durata: 113 minuti

Dal 19 ottobre al cinema