Dino Barbieri - Ca' Barbieri

Dino Barbieri - Ca' Barbieri

Sommelier al lavoro
di Anita Croci
07 dicembre 2017

Una bella dialettica è spesa meglio a raccontare di vino anziché a discutere le cause. Così Dino, gli studi di giurisprudenza in tasca, alle aule dei tribunali ha preferito l’attività di famiglia. A Levata di Grontado, pochi chilometri a nord di Cremona verso il fiume Oglio, Ca’ Barbieri è un ristorante rustico e insieme elegante, che combina la grande cucina del territorio con la passione del buon vino.

Tratto da Viniplus di Lombardia N°13

Dino Barbieri Nel 2016 è stato riconosciuto Locale Storico dalla regione Lombardia, perché già a fine Ottocento qui c’era un’osteria “con bottega, orti e campetto” di proprietà della famiglia Barbieri, come risulta dai pubblici archivi, chiamata allora Osteria Colombina. Rimasta chiusa per trent’anni, rivede la luce nel 1984 quando viene acquistata da Mario Barbieri e la moglie, genitori di Dino, che riprendono l’attività trasformandola anche in enoteca con commercio di vini e bevande e rinnovandola completamente nel 2004 con l’inaugurazione di Ca’ Barbieri. Un ristorante frequentato da un pubblico variegato: giovani, meno giovani e famiglie. «Il nostro locale non è solo ristorante ma fa anche aperitivi, merende e dopo cena - ci spiega Dino -. Proponiamo piadine fatte in casa, panini, hamburger particolari, paste fresche e ricette di famiglia. Piatti semplici, con pochi ingredienti, i cui sapori e profumi si combinano in armonia senza confondersi. Organizziamo eventi e serate a tema e la nostra carta propone quattrocentocinquanta etichette di vino, birre artigianali, cocktail, tisane e una selezione di gin, grappe, rhum agricoli e altri distillati».

Dino, come sei diventato sommelier?

Ho sempre vissuto a contatto con il vino, anche se da bambino non sempre è stato un rapporto felice, soprattutto a settembre quando le cassette di uva nel cortile di casa attiravano centinaia di api; non mi piaceva nemmeno l’odore del mosto che sentivo nella nostra cantina. Mi divertivo però a etichettare le bottiglie per rendermi utile e a seguire mio padre nelle cantine in cui andava per lavoro. Lui mi ha educato a riconoscere dai profumi gli ingredienti di ogni cosa che mangiavo e bevevo; da bambino forse non apprezzavo molto, ma oggi non posso che ringraziarlo. Avevo dodici anni quando ho visitato l’azienda Castello Banfi a Montalcino: ricordo ogni instante di quella visita e capii che quello era il mio mondo. Conoscevo già l’AIS perché mio padre insegnava enologia per la delegazione di Cremona e anche i miei fratelli hanno fatto i corsi. Durante il periodo universitario vivevo a Milano e ho frequentato lì il primo livello, poi ho conseguito il diploma di sommelier a Cremona nel 2016.

Una passione divenuta realtà

Oggi sono agente di commercio sulle province di Cremona, Lodi e Piacenza. I miei clienti sono bar, ristoranti, enoteche, ma anche i privati e la grande distribuzione. Vendo vini italiani e internazionali, dalla Francia al Cile agli Stati Uniti. Nel ristorante supporto mio fratello Diego in sala, mentre in cucina libero la mia creatività, che in un’attività imprenditoriale va sempre coltivata. Mi piace combinare gli ingredienti per creare nuovi gusti di gelato: fior di latte con la menta del nostro orto e cioccolato fondente al 55%, ma anche lampone e rosmarino.

Che cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Ho la fortuna che per me passione e lavoro coincidano. Viaggio molto e questo mi porta a incontrare tante realtà diverse. Vado nelle cantine, nei locali, conosco persone e ogni sera torno a casa arricchito di qualche esperienza. Mio padre e mio nonno mi hanno insegnato il valore del confronto, l’importanza di rinnovarsi e la necessità di guardare agli altri come occasione di crescita e di miglioramento, perché se si resta nel proprio guscio non si va da nessuna parte. Del lavoro al ristorante invece mi piace molto l’affetto che i clienti ci dimostrano negli anni. Ci sono famiglie cresciute con noi, li abbiamo visti che erano ragazzi, poi fidanzati, sposati e ora vengono con i figli. È bellissimo sentirsi parte viva di una comunità. Abbiamo chiamato il ristorante Ca’ Barbieri perché il nostro approccio è proprio quello di accogliere il cliente come si fa con un ospite a casa. Si instaura un rapporto che ci permette di raccontare, proporre, spiegare. Ovviamente il lato confidenziale è imprescindibile da quello professionale: bisogna sempre studiare, informarsi e restare aggiornati.

Un’attività sempre a contatto con le persone, ma quando sei solo com’è il tuo rapporto con il vino?

Quando degusto il vino da solo, per diletto, se è un vino che mi piace, al di là quindi della valutazione oggettiva, mi soffermo a lungo sui profumi, chiudo gli occhi e inizio a pensare e sognare. Talvolta nemmeno mi viene voglia di berlo, tanto sono rapito da queste suggestioni che spesso collego a persone, luoghi e momenti di vita. Il vino per me è questo: è vita racchiusa in una bottiglia, tutta da scoprire.

Chi è

Dino Barbieri nasce a Cremona il 2 maggio 1987. Lascia gli studi accademici di giurisprudenza per dedicarsi all’attività di famiglia, il ristorante Ca’ Barbieri, con enoteca e commercio di vini e bevande, dove supporta il fratello Diego in sala. Oggi si dedica soprattutto alle vendite: è infatti agente di commercio di vini italiani ed esteri per le province di Lodi, Cremona e Piacenza. Appassionato del suo lavoro, non perde occasione per conoscere e sperimentare con la volontà di offrire sempre il meglio alla propria clientela.

Il Vino Lombardo preferito

Castello Bonomi Franciacorta DOCG Millesimato Dosage Zéro 2009

CaBarbieri

Ca' Barbieri

Via Papa Giovanni XXIII, 2 26044 Levata di Grontardo (CR) 0372 89595 www.cabarbieri.com

Apertura da martedì a sabato: 18:30-02:00 - domenica: 11:00-02:00. Lunedì chiuso

Specialità: Locale Storico di Lombardia dal 2016, Ca’ Barbieri è un ristorante rustico ed elegante, che combina la grande cucina del territorio con la passione del buon vino. Nel menu ricco e variegato spiccano i piatti della tradizione locale e famigliare, i salumi nostrani di qualità, i dessert e i gelati preparati nel laboratorio interno. La carta dei vini propone circa quattrocentocinquanta etichette, oltre alle birre artigianali italiane, le tisane e una selezione di gin, grappe, rhum agricoli e altri distillati. Il locale è aperto dall’aperitivo al dopocena e si compone di tanti piccoli ambienti, interni ed esterni, che insieme arrivano a ospitare fino a quattrocento persone.

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

I commenti dei lettori