Enozioni a Milano 2020 - Le chiaroscurali Langhe e la luminosità del Barolo

Enozioni a Milano 2020 - Le chiaroscurali Langhe e la luminosità del Barolo

Confrontarsi con il Barolo è da sempre una grande sfida per qualsiasi appassionato. Con Armando Castagno degusteremo sette grandi cru di sette grandi interpreti

INFORMAZIONI

AIS Lombardia

domenica 26 gennaio 2020

Milano, Hotel The Westin Palace, Piazza della Repubblica 20 - Sala Vivaldi

Costo 80€

Orario
dalle 16:30

È considerata da tutti la più prestigiosa denominazione non solo piemontese ma italiana. La storia del Barolo (e delle Langhe) ha inizio addirittura 2500 anni fa e fra i primi estimatori si contano Galli e Romani. Ma la fama di questo aristocratico vino nasce attorno agli anni Trenta del XIX secolo grazie ai Marchesi Falletti, all’enologo francese Louis Oudart e Camillo Benso Conte di Cavour. 

Fu soprattutto Juliette Colbert de Maulevrier, pronipote del ministro delle finanze di Luigi XIV e moglie di Carlo Tancredi Falletti appartenente a una famiglia di banchieri intestataria di diverse proprietà terriere nel Comune di Alba che, rimasta vedova, riunì tutte le proprietà della famiglia Falletti e decise di mettersi a produrre il “suo” vino. 

Desiderosa di produrre il Barolo in chiave moderna, invitò il grande enologo Louis Oudart ad applicare nelle sue proprietà le tecniche innovatrici usate per i grandi vini francesi. Il Barolo “moderno” ottenne da subito un successo clamoroso che addirittura re Carlo Alberto di Savoia in un’occasione arricò a dirle: «Marchesa, si dice un gran bene del vostro vino, pare rivaleggi coi blasonati di Francia e io non l’ho mai assaggiato». Da allora Giulia, così come era chiamata in Piemonte, gli inviò 325 carri, ognuno contenente una botte di Barolo, una per ogni giorno dell’anno (esclusi i 40 giorni di Quaresima, poiché la Marchesa era molto osservante) cosicché il re potesse assaggiare ogni giorno un vino diverso. 

Ottenuto da un solo vitigno, l’austero nebbiolo, allevato su due diversi tipi di terreno marnoso, 11 comuni, 170 menzioni geografiche aggiuntive, poco meno di 2000 ettari, si ottengono dal territorio divenuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Sarà la degustazione condotta da Armando Castagno a decretare se tale vino merita ancora oggi tutta la sua fama.

La degustazione, condotta da Armando Castagno, prenderà in considerazione alcuni dei cru, oggi menzioni geografiche aggiuntive, più iconici delle Langhe del Barolo, interpretate da sette grandi fuoriclasse.

Conduce la degustazione

Armando Castagno, giornalista e scrittore, importante firma importante della rivista associativa Viniplus di Lombardia, degustatore e relatore AIS da oltre quindici anni, è storico dell’arte e docente di Storia dell’Arte dei Territori del vino presso l’Università di Pollenzo. 

Vini in degustazione

  • Barolo DOCG Rocche di Castiglione 2011 - Brovia
  • Barolo DOCG Cannubi 2014 - Comm. G. Burlotto
  • Barolo DOCG Bricco Boschis 2013 - Cavallotto
  • Barolo DOCG Bussia 90 dì 2012- Giacomo Fenocchio
  • Barolo DOCG Monprivato 2009 - Mascarello Giuseppe e Figlio
  • Barolo DOCG Monvigliero 2010 - Sordo
  • Barolo DOCG Ravera 2013 - Réva

Modalità di partecipazione

Quota di partecipazione: 80 €
Posti disponibili: 12

Le prenotazioni sono aperte dal 18 dicembre 2019.

Per prenotare è necessario utilizzare il sistema di prenotazioni on-line di AIS Milano

L’evento è riservato ai Soci AIS in regola con la quota associativa di AIS Nazionale e ai loro accompagnatori

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