Georgia On My Mind

Georgia On My Mind

I bianchi vinificati con la buccia, le otri di argilla, il Caucaso e quel desiderio di naturalità. Giovedì 8 novembre, Pierluigi Gorgoni ci racconterà della riscoperta di tecniche di vinificazioni "pre-novecento", prima che il modello fosse il bianco nordico, affusolato e fresco

INFORMAZIONI

Cremona-Lodi

giovedì 08 novembre 2018

Castelleone (Cr), Hotel Vecchio Casello – Via Solferino, 164

Costo Soci AIS 35€ - Amici e Simpatizzanti 45€

Orario
dalle 20:30

Per informazioni
Telefono: 3357357366
E-mail: attilio.marinoni@aislombardia.it

“Georgia on my mind” è un brano, un motivo classico del blues e del jazz cantato da innumerevoli interpreti, e reso celebre da Ray Charles che fa riferimento a una donna di nome Georgia;  Molti hanno però pensato alla nostalgia della natia Georgia, stato della confederazione Americana, tanto che il brano ne è diventato, nel 1979 , la canzone ufficiale.

Ritroviamo la medesima “nostalgia” nelle tecniche primordiali di vinificazione che si rifanno alla Georgia caucasica e ai suoi prodotti macerati.  Tra la fine degli anni novanta e l’inizio del nuovo millenio, alcuni produttori “scoprono” o meglio  “riscoprono” il vino caucasico, originario, il vino georgiano vinificato nelle otri di terracotta (qveri), con macerazione sulle bucce come un classico rosso. Fuori dagli schemi precostituti, e dagli obblighi del mercato, un vino inteso come frutto di una terra ancestrale, sana e non soggiogata dall’uomo. 

La ricerca di un vino ideale, che era era stato modello nel bacino Mediterraneo, fatto di sola uva e terra. Il vino bianco macerato è, a suo modo, una rivoluzione proprio nell'immaginare un'altra possibilità, diversa ed espressiva, per il vino bianco. Una forma che diventa sostanza nel momento in cui è soltanto la buccia delle uve a garantire al vino la sua architettura e la sua struttura.

Una tipologia di vino oramai affermata, tanto da ritrovarla servita nei più affermati bistrot e winebar intorno al mondo. Sicuramente un metodo, ma prima ancora soprattutto un “atteggiamento”, una “filosofia”che punta alla massima naturalezza possibile del vino bianco, estraendo già dalle bucce delle uve a bacca chiara tutte quelle sostanze che garantiscono al vino la sua longevità e la sua stabilizzazione, la sua essenza e la sua. identità. Si tratta soprattutto di rinunciare a quei metodi così “tecnologici” a cui i vini bianchi più convenzionali vengono, per prassi ormai consolidata, affidati, in ossequio a quel gusto standardizzato che li vorrebbe sempre e solo freschi, fragranti, affilati e sciolti, meglio se bevuti quasi gelati.

Vini, privi di aggiustamenti tecnologici e di sostanze estranee al mosto, ma soggetti a più o meno lunghe macerazioni, che si presenteranno con colori intensi, con densi e quasi palpabili profumi, e con espressioni inconsuete, più complesse, molto probabilmente anche lievemente velati, ma comunque“...straordinariamente rivoluzionari”.

I vini della serata

Vini in degustazione

  • Fiano Gaia 2015 - Cantina Giardino 
  • Ansonaco Altura 2017 - Az. Agr. Carfagna 
  • Trebianco 2010 - Castello Dei Rampolla
  • Pinot Grigio 2014 - Ronco Severo
  • Vitovska 2014 - Vodopivec 
  • Solstice 2010 - Mas Zenitude

Dove e Quando

Hotel Vecchio Casello – Via Solferino, 164, 26012 Castelleone (Cr)

Giovedì 08 Novembre – Ore 20,30

Costi

Soci AIS 35€ - Amici e Simpatizzanti 45€

Per informazioni e prenotazioni

Attilio Marinoni | attilio.marinoni@aislombardia.it | 335.7357366

Pierluigi GorgoniRelatore

Pierluigi Gorgoni

Per 8 edizioni, dal 2009 al 2016, autore e degustatore della guida I Vini d’Italia dell'Espresso. Docente di Degustazione Critica ed Enografia nazionale e Internazionale per ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana dal 2004. Docente di Comunicazione del vino presso la Scuola di Comunicazione dell'Università IULM di Milano dal 2015. È membro del Comitato editoriale e Responsabile delle degustazioni per la rivista bimestrale SpiritodiVino dal 2003Ha scritto (e poi interpretato su video) l’opera in sedici DVD Il VINO – Corso completo di degustazione edita da La Repubblica  nel 2010. Coordinatore dal 2010 dei concorsi Autoctono che passione! e Tasting Lagrein. Autore con Luca Gardini, Andrea Grignaffini e Marco Pozzali della Enciclopedia del Vino per l’editore Dalai (Baldini e Castoldi). Nel 2012 una qualificatissima giuria di giornalisti ed esperti lo ha inserito nel terzetto dei candidati al Premio Luigi Veronelli per Le Lettere. Dal 2016 è Brand Ambassador per Alto Adige vini. Dal 2017, assieme al professor Osvaldo Failla e al professor Maurizio Ugliano, è membro del Valpolicella Educational Program in qualità di responsabile dell’area degustazione e comunicazione. Nel 2017 ha scritto con Andrea Grignaffini Il Vignaiolo Universale-la cultura nel calice pubblicato da Marsilio.