La nuova Carta dei Vini dei corsi di AIS Lombardia

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16 dicembre 2019

La nuova Carta dei Vini dei corsi di AIS Lombardia

È on-line la nuova Carta dei Vini dei corsi di 1°, 2° e 3° livello di AIS Lombardia. È frutto del lavoro di due grandi professionisti della sommellerie italiana: Nicola Bonera e Luisito Perazzo

Redazione

Molte le novità nella nuova Carta dei Vini dei corsi di qualificazione professionale per aspiranti sommelier di 1°, 2° e 3° livello di AIS Lombardia. 

CLICCA QUI per consultare e scaricare la nuova Carta dei Vini

Qui di seguito l'articolo, a firma Anita Croci, pubblicato su Viniplus di Lombardia, N°17, Settembre 2019

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Ecco la nuova carta dei vini dei corsi

Il vento nuovo che dallo scorso anno anima la didattica AIS in Lombardia ha il sorriso e l’energia di una coppia di campioni quali Luisito Perazzo e Nicola Bonera. Diciamolo subito, ci saranno novità anche a livello nazionale, perché nel vino, è il caso di dirlo, c’è fermento e l’approccio didattico non può esimersi dal recepirne le novità. Ma ciò che riguarda più strettamente i corsisti lombardi è la carta dei vini relativa ai tre livelli del corso per Sommelier, rivista e implementata per offrire un’esperienza di degustazione il più possibile completa, formativa e attuale. «In Lombardia la produzione vinicola è importante per qualità e variegata per tipologie, per questo abbiamo aumentato la presenza dei vini lombardi, che al primo livello occuperanno interamente le prime quattro lezioni con le denominazioni che non vengono coinvolte nelle successive tematiche del corso» spiega Luisito Perazzo, referente per la didattica e i concorsi nella nostra regione. «Nelle lezioni dedicate alla tecnica della degustazione abbiamo introdotto un quarto vino – un bianco velato per l’esame visivo e un biodinamico per quello olfattivo – e un Orange Wine del Friuli Venezia Giulia al secondo livello, per dare spazio alle filosofie produttive “artigianali” che prevedono imbottigliamenti sur lie, ossidazioni e riduzioni, da valutare e gestire secondo la tipicità e non necessariamente come difetti a prescindere». 

Il numero dei campioni degustati sale a quattro anche per molte altre lezioni: le birre e i distillati, i vini del mondo e quelli di numerose regioni italiane, selezionati per territorialità e rappresentatività. Il terzo livello del corso è invece più legato alle linee guida nazionali ma, rassicura invece Nicola Bonera «permette comunque margini di manovra all’interno dei quali abbiamo scelto nuovi vini in funzione di una maggiore varietà ed efficacia degli abbinamenti». 

Un rinnovamento globale dunque, attuato non senza difficoltà. «A livello pratico si tratta di un investimento economico ingente – prosegue Nicola – mentre in ambito progettuale è stato difficile operare una selezione dei prodotti verso una sintesi il più possibile rappresentativa dei relativi argomenti. Il risultato ci soddisfa perché abbiamo ottenuto un miglioramento complessivo in termini di diversificazione e di aumento del profilo sensoriale».