Premio Enozioni a Milano 2022: ecco i vincitori della IV edizione

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28 maggio 2022

Premio Enozioni a Milano 2022: ecco i vincitori della IV edizione

La produttrice Roberta Ceretto, il tristellato chef Enrico Cerea e il giornalista Daniele Cernilli. Sono i tre vincitori del premio Enozioni a Milano 2022, assegnato da AIS Lombardia

Redazione

Una grande emozione, per tutti i partecipanti, a partire dai tre vincitori della quarta edizione del Premio Enozioni a Milano, consueto prologo dell'omonima kermesse organizzata da AIS Lombardia che per due giorni, il 28 e 29 maggio, accoglie tanti sommelier provenienti da tutta la Lombardia, e non solo, per partecipare a masterclass e banchi di assaggio all'interno del The Westin Palace Hotel di Milano.

"Dopo un'assenza durata più di due anni, siamo davvero emozionati e contenti di aver potuto nuovamente organizzare questo grande evento targato AIS Lombardia" ha dichiarato Hosam Eldin Abou Eleyoun, presidente di AIS Lombardia. "Desidero ringraziare con tutto il cuore i tantissimi collaboratori e sommelier impegnati in questi giorni e i nostri Soci, che ci sono stati vicini in questi due anni molto difficili. Anche quest'anno siamo riusciti a organizzare un serrato programma di masterclass di grande livello, con vini eccezionali e la presenza di relatori di valore assoluto".

Durante la tradizionale cena di gala, animata dalla madrina Tessa Gelisio – con i piatti ideati dall'executive chef Moris La Greca, abbinati ai vini delle aziende partner della serata, Torrevilla, Lis Neris, Ceretto, Duca di Salaparuta, e le preparazioni de L'Albero dei gelati – sono stati assegnati i riconoscimenti a tre grandi personaggi del mondo del vino italiano, che attraverso la loro professionalità hanno saputo comunicare con successo il vino italiano nel mondo: Roberta Ceretto, Enrico Cerea (al suo posto ha ritirato il premio il figlio Vittorio Cerea) e Daniele Cernilli.

Roberta Ceretto, terza generazione alla guida delle cantine Ceretto (insieme al fratello Federico e ai cugini Alessandro e Lisa), uno dei nomi di riferimento delle Langhe e del Barolo. Entrata in azienda nel 1999, è oggi presidente e responsabile della comunicazione. Dal 2004 al 2007 è stata Consigliere del Consorzio del Barolo e Barbaresco e dal 2005 al 2008 ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente del Gruppo Giovani di Confindustria di Cuneo.  

La motivazione

Come ogni pianta, per nascere, ha bisogno di una terra a cui aggrapparsi, di cui fidarsi e in cui credere, così l’uomo deve poter contare su un luogo d’origine che sancisca indissolubilmente la sua primigenia visione del mondo, instradandone “i primi occhi” sensibili. Perché ognuno di noi non è parte del proprio ambiente natìo, “è” il proprio ambiente natìo. Ne aveva stupefacente coscienza Pavese. Con icastica bellezza tratteggiava la terra di Langa, dominata da colline che oggi evocano la monumentale solennità di una tradizione abissale d’inscalfibile impeto territoriale. Eppure, scollinando questi sguardi, una determinata donna langarola sta seminando inaspettate letture, dando stentorea voce a nuove espressioni culturali nel segno dell’arte e dell’architettura, del bello e del buono. Con la giusta attenzione i suoi “primi occhi” si scorgono ancora. Perché la sua terra certo, è ispirazione, ma il suo sguardo è immaginazione.

Enrico Cerea, detto Chicco, appartiene ad una delle famiglie più importanti della ristorazione italiana. Da Vittorio, fondato nel 1966 dal padre Vittorio e dalla madre Bruna, è oggi uno dei pochi ristoranti d'Italia che si possono fregiare delle 3 Stelle Michelin, raggiunta grazie alla sua conduzione, insieme a quella del fratello Bobo.

La motivazione

Come una cicatrice nella memoria è il ricordo di una Nazione che diventava Stato di emergenza. La città trasfigurava in una deriva di surreale e acerbo attonimento, le vie avevano perso i loro nomi, cancellati dai lampioni delle strade che emanavano una spettralità emaciata. Lente processioni mimetiche di fari piccoli e mesti avanzavano rassegnate, solcando un mare di sirene che urlavano di rabbia disperata. Via Forza d’Animo, sì, per Bergamo questa era l’ultima via da imboccare senza indugio, l’unica via degna di essere percorsa. Percorsa da eroi stremati, dilaniati da scelte esistenziali laceranti, da famiglie ingoiate nelle loro case, da una comunità tenuta insieme dalla forza dei nervi. In questa fame di normalità, il suo genio ha abbracciato la sua gente, rinfrancato spiriti e stomaci, nutrito speranze e riscatti. Occorre amore per cucinare. Lui ha scelto di cucinare per amore.

Daniele Cernilli, per tutti Doctor Wine, è una delle più importanti e influenti personalità del mondo del vino in Italia e all'estero. Sommelier (socio AIS, tessera numero 531, datata dicembre 1979), giornalista professionista, scrittore, è stato il co-fondatore e direttore della rivista Gambero Rosso e della Guida Vini d'Italia. Nel 2011 ha fondato e attualmente dirige la rivista on line www.doctorwine.it.      

La motivazione

La passione per il vino, prima o poi, innesca un processo dall’inopinato risvolto sensibile. Alla sua natura fragile, alla trama di umori che veste il suo mutevole stato dell’essere e allo sconfinato repertorio emotivo, si è disposti a concedere tutto senza riserve. Tanta suscettibilità rende non facile l’impresa del raccontare di vino. La retorica lo inibisce, la chiave aulica ne irrigidisce le movenze, le mode espressive lo rendono civettuolo, i toni crudi e tranchant lo mortificano reificandone pudore e dignità. Per nostra fortuna, e del vino, la sua è una voce di immensa misura e di sopraffino garbo. Straordinario esegeta del calice, affronta con la medesima pacata disinvoltura lignaggi liquidi e promesse emergenti, distillando in pochi essenziali tratti anche le più riottose delle fisionomie. Saper affrontare le complessità e restituirle con imperturbabile e intelligibile semplicità, è il dono paradossale della sua appassionata atarassia.

Nella foto di copertina, da sinistra: Daniele Cernilli, Roberta Ceretto, Vittorio Cerea