Al Malbec World Day per scoprire il vitigno simbolo dell'Argentina

Giunto alla sua ottava edizione, il Malbec World Day si è celebrato anche quest'anno il 17 aprile e l'Italia non poteva mancare a questo appuntamento, grazie alla collaborazione tra Via dell'Abbondanza e AIS.

Alberto Gober

Quello tenuto a Milano presso è stato solo uno dei più di 60 eventi che in tutto il mondo hanno creato i presupposti per conoscere non solo il Malbec, ma anche il cibo e la cultura Argentina.
Infatti, non solo si è assaggiato il malbec in 60 campioni e in tutte le sue espressioni, ma ci si è immersi nella cultura argentina con cibi e musica che hanno intrattenuto i presenti.

La data del 17 aprile è stata scelta otto anni fa per commemorare il giorno nel quale il presidente dell'Argentina, Domingo Faustino Sarmiento, nel lontano 1853 incaricò l'agronomo francese Michel Aimé Pouget di dare nuova vita alla viticoltura argentina portando nuovi vitigni nel paese del tango.
In effetti le origini del malbec sono legate al suolo francese e in particolare al bordolese dove era conosciuto con il nome di cot o noir de Pressac. Diverse le spiegazioni su come si sia arrivati al nome malbec: chi ci vede un legame con il francese “Mal bec” (traducibile in mala bocca) e chi, come Mario Soldati nel suo libro Vino al Vino, lo collega al viticoltore Malbeck che ne favorì la diffusione piantandone alcuni esemplari nel Médoc ben prima del 1780.

Con il passare del tempo il malbec francese diminuì la sua presenza nella zona del bordolese pur rimanendo uno dei vitigni rossi autorizzati per produrre Bordeaux, insieme a cabernet sauvignon, cabernet franc, carménère, merlot e petit verdot. La sua coltivazione si concentrò dalle parti di Cahors, in Occitania, dove è diventato il vitigno rosso più piantato. Tra le cause dell’abbandono, le difficoltà nella coltivazione di un vitigno delicato che soffre molto le gelate e alcune malattie delle piante quali la colatura dei fiori e la peronospora causata dai parassiti, con impatti non indifferenti sulla produzione. Per questo motivo nel bordolese è stato in parte sostituito dal più facile merlot mentre allo stesso tempo il malbec ha trovato casa in climi più caldi. Ad oggi troviamo coltivazioni di una certa rilevanza nella Loira e nella regione del Duero in Spagna; qualche presenza anche nel nord Italia, in particolare in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Con meno fortuna il malbec è stato piantato anche in Australia e California, mentre se ne può trovare in Cile, seppure a un livello qualitativo non eccellente.

In Argentina il malbec, oltre a salvarsi dalla fillossera, ha trovato condizioni climatiche e di suolo ideali: la forte escursione termica e la terra di alta quota lo rendono particolarmente adatto alla produzione di un vino con colore accentuato e buona acidità, adatto a essere bevuto sia giovane sia con un lungo affinamento in legno.

La produzione vitivinicola in Argentina è molto varia, in particolare tra i vini rossi anche se non mancano alcuni vini bianchi di buon livello. Bonarda, cabernet sauvignon, syrah, tempranillo, merlot, torrontés e chardonnay sono solo alcuni esempi delle varietà più coltivate in Argentina, ma quello che va considerato come il più rappresentativo è sicuramente il malbec. 

Per comprendere l'importanza del malbec in Argentina, secondo i dati diffusi da Wines of Argentina promotore a livello globale del Malbec World Day, con quasi 43.000 ettari coltivati, il malbec guida la classifica dei vitigni rossi con il 37,53% e rappresenta il 21,40% del totale delle aree dedicate alla coltivazione di vite. Una prevalenza che è andata incrementando negli ultimi anni, se si considera che la superficie vitata a malbec ha segnato un +163% tra il 2000 e il 2018.

Tra le 60 etichette di malbec che abbiamo potuto degustare erano rappresentate le diverse anime che caratterizzano il malbec e corrispondono a diverse aree geografiche, per un territorio che si estende per oltre 2.000 chilometri per tutta la direttrice nord - sud del paese. Al centro troviamo la zona di Mendoza che con l'85% della produzione rappresenta quella che possiamo considerare la casa del malbec argentino. Qui possiamo identificare come aree di maggior pregio Luján de Cuyo e la Valle de Uco, entrambe ai piedi della cordigliera delle Ande e dove le vigne si trovano generalmente a un'altitudine tra gli 800 e i 1.500 m s.l.m.. Spostandoci a nord, nella regione desertica di Salta, troviamo vigne anche a 2.000 m s.l.m.. Se invece scendiamo all'estremo sud dell'Argentina scopriamo che in Patagonia la coltivazione di viti, probabilmente quella più a sud del mondo, si ferma a un'altitudine intorno ai 400 m s.l.m..

Il malbec argentino beneficia di numerose combinazioni di suolo, clima e altitudine e grazie alla sua versatilità riesce ad esprimere diverse personalità. Al banco di assaggio erano presenti vini giovani senza passaggi in legno che si caratterizzano per un colore tendente al viola e dai profumi di frutta matura e fiori. Tra questi emergono prugne e amarene insieme a more e viole. Al loro fianco abbiamo assaggiato anche etichette con un corpo pieno e più complesso, grazie a una maturazione per qualche mese in barrique. Ma i veri protagonisti sono stati però i Gran Malbec, con un lungo potenziale di invecchiamento e almeno dieci mesi di barrique. L'affinamento arricchisce la complessità del vino aggiungendo al naso e al palato sentori di vaniglia, cioccolato e caffè, e in alcuni casi anche di tabacco. In linea generale, ma l'eccezione è dietro l'angolo, i malbec della zona di Mendoza risultano più morbidi e rotondi rispetto alla maggiore acidità di quelli di Salta e all'austerità delle versioni della Patagonia.

Durante il Malbec World Day tenutosi presso il Westin Palace Hotel sono stati assegnati, anche quest'anno, i premi MMAI(Miglior Malbec Argentino in Italia), a seguito di una degustazione alla cieca di 40 etichette da parte di una giuria selezionata di esperti sommelier, enologi e giornalisti. La medaglia d'oro è andata ad Antes Andes della cantina Matervinie prodotto a Mendoza. Argento per il Gran Malbec di Riglos annata 2015 sempre proveniente dalla zona di Mendoza, mentre Alteza si è aggiudicato il bronzo, vino che arriva da Salta ed è vinificato dalla stessa Matervini.

Arrivederci al prossimo anno, magari in Argentina, dove il malbec sarà il compagno ideale di un buon asado, magari aspettando uno spettacolo di tango.