I Premier Cru Classé di Bordeaux: Château Margaux

Racconti dalle delegazioni
04 dicembre 2019

I Premier Cru Classé di Bordeaux: Château Margaux

Eccoci arrivati ad un altro appuntamento, il terzo, dedicato ai grand cru di Bordeaux. La guida è sempre quella di Nicola Bonera che ci sta accompagnando in questo percorso di conoscenza ed approfondimento in modo sempre più completo.

Elisa Inselvini

Château Margaux è stato l’ultimo inserito nell’ormai noto classement del 1855, AOC dal 1954. Questo blasonato Château possiede circa 1530 ettari vitati, 21 cru classé ed ha visto un passaggio di densità delle piante da 6500 a 10000 ceppi per ettaro ad indicare che non ci si accontenta mai se l’obiettivo è quello di un miglioramento continuo.

È definito il più “femminile” del Medoc, per sottolineare l’impronta raffinata ed estremamente elegante delle sue espressioni. Un vino che pur nella sua espressione decisa e di impatto, riesce a mantenere una finezza e una leggerezza difficilmente eguagliabile. Anche il terreno non può che essere unico, formato da un sottosuolo calcareo di ghiaia di grana media e fine, associato ad uno strato argillo-marnoso nella parte inferiore, che arriva ad avere uno spessore notevole tra i quattro e gli undici metri. In particolare, lo strato è quello omogeneo ed ampio di graves della Garonna risalenti al quaternario, con presenza anche di ciottoli di medie dimensioni.

Le pendenze sono quelle lievi e morbide della zona, che non superano mai l’altitudine massima dei 15 metri. Ed è così che Margaux, modesto comune francese dell’Aquitania, inserito nel dipartimento della Gironda e collocato sulla riva sinistra della stessa, vicino all’estuario della Garonna, è entrato nella storia e nell’immaginario proprio grazie al suo territorio che, in concerto con la maestria dei vigneron locali, ha espresso al massimo le sue potenzialità.

La serata condotta da Nicola Bonera è stata particolarmente interessante, con un focus sulle peculiarità delle diverse annate in degustazione. 

Il 2016 è stata definita un’annata potenzialmente straordinaria in prospettiva, caratterizzata dalle piogge di inizio settembre e da una successiva ‘’estate indiana’’ che ha permesso alle uve di evolvere verso un’ottimale maturazione. Un’annata che ha visto, con le sue condizioni climatiche ottimali, una produzione non solo di qualità, ma anche di quantità. Per le uve a bacca rossa, questo ha significato croccantezza e ricchezza di zucchero, ma al contempo freschezza. Le espressioni aromatiche sono quelle tipiche dei piccoli frutti neri, i colori quelli profondi ed intensi ed i tannini rotondi.

Il 2015, annata di grande qualità, è stata caratterizzata da ottime condizioni meteorologiche che hanno concesso ai vini di esprimersi in bella struttura e densità, integrate in modo armonioso.

La percezione è quella di vini gourmand, nei quali sono ben presenti i frutti maturi al naso e la rotondità al palato. Estremamente fini i tannini.

Il 2012 è un’annata di belle sorprese, a sottolineare che le difficoltà riscontrate per i viticoltori sono poi state affrontate e superate consentendo espressioni di qualità nei vini. I vini dell’annata si caratterizzano per la profondità del colore, con un frutto ben presente al naso e tannini setosi e grassi al palato. D’impatto la freschezza, la densità e la complessità degli aromi che si esprimono per lo più nella spezia, nei frutti e nei fiori.

Il 2007 è una vera e propria annata “di talento”.  Una presenza record del sole, nei mesi di settembre ed ottobre, unita ad un’alternanza di temperature molto fresche di notte e calde di giorno, hanno tessuto le sorti di una produzione di assoluta ed indubbia eccellenza. Vini che hanno espresso aromi complessi e ricchi, dai colori intensi, l’ottima struttura e i tannini setosi ed equilibrati.  

Con questo bagaglio di interessanti informazioni ci siamo accostati con interesse e curiosità alla successiva degustazione con l’intento di poter ritrovare nei vini quanto attentamente anticipato nella serata.

La degustazione

Château Prieuré-Lichine 2016

Dal colore intenso e denso. D’impatto forte, speziato e resinoso con un’evoluzione verso le erbe aromatiche. Di media complessità. Polposo e masticabile con netti sentori di menta, anice ed essenze anche all’assaggio.  Il tannino si esprime come molto delicato e poco percettibile. Di media lunghezza.

Château Giscours 2016

Al naso esprime delicati sentori animali con una percezione di maggiore macerazione nel profumo.

La frutta percepibile stessa è macerata. Rispetto al precedente spicca per profondità dei sentori e per una maggiore classicità. A seguire una nota delicatamente lattica di yogurt bianco.

Saporito, gustoso e “appetitoso”, più gastronomico, classico e gourmand se confrontato col precedente. Il naso evolve in crescendo verso sentori speziati di pepe verde, affumicati e grigliati, oltre che di essenza di rosmarino. Un vino meno morbido e più sapido, da invecchiamento.

Château Du Tertre 2015

Un millesimo poco produttivo che in questo vino si esprime d’impatto in modo molto aperto nei fiori. A seguire cenere, incenso e spezie. All’assaggio è anch’esso saporito e gustoso con una marcata sapidità. Vino dotato di grande eleganza nella sua concordanza naso bocca, che chiude con note persistenti di fiori.

Château Malescot Saint Exupery 2012

Al naso è intenso ed inchiostrato, con sentori di polvere da sparo. Un naso raffinato, definito come “classico”, nella migliore espressione del termine. I frutti del cassis e dell’amarena sono macerati e, a seguire, le castagne. Prosegue in una nota fumosa che poi si allarga verso la menta. Emerge delicato un sentore animale. Al naso evolve verso il cacao, la gianduia e la nocciola.

Terroso e catramoso. Le durezze sono percettibili, più legnose, ferme e marcate rispetto alle morbidezze. Piacevole e perfettamente integrato il tannino.

Château Margaux 2007

Al naso è classicamente dolce e da evoluzione. Un vino che si esprime immediatamente con estrema classe ed eleganza. La mora è quella di rovo, seguita dalle bacche di goji e salvia con sfumature balsamiche preponderanti. Anche gli aromi di bocca sono percepiti da subito come dalla qualità eccellente. Lunghissimo nella sua persistenza con una notevole accelerazione nell’espressione finale. Di ottima struttura e sapidità e dal tannino elegante e finissimo. Spezie, erbe e frutti sono quelli classici dei vini precedenti, ma qui il mix si esprime subito in una straordinaria composizione che ne fanno un vino straordinario.