La Belle Epoque a Monza

Racconti dalle delegazioni
24 febbraio 2020

La Belle Epoque a Monza

Un’altra serata all’insegna dello champagne organizzata da AIS Monza: a guidarla Leo Damiani, direttore commerciale e marketing di Perrier-Jouët in Italia, supportato dalla giornalista e sommelier Chiara Giovoni

Paolo Valente

Sono stati degustati sette champagne rappresentativi dell’intera gamma di produzione. Quattro di questi appartengono alla linea Belle Epoque, il top della Maison.
Perrier-Jouët nasce nel lontano 1811 a pochi decenni dalla fondazione delle prime Maison di Champagne a metà del 1700. 

Perrier-Jouët si è sempre distinta per la voglia di innovazione che ha contrassegnato la sua produzione: il Grand Brut è stato infatti uno dei primi champagne quasi secchi che hanno voluto opporsi a quello che era il predominante gusto russo, ovvero di vini con altissimo contenuto zuccherino. 

In ogni Maison di Champagne lo Chef de Cave è il depositario dello stile del marchio così come la bollicina e la sua finezza sono determinanti per la qualità di uno champagne. In Perrier-Jouët l’arte ha giocato un ruolo fondamentale: è stato nel 1902 che Émile Gallé, uno degli iniziatori del Movimento Art Nouveau, disegnò su una bottiglia i famosi anemoni contornati d’oro che dal 1964 decorano la bottiglia della collezione Belle Epoque. 

Primo vino della serata è stato il Grand Brut. All’olfatto le note spaziano tra il floreale e il fruttato con una buona nota fragrante. Costituito per il 40% da Meunier, è lo champagne emblematico della Maison. Il residuo zuccherino è pari a 8 gr/litro per questo vino che include circa il 20% di vini di riserva di 5 differenti annate. La bocca è caratterizzata da freschezza non tagliente, rotonda e piacevole. Fine il finale che si esplicita con ritorni floreali e di mandorla delicata; una bevuta agile.

L’ultima creazione dello Chef de Cave Hervé Deschamps è il Blanc de Blancs che rimane sui lieviti per tre anni e presenta un residuo zuccherino di 6 gr/litro. Al naso spiccano gli agrumi estivi a cui seguono note floreali e fruttate e un sentore marino, di iodio. In bocca ritornano decise le espressioni saline e minerali con una bollicina cremosa; buona la persistenza e la morbidezza.

Blason rosé è prodotto con 50% di Pinot noir e in parti uguali Chardonnay e Meunier. Rievoca lo stile tradizionale della Maison: leggero e fine al naso con delicate note burrose seguite da sentori di melograno e lampone. In bocca è pieno, gustoso con ritorni di scorza d'arancia e di mandarino e leggere note fumé sul finale.

Iniziamo la parte più prestigiosa della serata con Belle Epoque 2012, 50% Chardonnay, 45% Pinot noir e 5% Meunier. Un tripudio di note giovani e giovanili che riportano al confetto e alla buccia di agrume. Cremoso ed elegante in bocca con una bollicina perfettamente integrata lungo tutta la persistenza.

Belle Epoque 2008: una grande bella annata le cui note olfattive lasciano intravedere una leggera evoluzione. Equilibrato in bocca, persistente, pieno e potente ma allo stesso tempo fresco e sapido. Un ottimo finale di bocca che ricorda il pompelmo.

Il Belle Epoque Blanc de Blancs 2006 è uno champagne iconico dal naso elegantissimo, pieno e complesso dal quale sorgono note di miele e di agrume. La bocca si apre su note dolci di creme brulè, di macis, di frutta gialla, di susina per poi evolvere verso gli agrumi e i frutti tropicali. La bollicina è finissima e persistente. Chiude con note finali dolci che riportano nuovamente al miele.

Il finale è per il Belle Epoque Rosé 2010. Frutto di un’annata dal punto di vista climatico non particolarmente felice, il vino, è stato assemblato utilizzando l’11% di Pinot noir vinificato in rosso. Perrier-Jouët è stata tra le poche Maison in Champagne che hanno prodotto il millesimo 2010. Grazie ad una importante selezione delle uve, mostra un naso decisamente accattivante con, in evidenza, sentori di fiori e frutti di bosco. La bocca è fresca e morbida insieme; di grande presenza e lunghissima persistenza.