La Borgogna delle vecchie vigne

Una serata dedicata ai vini di Borgogna e in particolare alle “Vieilles Vignes”. Sette grandi interpreti nel bicchiere ed uno sul palco a raccontarli con grande passione e competenza: Armando Castagno

Matteo Redaelli

Sentire Armando Castagno descrivere la Borgogna è un’esperienza difficile da raccontare. 
Oltre al concetto di lezione e seminario, oltre alla descrizione geografica del luogo, Armando riesce a trasmettere l’essenza stessa del territorio, esattamente al pari dei grandi pinot noir che andremo a scoprire. Sembra proprio esserci nato in Borgogna. I racconti di luoghi, di persone, gli aneddoti uniti alle splendide fotografie permettono in qualche modo di immergersi in quello che effettivamente è un paradiso del panorama vitivinicolo mondiale. 

Il nostro cammino inizia con una descrizione della regione, le zone e qualche cenno alla complicata legislazione che punta chiaramente a salvaguardare non solo il territorio ma le vigne stesse. Armando ci introduce brevemente la classificazione dei vini (Bourgogne, Villages, Premier Cru e Grand Cru) sottolineando come la tipicità di questi vini sia legata fortemente al luogo, il quale dona un carattere proprio impossibile da replicare.

La nostra serata sarà dedicata alle “Vieilles Vignes”, alle vigne vecchie. Vini complessi ed estremamente equilibrati prodotti da piante che da decenni regalano grappoli unici. Tutto inizia dopo gli anni Cinquanta con la ripresa dell’attività vitivinicola borgognona. Innesti fatti direttamente in campo e un apparato radicale che cresce con gli anni e che garantisce superiore resistenza alla siccità e miglior ancoraggio, fanno sì che queste uve riescano ogni anno a crescere superando le difficoltà atmosferiche annullando l’effetto annata.

Armando ci spiega il vero significato delle “Vieilles Vignes” cercando di  farci comprendere, al di là delle logiche di marketing e della fascinazione esercitata dal prodotto di queste piante talora davvero venerabili, la loro reale, profonda importanza e l’incidenza che hanno alla fine nel vino per qualità e modalità espressiva.

Vini in degustazione

Cote de Nuits – Villages Veille Vignes 2016 Domaine Charlopin Tissier

Vigne di 70 anni che regalano un pino noir profondo, maturo, coordinato e complesso. Al naso spicca la frutta rossa fresca unita a gradevoli sfumature floreali di iris, lavanda e violetta. In bocca emoziona la naturale morbidezza e la grande pulizia.

Fixin 2016 Domaine Berthaut Gerbet 

Un vino rustico,  austero e minerale. Una grande classe aromatica al naso in cui spiccano note floreali di glicine e violetta accompagnati da richiami mentolati, liquirizia, incenso e cera. Potente, complesso ma straordinariamente elegante.

Gevrey-Chambertin Veilles Vignes 2015 Domaine Sérafin Père et Fils

Un ventaglio di emozioni nel bicchiere. Colore bellissimo, lucente, la trasparenza di un grande Pinot Noir. Una vigna di 90 anni che regala un caleidoscopio di sensazioni in continua alternanza tra fiore, frutto e spezie. Aristocratico ed elegantissimo in bocca, perfettamente composto.

Morey-Saint-Denis 1er Cru Les Chenevery 2015 Domaine Alain Jeanniard 

Naso speziato con dei forti richiami orientali di cardamomo e pepe rosa. Il caldo dell’annata si percepisce dalle note di cereale, frumento e saggina. In bocca si percepiscono note di cola, bergamotto e thè.

Vosne-Romanée Veilles Vignes La Combe Brùlèe 2016 Domaine Bruno Clavelier 

Un naso stellare, emozionante e commovente. Agrumi, note di iodio, salsedine ma quello che più lascia sbalorditi è una dilagante nota di incenso, di oriente, di mistero. Un magico e spettacolare equilibrio all’assaggio.

Nuits-Saint-Georges Les Hauts-Pruliers 2015 Domaine Machard de Gramont 

Naso di immediata fragranza che annuncia subito una grande profondità aromatica. Un frutto speziato di fondo, connotazione fruttata molto matura in cui spicca la prugna, floreale, gessato e iodato. In bocca una straordinaria corrispondenza con quanto preannunciato al naso a cui si aggiunge un tannino morbido.

Pommard 1er Cru Les Epenots 2015 Domaine Nicolas Rossignol 

Difficile sorprendersi ancora dopo i vini già degustati ma il Pommard di Domaine Nicolas Rossignol, ci lascia nuovamente senza parole. Un pinot noir completo, maturo nonostante la giovane età e complesso. Una complessità gusto olfattiva che risulta essere straordinariamente equilibrata. Al naso, frutta rossa, richiami floreali, cera, note eteree, richiami carnosi. In bocca l’equilibrio è ancora più percettibile, regalandoci una bocca complessa e strutturata accompagnata da un tannino morbido.

La serata si conclude con applausi e ringraziamenti dei presenti per l’incredibile viaggio appena affrontato: Armando è riuscito a trasportarci in un luogo idilliaco per il mondo del vino regalandoci emozioni e sensazioni che difficilmente dimenticheremo. 

Un grande inizio 2019 e tanta soddisfazione per la Delegazione di Ais Lecco, già pronta e al lavoro per i prossimi eventi.